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Pubblicazione: Grosseto : Innocenti, [s.d.]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Corpo delle capitanerie di porto – guardia costiera è uno dei sette corpi della Marina militare italiana, cui sono affidati compiti relativi agli usi civili del mare, svolti in dipendenza funzionale dai Ministeri delle infrastrutture e dei trasporti, dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e delle politiche agricole, alimentari e forestali. Le sue articolazioni territoriali, ai sensi del Codice della navigazione, sono le Direzioni marittime, i Compartimenti marittimi, gli Uffici circondariali marittimi e gli Uffici locali marittimi. L'appartenenza alla Marina Militare, nel cui ambito le Capitaneria di porto esercitano comunque, oltre che ai profili legati all'ordinamento ed allo status del personale, si concretizza nell'esercizio, in regime di concorso con la Forza Armata, dei compiti di ordine militare previsti dalla legge. Nel novero di queste funzioni si collocano oggi la salvaguardia della vita umana in mare, la sicurezza della navigazione e del trasporto via mare, delle attività che si svolgono nei porti e lungo i litorali. Le attribuzioni funzionali moderne collocano le Capitanerie di porto alle dipendenze funzionali anche del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, Dicasteri che hanno ereditato le attribuzioni che, fino al 1994, erano riconducibili all'ambito di competenze del soppresso Ministero della marina mercantile. La fondazione del Corpo è legata all'emanazione del regio decreto 20 luglio 1865, n. 2438, subito dopo l'unità d'Italia, al 2019 il Corpo dispone di un organico di circa 11.000 unità, tra ufficiali, sottufficiali, graduati e militari di truppa.
Questa voce è una lista di incidenti di aerei adibiti al trasporto pubblico passeggeri e/o merci, raggruppata in base all'anno nel quale l'incidente è avvenuto. Per una graduatoria degli incidenti più gravi si consulti la lista di incidenti aerei per numero di vittime.
La guerra delle Falkland o guerra delle Malvine (in inglese Falklands War; in spagnolo Guerra de las Malvinas) fu un conflitto militare combattuto tra aprile e giugno 1982 tra Argentina e Regno Unito per il controllo e il possesso delle isole Falkland e della Georgia del Sud e Isole Sandwich Australi. Alla vigilia della guerra l'Argentina si trovava nel pieno di una devastante crisi economica e di una contestazione civile su larga scala contro la giunta militare che governava il Paese. Il governo, guidato dal generale Leopoldo Galtieri, l'allora presidente, decise di giocare la carta del sentimento nazionalistico lanciando quella che considerava una guerra facile e veloce per reclamare le Falkland, su cui l'Argentina (che le chiama Malvinas, Malvine) rivendicava la sovranità. Sebbene colto di sorpresa dall'attacco, il Regno Unito organizzò una task force navale per respingere le forze argentine che avevano occupato gli arcipelaghi. Dopo pesanti combattimenti, i britannici prevalsero e le isole tornarono sotto il controllo del Regno Unito. Le conseguenze politiche della guerra furono profonde: in Argentina crebbero dissenso e proteste contro il governo militare, avviandolo alla caduta definitiva, mentre un'ondata di patriottismo si diffuse nel Regno Unito, ridando forza al governo del primo ministro Margaret Thatcher. Il vittorioso conflitto diede fiato alle ambizioni britanniche di potenza post imperiale (dopo la grave delusione seguita alla decolonizzazione e alla sconfitta nel conflitto di Suez), dimostrando che il Regno Unito aveva ancora la capacità di proiettare con successo la propria potenza militare anche in una guerra a enorme distanza dalla madrepatria.
Dall'aprile al giugno 1982 l'Argentina e il Regno Unito, con le rispettive forze aeronavali e terrestri, combatterono una breve campagna militare per il controllo ed il possesso delle isole Falkland (conosciute anche col nome spagnolo di islas Malvinas), della Georgia del Sud e delle isole Sandwich Australi. La guerra delle Falkland è stata la più recente operazione militare intrapresa dal Regno Unito senza la partecipazione di uno o più alleati al suo fianco e rimane un chiaro esempio dell'importanza assunta dall'impiego del "potere" aereo come arbitro delle campagne belliche congiunte terrestri e navali. Le forze aeree coinvolte furono per l'Argentina, la Fuerza Aérea Argentina (aeronautica militare) e l'Aviación Naval (l'aeronautica navale) che operarono praticamente sempre dalle basi a terra, mentre sulle navi britanniche vennero imbarcati, oltre ai mezzi della Fleet Air Arm (l'aviazione di marina), anche aerei ed elicotteri della Royal Air Force. A questi vanno aggiunti i mezzi, soprattutto ad ala rotante, delle aviazioni leggere dell'esercito e, nel caso argentino, anche della guardia costiera. I combattimenti furono intensi anche se concentrati in un breve periodo, e la loro intensità è testimoniata dal fatto che il numero di morti per giorno è superiore a quello della seconda guerra mondiale. I numeri dei velivoli di prima linea erano apparentemente a favore degli argentini, con oltre cento aerei tra caccia e cacciabombardieri effettivamente operativi contro poco più di una quarantina di aerei tra Harrier e Sea Harrier per i britannici, tutti imbarcati sulle navi della task force. Gli aerei argentini erano però, sovente vecchi (come ad esempio gli 11 Canberra Mk 62 e Mk64, il cui prototipo volò nel 1949, 3 erano furono messi a terra quasi subito per mancanza di pezzi di ricambio), e in prima linea comprendevano solo i circa 15 Dassault Mirage III, (il cui prototipo volò nel 1956, e con un'autonomia insufficiente per raggiungere l'arcipelago), 39 (ma solo circa 30 operativi) IAI Dagger (derivati israeliani dal Mirage 5, cui nel corso del conflitto furono aggiunti 10 Mirage 50 Marta ex peruviani), 29 A4B e 16 A4C Skyhawk (cui vanno aggiunti 8 A4Q della marina, inoltre vi erano altri 5-6 cellule di A4 utilizzate per i pezzi di ricambio) tutti delle prime versioni (ben diversi in prestazioni agli A4M), la marina schierava poi 4 Dassault Super Etendard (uno dei quali fu messo a terra per fornire agli altri i pezzi di ricambio, un quinto esemplare era appena giunto nel paese e non era stato ancora riassemblato) e 6 Aermacchi Mb 339 da addestramento (che però erano della versione A, con avionica basilare). In totale, tra aeronautica e marina,, all'inizio del conflitto erano operativi solo 91 (o 94, più i 10 Mirage peruviani) apparecchi utilizzabili in missioni offensive, tra cui 15 con un'autonomia insufficiente. A questi potevano aggiungersi 31 FMA IA-58 Pucarà operativi (di cui 24 effettivamente impiegati nel conflitto), che però erano aerei pensati per compiti di controguerriglia in ambienti in cui il domino dell'aria non era messo in discussione. Inoltre tra i 216 apparecchi di tutti i tipi disponibili nell'aeronautica argentina solo 2 erano Kc-130 Hercules da rifornimento in volo, rendendo difficile (vista la distanza dalle basi di partenza) rifornire un gran numero di apparecchi per svolgere attacchi di saturazione. Questo permetteva ai britannici di godere di una teorica superiorità, o almeno una parità, numerica nelle acque dell'arcipelago, poiché il grosso dei loro apparecchi era basato su portaerei, mentre gli Argentini difficilmente potevano inviare più di una dozzina di apparecchi contemporaneamente sull'arcipelago. I britannici inoltre, oltre ad aerei generalmente più moderni (anche se impiegarono i "vecchi" Avro Vulcan), avevano anche mezzi di una generazione più recente, missili AIM-9L Sidewinder con capacità di ingaggio frontale e un sistema di comando e controllo a bordo delle navi che gestiva in modo efficace ed integrato le risorse disponibili in volo e di difesa antiaerea, e un'autonomia maggiore (ma non di molto) rispetto agli avversari che dovevano quasi sempre arrivare dalla terraferma; per contro gli argentini potevano contare su un radar sulle isole che poteva efficacemente riportare i movimenti delle pattuglie aeree britanniche anche se non gestire il coordinamento in volo. Gli attacchi aerei portati dagli argentini sulle navi britanniche furono determinati e professionali. Due fattori che giocavano a svantaggio degli argentini erano legati agli embarghi militari. L'amministrazione Carter, per le continue violazioni dei diritti umani a seguito del colpo di stato da parte dei militari argentini guidati da Jorge Rafael Videla aveva infatti posto l'Argentina sotto embargo già alla fine degli anni '70, questo embargo era in via di ridiscussione proprio nel periodo immediatamente precedente all'invasione e l'amministrazione Reagan era interessata a cancellarlo a breve. Si prevedevano numerose commesse perché le forze aeree argentine erano equipaggiate soprattutto con apparecchi francesi e americani, e molti di questi ultimi erano davvero a corto di pezzi di ricambio o addirittura costretti a terra (come ad esempio i Grumman C-1 Trader, almeno la metà dei Grumman S-2 Tracker antisommergibile, 14 Lockheed P2V Neptune da pattugliamento marittimo su 16, per limitarci solo alla marina). Anche gli A-4, che costituivano la spina dorsale delle forze offensive argentine, poterono volare solo cannibalizzando gli apparecchi danneggiati. L'invasione portò un embargo per tutta la durata del conflitto da parte dei paesi CEE, soprattutto la Francia che era l'altro grande fornitore di aerei (oltre alla Gran Bretagna, ovviamente, leader nella fornitura di elicotteri, mentre Israele invece continuò a rispettare i propri contratti). Questo embargo impedì il rifornimento sia di munizioni (missili antiaerei per l'aeronautica e antinave per la marina, proiettili per cannoncini ecc.), sia il ritiro dei tecnici francesi che stavano risolvendo i problemi elettronici dei Super Etendard di nuova acquisizione. Inoltre il governo francese trasmise tutte le informazioni disponibili sui propri mezzi esportati in Argentina e permise ai britannici di addestrarsi nel loro uso e nella ricerca di metodi per neutralizzarli o minimizzare il danno. Molte delle informazioni sui mezzi argentini erano comunque disponibili ai britannici che si addestravano regolarmente coi francesi per quanto riguarda i Super Etendard, e alcuni piloti degli Harrier avevano volato con la Royal Australian Air Force sugli A4. Alla fine di quella che fu una guerra di attrito, buona parte dei mezzi aerei argentini era stata distrutta o gravemente danneggiata, o era ferma per mancanza di pezzi di ricambio, ed i britannici avevano acquisito il quasi completo controllo dei cieli sopra le isole e nell'area di mare circostante, permettendo loro una quasi totale libertà di azione durante la campagna terrestre. Aerei argentini C-130 Hercules da trasporto riuscirono però a raggiungere le isole fino quasi all'ultimo giorno di conflitto, di fatto il ponte aereo tra le isole e la terraferma non fu mai interrotto. Un ultimo aspetto interno al regime argentino va analizzato, negli equilibri di potere della dittatura militare l'aeronautica era l'arma meno potente e prestigiosa (e nel 1982 "governava" la marina), questo aveva significato una minore attenzione verso l'aviazione da parte del governo. L'aviazione, anche per il suo minore peso politico, non fu coinvolta nella pianificazione del conflitto, e, da anni, si preparava solo per una guerra contro il Cile, in cui l'autonomia era una caratteristica poco importante, gli obbiettivi navali non sarebbero stati di competenza dell'aeronautica, gli attacchi sarebbero stati portati da quote medio-alte (e non bassissime, come invece accadde in questo conflitto) e non c'era un grande divario tecnologico con il potenziale avversario. Inoltre tutte e tre le forze armate avevano spostato risorse, uomini e attenzione a compiti "politico-militari", di carattere repressivo (voli della morte, centri di detenzione clandestini, interrogatori, indagini poliziesche, polizia segreta ecc.).
La Pan American World Airways, fondata con il nome Pan American Airways e più comunemente nota come Pan Am, è stata la più grande e importante compagnia aerea degli Stati Uniti, di cui è anche stata considerata non ufficialmente compagnia di bandiera, dal 1927 al fallimento, avvenuto nel 1991. Iniziò le operazioni nel 1927 con un servizio di linea per posta e passeggeri tra Key West, Florida e L'Avana. La compagnia è ricordata per aver apportato molte innovazioni all'industria del trasporto aereo, tra cui l'uso diffuso degli aerei a reazione, degli aerei a fusoliera larga e dei sistemi di prenotazione computerizzati. La compagnia è stata inoltre tra i membri fondatori della International Air Transport Association (IATA). Identificata dal logo del globo blu, dall'uso del nome "Clipper" per gli aerei e come identificativo di chiamata e dai berretti bianchi dei piloti, la compagnia è stata un'icona culturale del ventesimo secolo. Per la maggior parte dell'era dei jet, il terminal principale della compagnia è stato il Worldport dell'Aeroporto Internazionale John F. Kennedy di New York.
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