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Serie: LiBeR : libri per Bambini e Ragazzi / <Direttore Responsabile >Fiorella Alunni ; 28
Le cronache di Narnia (titolo originale in inglese: The Chronicles of Narnia) è una serie di romanzi high fantasy scritta da C. S. Lewis, principalmente ambientata nell'immaginaria Terra di Narnia. Ideata tra il 1939 e il 1954, fu pubblicata in tre volumi tra il 1950 e il 1956. Tradotta in 47 lingue, con una vendita complessiva che supera le 100 milioni di copie, resta una delle più popolari opere letterarie del XX secolo.
La casa dei bambini speciali di Miss Peregrine (Miss Peregrine's Home for Peculiar Children), meglio noto come Miss Peregrine - La casa dei ragazzi speciali, è un romanzo fantasy del 2011 dello scrittore statunitense Ransom Riggs, il primo della serie di Miss Peregrine. Narra la storia di un ragazzo che, a seguito di una terribile tragedia familiare, segue gli indizi che lo portano in una casa di bambini abbandonati su un'isola gallese. La storia è raccontata attraverso una combinazione di narrativa e fotografia vernacolare tratta dagli archivi personali dei collezionisti elencati dall'autore. Questo libro per giovani adulti venne originariamente pensato come un libro di immagini riproducente fotografie che Riggs aveva collezionato, ma su suggerimento dell'editore Quirk Books, lo scrittore usò le fotografie come traccia per la stesura del romanzo. Riggs era un collezionista di fotografie, ma aveva bisogno di qualcosa di più per il suo romanzo. Incontrò Leonard Lightfoot, un noto collezionista di Pasadena che lo presentò ad altri collezionisti. Ne scaturì la storia di un ragazzo che segue gli indizi tratti da vecchie fotografie di suo nonno, che lo porteranno in un grande orfanotrofio abbandonato su un'isola gallese.Il romanzo divenne un best seller del New York Times. Raggiunse la posizione #1 della Children's Chapter Books list il 29 aprile 2012, dopo essere stato in graduatoria per 45 settimane, rimanendovi fino al 20 maggio, quando passò al quarto posto I critici elogiarono generalmente il libro per l'uso creativo di fotografie d'epoca, così come per la buona caratterizzazione e le impostazioni.
Quello dei bambini indaco (in inglese indigo children o semplicemente indigos, "gli indaco") è un concetto pseudoscientifico nato nell'ambito della subcultura New Age con cui si indica una generazione di bambini che sarebbero dotati di tratti e capacità speciali o soprannaturali. L'espressione "indigo children", introdotta negli anni settanta dalla parapsicologa Nancy Ann Tappe, ha acquisito popolarità soprattutto a partire dalla pubblicazione di The Indigo Children di Lee Carroll e Jan Tober, nel 1999. L'opera di Carroll e della Tober ha dato l'avvio a un vero e proprio movimento, che nell'ultimo decennio ha prodotto libri, documentari, film e congressi internazionali. Sebbene negli anni siano state raccolte numerose testimonianze di genitori che asseriscono di riconoscere nei loro figli le caratteristiche dei bambini indaco, la teoria non ha alcun fondamento scientifico, per cui appartiene al campo dell'immaginazione popolare di tipo New Age.
Durante la seconda guerra mondiale i bambini, sia maschi che femmine, furono frequentemente protagonisti di eventi insurrezionali, nonché arruolati (volontariamente, coercitivamente o perché mentivano sulla propria età) da parte sia delle potenze dell'Asse e dagli Alleati, che da altri stati belligeranti e da gruppi ebraici. Erano dediti a servizi di vario tipo sia in luoghi non oggetto di combattimento diretto che nelle retrovie, fino ad essere impiegati in azioni belliche. La tutela dell’infanzia era solo agli albori. In sistemi sociali nei quali lo sfruttamento minorile era consuetudine e non eccezione, agli occhi delle generazioni passate la partecipazione di fanciulli ad azioni belliche, sebbene rivestisse carattere di assoluta emergenza, poteva svolgere una funzione di riscatto sociale. Bambini di tutte le parti in conflitto furono nel contempo vittime ed attori a diversi livelli nelle alterne fasi della guerra. Dopo il termine della guerra, una coltre di imbarazzato silenzio cadde su queste vicende, raramente evocate con pudore dai protagonisti (ad esempio il cancelliere tedesco Helmut Kohl).
Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere o Peter Pan e Wendy è l'opera più celebre di J. M. Barrie, uscita in forma di piece teatrale nel 1904 e poi di romanzo nel 1911. Entrambe le versioni raccontano la storia di Peter Pan, un ragazzino fatato con l'abilità di volare e le sue avventure sull'Isola che non c'è (Neverland), assieme alla sua amica Wendy e ai suoi fratellini Gianni (John) e Michele (Michael), i Ragazzi Perduti (Lost Boys) e la fata Campanellino (Tinker Bell), la principessa indiana Giglio Tigrato (Tiger Lily) ed infine il pirata Capitan Giacomo Uncino (James Hook). Sia l'opera teatrale che il romanzo si sono ispirati dall'amicizia tra l'autore con i ragazzi Llewelyn Davies; Barrie ha continuato a rivedere la trama della storia per anni, dopo il suo debutto avvenuto in teatro, ed il romanzo riflette una delle sue versioni successive. La piece ha debuttato a Londra il 27 dicembre 1904 con Nina Boucicault, figlia del drammaturgo Dion Boucicault, nel ruolo di protagonista. Una produzione di Broadway fu realizzata l'anno successivo con protagonista Maude Adams, poi ripreso con altre attrici tra cui Marilyn Miller ed Eva Le Gallienne. L'opera ha vissuto da allora in poi adattamenti come pantomima, musical, special televisivo ed infine diversi film, tra cui uno muto del 1924; il lungometraggio animato della Disney è del 1953, mentre il live action è datato 2003. Il romanzo è stato pubblicato per la prima volta nel 1911; il libro originale contiene un frontespizio e 11 illustrazioni dell'artista Francis Donkin Bedford. La sceneggiatura dell'opera teatrale, che Barrie aveva continuato a rivedere fin dalla sua prima esecuzione, è stata pubblicata nel 1928.
La bibliografia (dal greco βιβλίον biblìon, "libro", e γράφω gràpho, "scrivere", ovvero "libro sui libri", benché i greci non abbiano mai combinato questi termini nel senso odierno) enumerativa (o sistematica) si può intendere: l'elenco di libri, saggi, riviste, articoli su un particolare argomento o su uno specifico autore; l'elenco di pubblicazioni usate e citate nella stesura specialmente di un saggio, di un articolo, di un libro; la scienza che studia la catalogazione sistematica dei libri.Invece la bibliografia definita analitica o critica, altrimenti detta bibliologia, si occupa degli aspetti fisici dei singoli libri come caratteri, impaginazione, carta, ecc..
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