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Autore principale: Demosthenes
Edizione: 1. ed
Pubblicazione: Firenze : Stamperia Calasaziana, 1833
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Le Filippiche sono orazioni che Marco Tullio Cicerone pronunciò contro Marco Antonio dal 2 settembre del 44 a.C. al 21 aprile del 43 a.C., ad eccezione della II Filippica, immaginata come pronunciata in senato, in risposta agli sprezzanti attacchi di Antonio nei suoi riguardi durante l'assemblea del 19 settembre (a cui Cicerone non partecipò). Questa orazione di Cicerone, accuratamente preparata nella sua villa a Pozzuoli, poi inviata all'amico Attico - che ne apprezzò molto la vis retorica – e mai pronunciata, venne presumibilmente fatta circolare negli ambienti politici romani prima del 20 dicembre 44, giorno in cui la III e la IV Filippica vennero presentate rispettivamente in senato e davanti al popolo.
Le Filippiche sono orazioni che Marco Tullio Cicerone pronunciò contro Marco Antonio dal 2 settembre del 44 a.C. al 21 aprile del 43 a.C., ad eccezione della II Filippica, immaginata come pronunciata in senato, in risposta agli sprezzanti attacchi di Antonio nei suoi riguardi durante l'assemblea del 19 settembre (a cui Cicerone non partecipò). Questa orazione di Cicerone, accuratamente preparata nella sua villa a Pozzuoli, poi inviata all'amico Attico - che ne apprezzò molto la vis retorica – e mai pronunciata, venne presumibilmente fatta circolare negli ambienti politici romani prima del 20 dicembre 44, giorno in cui la III e la IV Filippica vennero presentate rispettivamente in senato e davanti al popolo.
Filippo II (in greco antico: Φίλιππος Β' ὁ Μακεδών; Pella, 382 a.C. – Aigai, 336 a.C.) è stato il diciottesimo re di Macedonia dal 360 a.C. al 336 a.C., e padre di Alessandro Magno e Filippo III di Macedonia. È conosciuto anche per aver conquistato militarmente la Grecia nel 338 a.C., con la vittoria nella battaglia di Cheronea.
Demostene (in greco antico: Δημοσθένης, Demostènes; 384-322 a.C.) è stato uno statista ed oratore ateniese, le cui opere, in particolare le orazioni, costituiscono l'ultima significativa espressione della vivacità culturale di Atene oltre a fornire uno spaccato approfondito della politica e della cultura greca a cavallo tra l'età classica ed ellenistica. Infatti, già il Canone di Alessandria, redatto da Aristofane di Bisanzio e Aristarco di Samotracia, pose Demostene tra i dieci grandi logografi ed oratori attici; Cicerone lo acclamò come "oratore perfetto" mentre Quintiliano lo definì come lex orandi legge dell'oratoria ed affermava inter omnes unus excellat ovvero che "solo fra tutti risplende". Nel XIV secolo, l'erudito bizantino Teodoro Metochite scrisse un Saggio critico su Demostene e Aristide, in cui metteva a confronto la tecnica oratoria di Demostene e quella di Elio Aristide (II secolo), sostenendo che ciascuno dei due fosse il campione incontrastato dell'oratoria della propria epoca.
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