Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Colacicchi, Giovanni
Giovanni Colacicchi (Anagni, 19 gennaio 1900 – Firenze, 27 dicembre 1992) è stato un pittore italiano.
Giovanni Messe (Mesagne, 10 dicembre 1883 – Roma, 18 dicembre 1968) è stato un generale e politico italiano. È stato uno dei più famosi generali italiani durante la seconda guerra mondiale, raggiungendo il grado di Maresciallo d'Italia e ricoprendo, nel periodo 1944-1945, l'incarico di Capo di Stato Maggiore Generale. Fu un ottimo ufficiale, tenuto in conto anche dagli angloamericani; da molti considerato il miglior generale italiano durante la seconda guerra mondiale. Fu parlamentare della Repubblica dal 1953 al 1968.
Mittel è la denominazione assunta dal 1969 dalla Società Italiana per le Strade Ferrate del Mediterraneo costituitasi nel 1885. Dal 2016 l'attività della società si è orientata ad essere una società finanziaria di investimento (investment-merchant bank) focalizzata su investimenti di maggioranza in piccole e medie imprese italiane ad elevata generazione di cassa. È quotata alla Borsa Italiana nell'MTA.
Mario Ruffini (Teramo, 8 aprile 1955) è un musicologo, direttore d'orchestra e compositore italiano.
Renato Foresti (Napoli, 28 aprile 1900 – Firenze, 27 settembre 1973) è stato un pittore italiano. Diciassettenne, partì volontario per la prima guerra mondiale. Al suo ritorno si iscrisse alla Regia Scuola di Ingegneria. Frequentò corsi serali dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, lo studio di Giambattista De Curtis e poi quello di Alfredo Mahieux, suo lontano parente, ed espose per la prima volta a Napoli nel 1920 alla Mostra Nazionale dei Grigio Verdi che raccolse le opere degli artisti reduci dalla Prima Guerra Mondiale. Dalla guerra aveva riportato una lesione al timpano che gli aveva parzialmente compromesso l’udito ed ebbe un esaurimento nervoso: i medici gli consigliarono di abbandonare sia gli studi che la pittura. Invece si laureò nel 1927 e continuò a dipingere. Dopo alcuni lavori saltuari si trasferì a Roma dove nel 1929 fu assunto dalla Romana Gas, e nel 1943 fu trasferito a Firenze come Direttore Tecnico della Toscana Gas. La sua prima mostra personale fu tenuta a Firenze nel 1950 alla casa di Dante sul tema “L’Industria nella pittura”. Oltre ai temi sull'uomo e le macchine, eseguì nature morte, vari autoritratti e ritratti (molti dei quali su commissione) nei quali in pochi tratti riusciva a cogliere le caratteristiche peculiari, e addirittura il carattere delle persone, specialmente nei ritratti femminili. Renato Foresti “vedeva” sulla tela ancora vergine l’opera già finita e di conseguenza non aveva necessità di tracciare un disegno preventivo. Semplicemente impugnava la tavolozza e dopo pochissime pennellate già cominciava ad emergere il quadro nella sua forma definitiva. I disegni parlano da sé nella loro immediatezza. Di nuovo la capacità di “vedere” il soggetto sulla carta ancora bianca gli permetteva di coglierlo con poche linee leggere o, al contrario, utilizzando una sua personalissima tecnica di chiaroscuro, gli permetteva di tracciare con la penna stilografica quelli che inizialmente sembravano scarabocchi ma che poi si trasformavano in disegni finiti di grande rilievo. Ancora alla Casa di Dante tenne una seconda mostra nel 1953, ed alla Saletta del Disegno “La Torre” tenne una mostra di disegni nel 1955. Poi nel 1958 espose, su invito del presidente Giovanni Colacicchi, all’Accademia delle Arti del Disegno. Di pari passo partecipò a numerose mostre collettive. La sua voglia di esprimersi non si esauriva nella pittura, ma anche attraverso gli scritti. Anche in questo caso in duplice veste. Accanto ad articoli prettamente tecnici riguardanti l’industria di produzione del gas pubblicati su riviste specializzate, rimangono molti articoli, sempre di carattere tecnico ma più divulgativi, pubblicati sul Bollettino degli Ingegneri di cui per un periodo è stato Direttore. Da segnalare un articolo riguardante la percezione del colore che coniuga le conoscenze scientifiche con quelle artistiche. Ed ancora, di carattere più letterario, rimangono una quarantina di brevi novelle, una raccolta delle quali è stata pubblicata nel 2019: era una buona penna e soprattutto negli scritti di carattere autobiografico riusciva a rendere vivo il mondo ormai scomparso della sua giovinezza. Renato Foresti ha attivamente frequentato gli ambienti artistici fiorentini fino a quando la sua salute glielo ha permesso. Purtroppo già a 53 anni era stato colpito da un primo infarto che aveva segnato l’inizio di una patologia cardiaca che si sarebbe progressivamente aggravata fino ad essere definitivamente compromessa da un infarto molto grave nel 1961 e, psicologicamente, dalla morte improvvisa della moglie Giannina Fabi avvenuta nel 1963. Da questo momento cominciò a defilarsi e, sebbene abbia continuato a dipingere fino alla fine partecipando a diverse mostre collettive, non si è più sentito di affrontare lo stress di mostre personali. L’unica altra personale è stata la mostra postuma che i figli Luciana, Paolo e Maria Luisa gli hanno dedicato alla sua morte avvenuta nel 1973. Nonostante tutto, la sua produzione artistica è stata abbondante ed oggi sue opere si trovano presso importanti Società ed in collezioni private ed alcune riproduzioni sono state pubblicate in riviste letterarie ed artistiche italiane ed estere. Le numerose recensioni delle sue mostre pubblicate sui giornali dell’epoca ne attestano il valore artistico e l’annuario degli Artisti Toscani del 1954-55 gli ha dedicato due pagine con riproduzioni. Nel 1959 il Comune di Firenze acquistò un suo quadro raffigurante il pittore Piero Bernardini per destinarlo alla Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti. Nel 2019 il suo quadro "Lavoro al trapano" è stato acquisito dall'Accademia delle Arti del Disegno, e due quadri ("Scuola di pittura" e "Autoritratto '63") sono stati acquisiti dalle Gallerie degli Uffizi. Mostre personali Roma, Galleria delle Terme, 1943 Firenze, Casa di Dante, 1950 Firenze, Casa di Dante, 1953 Firenze, Saletta del disegno “La Torre”, 1955 Firenze, Accademia delle Arti e del Disegno, 1958 (su invito) Firenze, Galleria Spinetti Firenze, 1973 (Mostra postuma inaugurata da Piero Bargellini) Firenze, Accademia delle Arti e del Disegno,maggio 2019Principali mostre collettive Mostra Regionale di Roma del 1942 Mostra di Palazzo Strozzi – Firenze 1946 Mostra Premio Firenze, 1947 Mostra di Mezzo Secolo di Arte Toscana – Palazzo Strozzi 1951 Mostra Nazionale di Trieste, 1952 Mostra Internazionale della Fonderia, Firenze 1954 Mostra di Lucca, 1954 Mostra dell’Arno (Compagnia del Paiolo), Firenze 1955 Mostra di Viareggio 1956 Mostra di Livorno 1957 Mostra di Vallombrosa 1958 Mostra di Fiesole 1959 Mostra Regionale Toscana, 1959 Mostra Masaccio (San Giovanni Valdarno), 1962 Mostra di Piazza Donatello (9 mostre dal 1951 al 1963) Mostra del Ritratto Contemporaneo, Firenze (7 mostre dal 1953 al 1962) Mostra internazionale della Caccia (2 mostre: 1960, 1964) Mostra di Massa (2 mostre: 1951, 1965)
Il Palazzo delle Esposizioni è un edificio di stile neoclassico, sito in Roma, in via Nazionale. Progettato da Pio Piacentini sin dal 1877, fu inaugurato nel 1883. Il palazzo è stato sede di numerose manifestazioni e mostre d'arte. L'edificio è di proprietà del comune di Roma, che lo gestisce tramite l'Azienda Speciale Palaexpo, ente comunale dipendente dall'assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico. Durante l'epoca fascista la sua facciata in occasione di alcune mostre (Mostra della Rivoluzione Fascista, Mostra Augustea della Romanità) fu temporaneamente modificata perché il suo stile fu considerato non al passo con i tempi. Nel corso del tempo il Palazzo delle Esposizioni è stato più volte restaurato e adeguato funzionalmente. Tra i principali restauri vanno segnalati quelli del 1981-1989 su progetto di Costantino Dardi, e quello del 2003-2007 dello studio ABDR, Maria Laura Arlotti, Michele Beccu, Paolo Desideri, Filippo Raimondo, in occasione del quale è stato anche ricostruito, in chiave bioclimatica e con tecnologie e materiali contemporanei, il volume originario della "Serra" vetrata. Dal 1927 al 2004 è stato la sede degli uffici e delle mostre della Quadriennale di Roma e rimane la sede privilegiata delle mostre della Quadriennale d'Arte.Il Palazzo è dotato di una Sala Cinema da 139 posti, di un Auditorium di 90 posti e del Forum (sala polifunzionale), oltre a una caffetteria, un ristorante per 240 persone e una libreria.
Record aggiornato il: 2025-09-09T01:41:16.464Z