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Autore principale: Palazzini, Pietro <1912-2000>
Pubblicazione: Prato : Scuola di teologia per laici della Pietà-Serra Club di Prato, [1988]
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'ordinazione femminile all'ufficio ministeriale o sacerdotale è una pratica sempre più comune tra alcuni gruppi delle religioni maggiori del tempo presente, come lo era anche in diverse forme religiose del paganesimo dell'antichità, sebbene mai nelle religioni rifacentesi al monoteismo. In particolare l'episcopato femminile riguarda la possibilità di accesso (secondo le confessioni, per nomina o elezione) per le donne alla dignità di vescovo nelle religioni cristiane. Esso rimane un argomento controverso in alcune confessioni cristiane dove l'imposizione dell'ordine sacro (il processo attraverso il quale una persona riceve la consacrazione ed è destinata direttamente da Dio all'amministrazione dei vari riti religiosi) è da quasi 2.000 anni, all'interno della civiltà occidentale, limitata solamente agli uomini. In alcuni casi le donne sono state autorizzate ad essere ordinate, ma non a tenere posizioni più alte all'interno della gerarchia ecclesiastica, come (fino al luglio del 2014) quella di vescovo della Chiesa d'Inghilterra. Laddove le legislazioni vietano la discriminazione sessuali nell'occupazione, vengono spesso fatte eccezioni per quanto riguarda il clero (ad esempio negli Stati Uniti d'America). Il sacerdozio femminile viene ancor oggi tradizionalmente precluso sia dalla Chiesa cattolica sia dalla Chiesa ortodossa; mentre alcune confessioni rifacentesi al protestantesimo hanno ammesso al rito dell'ordinazione sacerdotale le donne, con la conseguente possibilità della nomina o dell'elezione di donne come vescovi. La possibilità di ordinare vescovi donna è stato considerato come un "ostacolo" al dialogo nell'ecumenismo con la Chiesa di Roma.
Luigi Maria Epicoco (Mesagne, 21 ottobre 1980) è un presbitero, teologo e scrittore italiano filosofo e preside dell’Istituto Superiore Scienze Religiose Fides et Ratio ISSR dell'Aquila.
Jean-Marie Baptiste Vianney (italianizzato in Giovanni Maria Battista Vianney; Dardilly, 8 maggio 1786 – Ars-sur-Formans, 4 agosto 1859) è stato un presbitero francese, reso famoso col titolo di Curato d'Ars per la sua intensa attività di parroco in questo piccolo villaggio dell'Ain. Figlio di poveri contadini, raggiunse la meta del sacerdozio superando molte difficoltà, tra le quali ci furono problemi nello studio, soprattutto nell'apprendimento del latino. Ordinato presbítero, divenne vicario, a Écully, dell'abate Charles Balley, che l'aveva molto sostenuto durante i difficili anni di studio; alla morte di Balley fu mandato ad Ars dove spese la propria vita nell'evangelizzazione, nella pratica del sacramento della penitenza, nell'assidua preghiera e nella celebrazione della Messa. Morì nel 1859 quando Ars era ormai divenuta luogo di pellegrinaggio, essendosi sparsa per tutta la Francia la sua fama di confessore e direttore spirituale. Beatificato nel 1905 da papa Pio X, è stato proclamato santo da papa Pio XI nel 1925 e dichiarato patrono dei parroci. Additato come modello per i presbíteri da papa Giovanni XXIII nell'enciclica Sacerdotii Nostri Primordia, è stato ricordato con uno speciale anno sacerdotale, per il centocinquantenario della sua morte, nel 2009 da papa Benedetto XVI.
La colpa di don Amaro (variamente tradotto Il crimine di padre Amaro; titolo originale: O crime do padre Amaro) è un romanzo dello scrittore realista portoghese José Maria Eça de Queirós, apparso dapprima a puntate nel 1875, poi rimaneggiato e pubblicato in volume nel 1880. Ambientato nella città di Leiria, il romanzo ha come figura centrale il giovane Amaro, costretto ad intraprendere la carriera sacerdotale senza alcuna vocazione. Tuttavia, l'amore per una giovane donna di nome Amélia lo porta a violare il voto di castità. L'opera costituisce una dura critica al celibato ecclesiastico e al clero in generale, il quale contribuirebbe all'assoggettamento dei ceti sociali subalterni nei confronti delle classi più abbienti; suscitò pertanto grande scandalo all'interno della Chiesa cattolica.Il romanzo è stato trasposto nel 2002 nel film Il crimine di padre Amaro di Carlos Carrera.
La chiesa di Santa Maria della Mercede e Sant'Alfonso Maria de' Liguori (già chiesa di Santa Maria della Redenzione dei Captivi) è un luogo di culto di Napoli; si trova nel cuore del centro storico, a pochi passi dal Conservatorio di San Pietro a Majella, in via San Sebastiano.
La mariologia è una branca della teologia cristiana che studia Maria, madre di Gesù. In particolare in seno alla Chiesa cattolica la mariologia ha uno spazio rilevante benché anche in altre confessioni cristiane il ruolo della Madonna venga in qualche modo riconosciuto. Peraltro anche in seno all'Islam Maria è riconosciuta come personaggio di rilievo e come tale onorata. Nell'ambito cattolico la devozione popolare verso la Madonna è sviluppata e come tale oggetto di studio. Già presso la Chiesa delle origini la figura di Maria fu oggetto di studio per poi svilupparsi particolarmente nel medioevo. Solo dopo il Concilio di Trento si avranno dei trattati mariologici soprattutto di carattere apologetico. A coniare il termine mariologia fu Placido Nigido nella Summa sacrae mariologiae pars prima edita a Palermo nel 1602. L'esortazione apostolica sul culto di Maria, Marialis Cultus, di Papa Paolo VI nel 1974, esorta l'inserimento di questa figura all'interno della storia della salvezza dell'uomo al fine di comprenderne il valore salvifico, riconoscendo i misteri di Maria all'interno della Chiesa dandole spazio nella liturgia, proponendola come modello della Chiesa e come specchio di virtù evangeliche. I principali centri di mariologia sono: la Pontificia accademia mariana internazionale (PAMI) e la Pontificia facoltà teologica "Marianum". Nel 2000 la PAMI ha scritto ai "cultori di mariologia" una lettera in cui riassume i compiti e le linee fondamentali della mariologia moderna.
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