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Titolo uniforme: Henri Matisse
Autore principale: Orienti, Sandra
Serie: I maestri del Novecento ; 18
Serie: I maestri del Novecento / collana diretta da H. L. Jaffe' e A. Busiìgnani ; 18
Serie: I maestri del Novecento / collana diretta da H. L. Jaffe' e A. Busiìgnani ; 18
Henri-Émile-Benoît Matisse (Le Cateau-Cambrésis, 31 dicembre 1869 – Nizza, 3 novembre 1954) è stato un pittore, incisore, illustratore e scultore francese. Matisse è uno dei più noti artisti del XX secolo, esponente di maggior spicco della corrente artistica dei Fauves.
La gioia di vivere (Le bonheur de vivre) è un dipinto di Henri Matisse del 1906. Viene considerato il suo dipinto più ambizioso del suo periodo Fauve.L'opera fu esposta al Salon des Indépendants a Parigi. La tecnica è leggermente puntinista e per questo motivo l'opera fu criticata da Paul Signac, che lo definì "un dipinto con colori ripugnanti e troppo spessi con contorno largo un pollice".In questo dipinto ispirato alla pittura di Gauguin ed all'arte orientale, Matisse rappresenta dei nudi femminili dipinti a macchie, senza rispettare i colori naturalistici, e fonde uomo e natura in una sorta di ritorno al primitivo, mentre la forma dei soggetti viene armonizzata e semplificata. Anche il paesaggio presenta colori innaturali, come ad esempio l'albero rosa che è lo stesso colore utilizzato per la pelle delle persone, quasi a sottolineare l'unione tra uomo e natura. Per la prima volta, Matisse deforma le linee del corpo umano, elemento visibile in tre delle bagnanti ivi raffigurate. Il quadro ritrae un esterno, ma non è dipinto dal vero: a Matisse non interessava l’aria aperta, preferiva il chiuso di una stanza.(Gillo Dorfles, Angela Vettese, Storia dell'arte. Vol. 4: Il Novecento, ATLAS) Troviamo svariate citazioni nell'opera: l'uomo e la donna abbracciati nell'angolo a destra alludono a Tiziano, le bagnanti richiamano Cézanne e la posa delle due donne distese al centro della composizione è ripresa dal Manet di Déjeuner sur l'herbe.
Jazz è un libro d'artista del pittore Matisse contenente XX tavole e scritto a pennello, per un totale di circa 150 pagine, pubblicato nel 1947 da Editions Tériade con tiratura di 250 esemplari. Esso è stato creato con una tecnica particolare di decoupage chiamata papiers découpés. Matisse ha realizzato questo libro d'artista negli ultimi anni della sua vita quando, costretto in carrozzina, sperimenta un nuovo modo di dipingere: ritaglia carte colorate, che gli permettono di disegnare nel colore. Questo modo di dipingere viene denominato "papiers découpés" o tecnica del "dipingere con le forbici". L'editore della rivista "Verve", Emanuel Tériade, invita Matisse a radunare i suoi disegni e i suoi pensieri in un libro che verrà stampato con una tiratura limitata di 250 copie. Venti immagini, rese perfettamente: venti litografie intervallate da centotrenta pagine di testo, scritto in corsivo con un sottile pennello intriso di inchiostro nero. Frasi e pensieri che, come disse l'artista, "si possono leggere o non leggere", ma che servono come "sfondo sonoro", per far risaltare le immagini. "Come gli aster - spiega ancora Matisse - servono in un bouquet per far risaltare gli altri fiori". "Queste immagini dai colori vivi e violenti sono nate dalla cristallizzazione dei ricordi del circo, dei racconti popolari, o di viaggio", - spiegherà Matisse, a proposito di Jazz- "Ho fatto queste pagine scritte per smorzare le reazioni simultanee delle mie improvvisazioni cromatiche e ritmate, pagine che formano come uno « sfondo sonoro» che le sorregge, le circonda e ne protegge così la particolarità." Alcune tavole, come "Icaro" o "Il Mangiatore di spade", sono diventate vere e proprie icone dell'arte moderna.Fu realizzato nel novecento.
Musica è un dipinto (olio su tela, 260x389 cm) Henri Matisse del 1910 e conservato nel Museo dell'Ermitage di San Pietroburgo. Fu acquistato da Sergej Ščukin, un ricco imprenditore russo e grande collezionista di arte, già committente del più celebre La danza, anch'essa un'opera di Matisse situata all'Ermitage. In una sua lettera del 31 marzo 1909 rivolta all'artista è scritto: Esso raffigura cinque personaggi sparsi lungo un presumibile prato verde. Due di essi, entrambi situati a sinistra, sono intenti a suonare rispettivamente un violino ed uno strumento a fiato, mentre gli altri tre intonano una canzone, come sottolineano le bocche aperte. Analogamente a La danza, sono stati impiegati solo tre colori: il rosso per i corpi, il blu per il cielo e il verde per la terra. L'opera è autografata e datata "HENRI-MATISSE 1910".
L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che porta a forme di creatività e di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate o acquisite e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Pertanto l'arte è un linguaggio, ossia la capacità di trasmettere emozioni e messaggi. Tuttavia non esiste un unico linguaggio artistico e neppure un unico codice inequivocabile di interpretazione. Nel suo significato più sublime l'arte è l'espressione estetica dell'interiorità e dell'animo umano. Rispecchia le opinioni, i sentimenti e i pensieri dell'artista nell'ambito sociale, morale, culturale, etico o religioso del suo periodo storico. Alcuni filosofi e studiosi di semantica, invece, sostengono che esista un linguaggio oggettivo che, a prescindere dalle epoche e dagli stili, dovrebbe essere codificato per poter essere compreso da tutti, tuttavia gli sforzi per dimostrare questa affermazione sono stati finora infruttuosi. L'arte può essere considerata anche una professione di antica tradizione svolta nell'osservanza di alcuni canoni codificati nel tempo. In questo senso le professioni artigianali – quelle cioè che afferiscono all'artigianato – discendono spesso dal Medioevo, quando si svilupparono attività specializzate e gli esercenti arti e mestieri vennero riuniti nelle corporazioni. Ogni arte aveva una propria tradizione, i cui concetti fondamentali venivano racchiusi nella regola dell'arte, cui ogni artiere doveva conformarsi.
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