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Autore principale: Toscana <Regione>
Pubblicazione: [Firenze] : Regione Toscana, [1994]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La caccia in Italia è regolata dalla legge 11 febbraio 1992, n. 157 e da altre norme in materia.
La guardia volontaria venatoria (GVV) o guardia giurata volontaria venatoria (GGVV) è una figura autorizzata a svolgere l'attività di vigilanza sulla caccia in Italia. La figura è prevista principalmente dall'articolo 27, comma 1, lettera b) della legge 11 febbraio 1992, n. 157; le leggi regionali possono integrare ulteriormente la disciplina della figura ed i compiti
Anna Maria Bernini (Bologna, 17 agosto 1965) è una politica, avvocato e accademica italiana, dal 27 marzo 2018 capogruppo di Forza Italia al Senato della Repubblica.Seguendo le progressive evoluzioni dell’area conservatrice italiana, è stata dapprima esponente di Alleanza Nazionale, poi de Il Popolo della Libertà ed, infine, di Forza Italia, ricoprendo, dal 27 luglio al 16 novembre 2011, la carica di ministro per le Politiche Europee nel Governo Berlusconi IV. Grazie alla sua attenzione al tema dei diritti civili, alle sue proposte di riforma fiscale, al garantismo in ambito giudiziario e al forte impegno legislativo a favore dei giovani meritevoli, viene considerata, da più parti, come uno degli esponenti liberali più significativi ed influenti nell’alveo del conservatorismo italiano.
La legge 15 agosto 1863, n. 1409 (nota anche come legge Pica dal nome del suo promotore, il deputato abruzzese Giuseppe Pica) fu una legge del Regno d'Italia. Venne concepita come “mezzo eccezionale e temporaneo di difesa” per contrastare il brigantaggio postunitario e fu emanata in deroga agli articoli 24 e 71 dello Statuto albertino, che garantivano il principio di uguaglianza di tutti i sudditi dinanzi alla legge e la garanzia del giudice naturale. Introdusse il reato di brigantaggio, i cui trasgressori sarebbero stati giudicati dai tribunali militari; essa inoltre fu la prima disposizione normativa dello stato unitario a contemplare il reato di camorrismo e a prevedere il "domicilio coatto". Le pene comminabili andavano dalla fucilazione, ai lavori forzati a vita, ad anni di carcere, con attenuanti per chi si fosse consegnato o avesse collaborato con la giustizia. Approvata durante il governo Minghetti I e promulgata da Vittorio Emanuele II il 15 agosto dello stesso anno, la legge fu più volte prorogata e rimase in vigore fino al 31 dicembre 1865.
In Italia la prostituzione è definita come scambio di servizi sessuali per denaro ed è lecita, mentre è illegale ogni altra attività collaterale come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l'organizzazione in luoghi chiusi come bordelli ed il controllo in generale da parti terze. I bordelli vennero banditi nel 1958 dalla legge Merlin, dal nome della prima firmataria e propositrice, Lina Merlin, partigiana socialista. Un eufemismo un tempo usato frequentemente per descrivere le prostitute era in lingua italiana lucciole per chi esercitava in strada e squillo per quelle di appartamento.
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