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Pubblicazione: Firenze : Edizioni della meridiana, 2000
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'arte bhutanese è l'arte tradizionale del Bhutan ed è simile all'arte tibetana. Entrambe sono basate sul buddismo Vajrayana e sul suo pantheon di insegnanti ed esseri divini. I principali ordini del buddismo in Bhutan sono il Drukpa e il Nyingma. Il primo è un ramo della scuola di Kagyu ed è noto per i dipinti che documentano il lignaggio dei maestri buddisti e il 70° Je Khenpo (leader dell'establishment monastico bhutanese). La scuola di Nyingma è nota per le immagini del Padmasambhava ("Guru Rinpoche"), a cui è attribuita l'introduzione del buddismo in Bhutan nel VII secolo. Secondo la leggenda, il Padmasambhava nascondeva tesori sacri per i futuri maestri buddisti, in particolare Pema Lingpa, che dovevano poi essere trovati. Anche i Tertön sono soggetti frequenti dell'arte di Nyingma. A ogni essere divino vengono assegnate forme speciali, colori e/o oggetti identificativi, come loto, conchiglia, fulmine e ciotola per l'accattonaggio. Tutte le immagini sacre sono realizzate secondo precise specifiche che sono rimaste notevolmente invariate per secoli. L'arte bhutanese è particolarmente ricca di bronzi di diversi tipi che sono noti collettivamente con il nome di Kham-so (prodotti a Kham) anche se sono realizzati in Bhutan perché la tecnica per costruirli era originariamente importata da quella regione del Tibet. Pitture murali e sculture, in queste regioni, sono formulate sui principali ideali senza età delle forme d'arte buddista. Anche se la loro enfasi sui dettagli deriva da modelli tibetani, le loro origini possono essere comprese facilmente, nonostante i capi riccamente ricamati e gli ornamenti scintillanti con cui queste figure sono decorate. Nel grottesco mondo dei demoni, gli artisti apparentemente avevano una maggiore libertà d'azione rispetto a quando modellavano immagini di esseri divini. Le arti e l'artigianato del Bhutan che rappresentano l'esclusivo "spirito e identità del regno himalayano" sono definite come l'arte di Zorig Chosum, che significa "tredici arti e mestieri del Bhutan"; i tredici mestieri sono carpenteria, pittura, fabbricazione della carta, lavorazione del ferro, tessitura, scultura e molti altri. L'Istituto di Zorig Chosum a Thimphu è la principale istituzione di arti e mestieri tradizionali istituita dal governo del Bhutan con l'unico obiettivo di preservare la ricca cultura e tradizione e formare gli studenti in tutte le forme d'arte tradizionali; c'è un'altra istituzione simile nel Bhutan orientale conosciuta come Trashi Yangtse. La vita rurale bhutanese è anche esposta nel Museo del Patrimonio Popolare di Thimphu. C'è anche uno Studio di artisti volontari a Thimphu per incoraggiare e promuovere le forme d'arte tra i giovani. Le tredici arti e mestieri del Bhutan e delle istituzioni, stabilite a Thimphu per promuovere queste forme d'arte, sono:
La tessitura è l'arte di costruire un tessuto, ottenuta con l'intreccio dei fili di ordito con quello di trama. Nel caso del tessuto più semplice, la tela, i fili di ordito (verticali) sono divisi in due serie, quelli pari e quelli dispari, aprendo le due serie, una in alto e l'altra in basso, si ottiene un varco (passo) in cui si inserisce il filo di trama (orizzontale), con lo scambio di posto delle serie, quella che era in alto va in basso e viceversa, si ottiene un incrocio che blocca il filo di trama, questo deve essere battuto, cioè schiacciato, contro la trama precedente andando a costituire il tessuto. Per costruire un tessuto si possono utilizzare molti mezzi, dai più semplici, un cartone dentellato, alcuni bastoni o una cornice di legno, a quelli più complessi come un telaio jacquard o uno industriale. Ovviamente la resa, cioè la qualità, la complessità e la dimensione del tessuto ottenuto è in relazione con le caratteristiche tecniche del mezzo utilizzato.
Il Museo del tessile e dell'abbigliamento “Elena Aldobrandini” - Fondazione Mondragone è un museo pubblico d'interesse regionale ubicato nei Quartieri Spagnoli in Napoli.
Il Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde si trova in via A. Mereu 56 a Nuoro. Il museo, che sorge sul colle di Sant'Onofrio, raccoglie abiti ed oggetti tipici della vita e dell'artigianato sardo.
Tra le grandi città italiane Torino è una di quelle più ricche di musei artistici, storici e scientifici: vi si trovano quattro musei nazionali (museo del cinema, dell'automobile, della montagna, e del risorgimento) e numerosi altri musei di rilevanza nazionale ed internazionale, primo fra tutti il museo egizio, che ospita un'imponente collezione fra le prime al mondo. Nel 2015 il sistema museale dell'area metropolitana torinese ha accolto un totale di 4,7 milioni di visitatori. Nel 2017 la classifica "Travelers' Choice Musei" di TripAdvisor ha premiato l'Egizio (primo), il Museo nazionale del cinema (settimo) e quello dell'automobile (nono), mentre Il Giornale dell'Arte ha certificato che, in riferimento al 2016, la Venaria si è affermata come quinto museo d'Italia per numero di visitatori, l'Egizio settimo e quello del cinema nono.
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