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Pubblicazione: [Firenze] : Giunti-Martello, c1974
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La farfalla è un insetto che, come le falene, appartiene all'ordine dei lepidotteri. La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva dall'uso comune. In base a tale distinzione "popolare", alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra Ropaloceri o "Rhopalocera" (farfalle), che nella classificazione moderna corrispondono alla superfamiglia Papilionoidea, ed Eteroceri o "Heterocera" (falene). Questa distinzione oggi, però, non è più scientificamente accettata. Le farfalle hanno abitudini generalmente diurne e hanno antenne clavate, a differenza di quelle delle falene che sono spesso pettinate o filiformi e chiudono le ali a libro in posizione di riposo. Questa distinzione di comodo, al pari di quella tra macrolepidotteri e microlepidotteri, pur non essendo più ritenuta valida, viene talvolta ancora utilizzata dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrisponde a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi.
I lepidotteri (Lepidoptera Linnaeus, 1758) sono un vasto ordine di insetti olometaboli a cui appartengono oltre 158 000 specie, note come farfalle e falene. Il nome fa riferimento alle piccole squame ovali che ricoprono le ali di questi insetti, disposte le une sulle altre, come gli embrici di un tetto, ma che all'occhio naturale sembrano un semplice pulviscolo; deriva dal greco antico λεπις (lepis): squama, scaglia e πτερόν (pteron): ala. La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientifica tassonomica ma deriva dall'uso comune. In base a tale distinzione "popolare", alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra Ropaloceri o "Rhopalocera" (farfalle) ed Eteroceri o "Heterocera" (falene) che però non è scientificamente accettata. La distinzione si basa sulla forma delle antenne. Nei ropaloceri le antenne sono clavate, cioè terminano con un rigonfiamento. Negli eteroceri le antenne possono avere diverse forme: bipettinate, filiformi, a bastoncello, etc. Nella classificazione moderna ai Ropaloceri corrisponde la sola superfamiglia Papilionoidea, mentre gli Eteroceri sono un gruppo eterogeneo privo di alcuna validità, essendo formato da superfamiglie anche molto lontane tra loro dal punto di vista evolutivo. Un'altra distinzione di comodo del passato è tra macrolepidotteri o “Macrolepidoptera” (che comprendono i ropaloceri e le famiglie di eteroceri di dimensioni maggiori) e microlepidotteri o “Microlepidoptera” (le famiglie con esemplari di dimensioni minori, a volte anche solo 2 mm di apertura alare, anche se alcuni sono in realtà più grandi). Le famiglie di eteroceri che non fanno parte dei microlepidotteri vengono talvolta indicate anche come macroeteroceri o “Macroheterocera”. Queste distinzioni, pur non essendo più ritenute valide, vengono talvolta ancora utilizzate dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrispondono a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi.
Le farfalle e falene endemiche dell'Italia, in senso stretto, comprendono quasi 200 specie; a queste si possono aggiungere circa un centinaio di specie il cui areale si estende ad alcune porzioni dei paesi confinanti. Alle specie endemiche si aggiungono infine oltre 200 sottospecie (una settantina delle quali relative al solo genere Zygaena), per un totale di più di 500 taxa. Nell'elenco non vengono prese in considerazione la maggior parte delle numerose forme geografiche descritte per le farfalle diurne (non essendoci accordo nell'attribuire ad esse lo status di sottospecie) e neppure gli endemismi alpini che risultano ampiamente distribuiti anche nel versante settentrionale delle Alpi. Più della metà di questi taxa sono endemici della regione sardo-corsa (con areale talvolta esteso all'Arcipelago Toscano o più raramente alla Toscana continentale) oppure dell'Appennino (soprattutto centrale e meridionale, con eventuale estensione dell'areale alla Sicilia o alle Alpi liguri e Marittime). Un numero minore di taxa risulta endemico di settori limitati delle Alpi (oltre il 20%) o della Sicilia (poco più del 10%, talvolta con areale esteso anche alla Calabria). Poche le specie o le sottospecie endemiche della Pianura Padano-Veneta (soprattutto nordorientale) o di gran parte dell'Italia. Delle 30 specie italiane della famiglia Micropterigidae, (microlepidotteri primitivi appartenenti al sottordine Zeugloptera), 16 sono endemiche. L'unica specie europea della famiglia Brahmaeidae è endemica dell'Italia meridionale.
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