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Autore principale: Capelli, Francesca
Pubblicazione: Firenze : Giunti, 2008
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La gestione dei rifiuti, nell'ingegneria ambientale, s'intende l'insieme delle politiche, procedure o metodologie volte a gestire l'intero processo dei rifiuti, dalla loro produzione fino alla loro destinazione finale coinvolgendo quindi la fase di raccolta, trasporto, trattamento (smaltimento o riciclaggio) fino al riutilizzo dei materiali di scarto, solitamente prodotti dall'attività umana, nel tentativo di ridurre i loro effetti sulla salute umana e l'impatto sull'ambiente naturale. Un interesse particolare negli ultimi decenni riguarda la riduzione degli effetti dei rifiuti sulla natura e sull'ambiente grazie alla possibilità di risparmiare e recuperare risorse naturali da essi e ridurre la produzione di rifiuti stessi attraverso l'ottimizzazione del loro ciclo di gestione.
La piramide dei rifiuti o gerarchia dei rifiuti è uno strumento utilizzato nella valutazione dei processi che proteggono l’ambiente e, in parallelo, al consumo di risorse e di energia dalle azioni più favorevoli a quelle meno favorevoli. La gerarchia stabilisce le priorità del programma in base alla sostenibilità. Per essere sostenibile, lo smaltimento dei rifiuti non può essere risolto solo con la tecnologia “end-of-pipe” (di fine ciclo) ma è necessario un approccio integrato. La gerarchia della gestione dei rifiuti indica un ordine di preferenza per azioni che riducono e trattano i rifiuti, e si presenta di solito nella forma di una piramide. La gerarchia racchiude lo sviluppo dei materiali o dei prodotti attraverso fasi successive di gestione dei rifiuti e rappresenta l’ultimo stadio del ciclo della vita per ogni prodotto. La finalità della gerarchia dei rifiuti è ottenere il massimo beneficio concreto dai prodotti e di generare la minima quantità di scarti. La corretta applicazione della gerarchia dei rifiuti può portare a diversi benefici. Può aiutare a prevenire le emissioni di gas serra, ridurre gli inquinanti, risparmiare energia, conservare risorse, creare posti di lavoro e stimolare lo sviluppo delle cosiddette tecnologie “Green”.
I rifiuti sono materiali di scarto o avanzo di svariate attività umane. Esempi tipici ne sono i rifiuti solidi urbani, le acque reflue (contenenti rifiuti corporei), il deflusso superficiale della pioggia in idrologia e in particolar modo nei sistemi di drenaggio urbano, i rifiuti radioattivi e altri.
Nella gestione dei rifiuti la raccolta differenziata si intende un sistema di raccolta dei rifiuti che prevede una prima differenziazione in base al tipo di rifiuto da parte dei cittadini diversificandola dalla raccolta totalmente indifferenziata. Il fine ultimo è dunque la separazione dei rifiuti in modo tale da reindirizzare ciascun tipo di rifiuto differenziato verso il rispettivo più adatto trattamento di smaltimento o recupero che va dallo stoccaggio in discarica o all'incenerimento/termovalorizzazione per il residuo indifferenziato, al compostaggio per l'organico e al riciclo per il differenziato propriamente detto (carta, vetro, alluminio, acciaio, plastica).(RAEE). Per quanto detto la raccolta differenziata è propedeutica alla corretta e più avanzata gestione dei rifiuti costituendone di fatto la prima fase dell'intero processo, ma perde di senso in assenza di infrastrutture di recupero e riciclo post raccolta differenziata. Il corretto smaltimento della raccolta differenziata porta al riciclo dei rifiuti differenziabili col vantaggio di recupero di materie prime ed energia e minor prodotto finale destinato a inceneritori/termovalorizzatori e discariche.
I rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche o semplicemente rifiuti elettronici (talvolta citati anche semplicemente con l'acronimo RAEE, o in lingua inglese Waste of electric and electronic equipment o con l'acronimo derivante da tale espressione inglese WEEE o sempre in lingua inglese e-waste), sono rifiuti di tipo particolare che consistono in qualunque apparecchiatura elettrica o elettronica di cui il possessore intenda disfarsi in quanto guasta, inutilizzata o obsoleta e dunque destinata all'abbandono. I principali problemi derivanti da questo tipo di rifiuti sono la presenza di sostanze considerate tossiche per l'ambiente e la non biodegradabilità di tali apparecchi. La crescente diffusione di apparecchi elettronici determina un sempre maggiore rischio di abbandono nell'ambiente o in discariche e termovalorizzatori (inceneritore) con conseguenze di inquinamento del suolo, dell'aria, dell'acqua con ripercussioni sulla salute umana. Questi prodotti vanno trattati correttamente e destinati al recupero differenziato dei materiali di cui sono composti, come il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, evitando così uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature oltre alla sostenibilità ambientale. Questo tipo di rifiuti è comunemente definito RAEE ed è regolamentato dalla Direttiva RAEE (o Direttiva WEEE, dall'inglese "Waste of electric and electronic equipment"), recepita in Italia dal Decreto "RAEE". La direttiva è strettamente legata con la Normativa comunitaria RoHS 2002/95/CE.
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