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Autore principale: Catullus, Gaius Valerius
Pubblicazione: Faenza : Dalla stamperia di Pietro Conti, 1852
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Liber (o Carmina) è una raccolta di poesie in vario metro del poeta romano Gaio Valerio Catullo.
I Carmina docta sono otto componimenti poetici in vario metro contenuti nel Liber di Catullo, poeta di Sirmione del I secolo a.C., che si distinguono dal resto dell'opera per l'argomento erudito e per il richiamo al modello ellenistico. Vanno dal carme 61 al carme 68 dei 116 carmi totali, secondo la catalogazione effettuata da Cornelio Nepote dopo la morte del poeta cisalpino, databile intorno al 54-53 a.C. I primi due sono epitalami, di cui uno per le nozze di Manlio Torquato e Vinia Aurunculeia (carm. 61) e il Vesper adest (carm. 62); seguono un poemetto, chiamato l'Attis (carm. 63), che tratta di un innamoramento della dea Cibele per un giovinetto; il celebre epillio per le nozze di Peleo e Teti, contenente la storia di Arianna e Teseo (carm. 64); una traduzione in distici elegiaci della Chioma di Berenice di Callimaco (carm. 66), preceduta dalla dedica a Quinto Ortensio Ortalo (carm. 65); un carme su un dialogo scherzoso tra il poeta e una porta contenente segreti e pettegolezzi di provincia (carm. 67) e un'elegia epistolare (carm. 68).7
Le metamorfosi (Metamorphoseon libri XV) è un poema epico-mitologico di Publio Ovidio Nasone (43 a.C. - 17 d.C.) incentrato sul fenomeno della metamorfosi. Attraverso quest'opera, ultimata poco prima dell'esilio dell'8 d.C., Ovidio ha reso celebri e trasmesso ai posteri numerosissime storie e racconti mitologici della classicità greca e romana.
La pagina include la maggior parte dei frammenti dei lirici greci, vale a dire i poeti che hanno rappresentato nell'antica Grecia la lirica monodica e corale, l'elegia in distici, i giambografi e i compositori di epinici. Naturalmente, risulterebbe impossibile raggruppare tutta la mole di frammenti dei lirici greci dell'epoca arcaica (VII-V secolo a.C.), in un solo blocco, ma ci si limiterà a riportare, tradurre letteralmente, e a commentare sul confronto di edizioni critiche, e dal punto di vista contenutistico del messaggio del poeta, soltanto i frammenti più noti dei poeti, oltre ai testi giunti in versioni quasi del tutto integrali. Le edizioni principali di riferimento sono H.W. Smyth: Poeate Melici Graeci (1900), D.L. Page, Poeate Melici Graeci, Oxford, Claredon Press, 1962, M. Davies, Poetarum Melicorum Graecorum Fragmenta, E Typographeo Clarendoniano, 1991, M. L. West: The Poems and Fragments of the Greek Iambic, Elegiac, and Melics Poets (excluding Pindar and Bacchylides) Down to 450 B.C., Oxford University Press, 1999, e infine E.M. Voigt, Sappho et Alcaeus, Amsterdam: Polak & Van Gennep, 1971 per l'analisi specifica dei testi di Saffo e Alceo.
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Record aggiornato il: 2025-05-11T01:28:48.577Z