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Autore principale: Parini, Giuseppe
Pubblicazione: Firenze : presso Molini Landi, e C., 1806
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Giuseppe Parini, nato Giuseppe Parino (Bosisio, 23 maggio 1729 – Milano, 15 agosto 1799), è stato un poeta e abate italiano. Membro dell'Accademia dei Trasformati, fu uno dei massimi esponenti dell'illuminismo e del neoclassicismo in Italia.
Il giorno è un poemetto didascalico-satirico in endecasillabi sciolti scritto da Giuseppe Parini e che mira a rappresentare, attraverso l'ironia e la satira antifrastica, i costumi dell'aristocrazia milanese decaduta del Settecento. Il poemetto era inizialmente diviso in tre parti ed era ancora incompleto all' epoca della composizione dell'Ode La Caduta sul finire del 1785; il progetto iniziale prevedeva una divisione in tre parti: Mattino, Mezzogiorno e Sera. L'ultima sezione venne poi divisa in due parti rimaste incompiute ma delle quali conosciamo alcuni appunti e ci sono pervenuti frammenti poetici: Vespro e Notte.
Le 22 (25 nella seconda edizione) Odi furono scritte da Giuseppe Parini come poesia d'occasione in un ampio lasso di tempo che va dal 1758 al 1790. La componente arcadica e quella illuministica confluiscono nell'adesione alla sensibilità neoclassica.
L'Accademia dei Trasformati fu un'accademia che sorse a Milano nel 1743 sulle fondamenta dell'omonima Accademia cinquecentesca, che invece fu fondata nel 1546, "a seguito dell'invito in tal senso rivolto dal marchese di Pescara", Alfonso III d'Avalos, Governatore di Milano, "ad alcuni gentiluomini della città. Simbolo della stessa era un platano e oggetto della sua « attività » la lingua e la poesia italiana".Essa ebbe come "conservatore perpetuo" il conte Giuseppe Maria Imbonati che diede il suo palazzo agli accademici. Costituita in prevalenza da nobili ed ecclesiastici di ceto alto, ma anche da intellettuali appartenenti alla classe media e di modeste condizioni economiche come lo stesso Parini o Domenico Balestrieri, proponeva una letteratura strettamente legata ai modelli del classicismo rinascimentale e al diretto insegnamento degli autori antichi, cercando di superare l'angustia del modello pastorale arcadico, e aprendosi ai temi della vita contemporanea. Fecero parte dell'Accademia il Baretti e Pietro Verri fino a quando non se ne distaccò per fondare la rivista Il Caffè e l'Accademia dei Pugni. Rispetto a quest'ultima l'Accademia dei Trasformati, pur essendo aperta alle nuove istanze illuministiche, assunse posizioni più moderate cercando di conciliarle con la tradizione classica. Gli accademici appartenenti ai Trasformati si riunivano due volte al mese, oltre ad alcune sedute aperte al pubblico durante l'anno, e discutevano di libri recentemente usciti, di argomenti di attualità varia che dimostravano attenzione per i problemi contemporanei. Ebbe sede fino al 1768 a Palazzo Imbonati, casa del conte Giuseppe Maria. Il canonico Giuseppe Candido Agudio fu munifico ospite nel suo palazzo di Malgrate vicino a Lecco, di molte attività degli accademici.
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Record aggiornato il: 2024-06-15T03:30:50.966Z