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Autore principale: Schumpeter, Joseph
Pubblicazione: Firenze : Sansoni, 1971
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Ministero dello Sviluppo economico (MISE) è il dicastero del governo italiano che comprende politica industriale, commercio internazionale, comunicazioni ed energia. È stato istituito nel 2006, a seguito della riorganizzazione del Ministero delle attività produttive (fino al 2001 Ministero dell'Industria, del Commercio e dell'Artigianato), al quale nel 2008 sono stati accorpati il Ministero delle Comunicazioni e il Ministero del Commercio internazionale. La sede principale è sita presso Palazzo Piacentini, in via Vittorio Veneto. L'attuale ministro è Stefano Patuanelli, in carica dal 5 settembre 2019.
In macroeconomia il ciclo economico è l'alternanza di fasi caratterizzate da una diversa intensità dell'attività economica di un paese o di un gruppo di paesi economicamente collegati.
La storia del pensiero economico è la disciplina che si occupa dello sviluppo dell'economia politica dalle origini ai giorni nostri, con le sue varie teorie o visioni del sistema economico. In prima approssimazione, si possono individuare le seguenti fasi: antichità classica (soprattutto nella Grecia antica) e Medioevo; la formazione degli stati nazionali e la nascita dell'economia politica in senso moderno; la rivoluzione industriale e l'economia classica; l'affermazione dell'economia di mercato e l'economia neoclassica; la Grande depressione del 1929 e l'economia keynesiana; approfondimenti e nuove proposte; la stagflazione e il monetarismo; sviluppi recenti.Gli storici del pensiero economico valutano in modi diversi sia le singole scuole, sia il loro succedersi. Vi è un punto di vista "cumulativo", secondo il quale si è avuto e continua un progressivo avvicinamento alla verità e, pertanto, la storia del pensiero economico deve essere «storia delle verità economiche». Vi è anche un punto di vista "competitivo", secondo il quale l'esistenza di diverse scuole mostra che sono possibili approcci diversi allo studio dei fenomeni economici, nessuno dei quali nettamente preferibile agli altri. Qualsiasi teoria economica, quindi, può essere criticata o perché migliorata da altre successive, o perché basata su un approccio non condiviso da altre. La sintetica esposizione che segue è ricca di riferimenti ad altre voci, alle quali si rinvia per approfondimenti e valutazioni critiche. Le varie correnti di pensiero della storia economica hanno influenzato profondamente le relative politiche economiche adottate dai vari Stati nazionali nel corso della storia moderna e contemporanea.
La teoria del trickle-down (abbreviato anche in trickle-down; in italiano: "gocciolamento dall'alto verso il basso"), o anche effetto trickle-down, o teoria della goccia, indica un'idea di sviluppo economico, in voga soprattutto negli Stati Uniti, che si basa sull'assunto secondo il quale i benefici economici elargiti a vantaggio dei ceti abbienti (in termini di alleggerimento dell'imposizione fiscale) favoriscono necessariamente, e ipso facto, l'intera società, comprese la middle class e le fasce di popolazione marginali e disagiate.In un ambito diverso, quello della sociologia, l'espressione definisce la diffusione di abitudini comportamentali (quali la moda) dalle classi più elevate alle classi meno abbienti, oppure da un centro geografico di irradiazione ad aree periferiche.
I paesi in via di sviluppo sono quei paesi le cui economie sono in pieno sviluppo economico a partire da uno stato di sottosviluppo o un'economia di transizione. Sebbene non abbiano ancora raggiunto lo status di paesi sviluppati, sono avanzati più di altri che sono ancora considerati paesi sottosviluppati. I paesi in via di sviluppo sono, secondo alcuni autori come Walter Whitman Rostow, paesi in transizione da molteplici stili di vita tradizionali allo stile di vita moderno dalla rivoluzione industriale in Inghilterra nel XVIII e XIX secolo. Un paese sottosviluppato potrebbe essere considerato in via di sviluppo o addirittura emergente: Quando supera un certo livello di sviluppo umano, superiore a 0,800 HDI (Indice di sviluppo umano), Ha un reddito pro capite generalmente superiore a 8000 dollari, Ha una certa dimensione di economia o distribuzione economica nonostante non abbia HDI superiore a 0,800 o un reddito pro capite elevato, come nel caso di: Cina, India, Indonesia e altri.Il cambiamento sociale è comune in questi paesi, dove le popolazioni rurali migrano verso le città. Sono paesi che hanno uno standard di vita relativamente alto, una base industriale in via di sviluppo e un indice di sviluppo umano che può essere medio o alto.Nella maggior parte dei paesi emergenti esiste un livello di povertà e alti tassi di formazione del capitale. Lo sviluppo richiede infrastrutture moderne (sia fisiche che istituzionali) e l'allontanamento da settori a basso valore aggiunto come l'agricoltura e l'estrazione di risorse naturali. In confronto, i paesi sviluppati di solito hanno sistemi economici basati su una crescita economica continua e autonoma nei settori terziario e terziario avanzato, oltre ad avere standard di vita elevati.
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