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Autore principale: Viti, Gorizio; Viti, Gorizio.
Edizione: 4. ed
Pubblicazione: Firenze : Le Monnier, 1987
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: it
Mastro-don Gesualdo è uno tra i più conosciuti romanzi di Giovanni Verga, pubblicato nel 1888. Narra la vicenda dell'omonimo protagonista ed è ambientato a Vizzini, in Sicilia, nella prima metà dell'Ottocento in periodo risorgimentale. Secondo romanzo del ciclo dei vinti, è il frutto di un lungo lavoro di stesura durato nove anni. I primi abbozzi risalgono al 1881-1882, subito dopo la pubblicazione de I Malavoglia. Mastro-don Gesualdo uscì a puntate sulla Nuova Antologia dal 1º luglio al 16 dicembre 1888 e poi in volume presso l'editore Treves, nel 1889, ma datato 1890. A differenza de I Malavoglia, Mastro-don Gesualdo fu accolto in modo positivo. L'operazione linguistica condotta dallo scrittore risulta in questo romanzo particolarmente complessa a causa dell'eterogeneità delle classi sociali rappresentate, ognuna portatrice di un lessico proprio. L'elaborazione dell'opera è stata ricostruita filologicamente da Carla Riccardi, curatrice anche dell'Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga. La filologa ha accolto come definitivo il testo così come appare nel manoscritto inviato in tipografia e lo ha corredato di un ricco apparato genetico nel quale sono però anche presenti alcune varianti evolutive.
La tecnica narrativa utilizzata da Giovanni Verga nelle opere veriste composte dal 1878 in poi, possiede caratteri di originalità innovativi che si distaccano dalla tradizione e anche dalle esperienze contemporanee sia italiane che straniere. Tra le tecniche narrative utilizzate da Giovanni Verga si ricordano: La tecnica dello straniamento L'utilizzo del discorso indiretto libero La tecnica dell'impersonalità La tecnica della premessa o "regressione"
I Malavoglia è il romanzo più conosciuto dello scrittore siciliano Giovanni Verga, pubblicato a Milano dall'editore Treves nel 1881. È una delle letture più diffuse e indicate nei programmi di letteratura italiana all'interno del sistema scolastico italiano. Fa parte del ciclo dei Vinti.
La concezione della società che si ricava dalle affermazioni teoriche del Verga e dalla sua rappresentazione della realtà si può far rientrare nell'ambito culturale di un darwinismo sociale.
Il Verismo fu un movimento letterario nato in Italia all'incirca fra il 1875 e il 1895 ad opera di Giovanni Verga e Luigi Capuana con la collaborazione di altri scrittori. Il Verismo nasce sotto influenza del clima positivista, quell'assoluta fiducia nella scienza, nel metodo sperimentale e negli strumenti infallibili della ricerca che si sviluppa e prospera dal 1830 fino alla fine del XIX secolo. Inoltre, il Verismo si ispira in maniera evidente al Naturalismo, un movimento letterario diffuso in Francia a metà ottocento. Per gli scrittori naturalisti la letteratura deve fotografare oggettivamente la realtà sociale e umana, rappresentandone rigorosamente le classi, comprese quelle più umili, in ogni aspetto anche sgradevole; gli autori devono comportarsi come gli scienziati analizzando gli aspetti concreti della vita, la realtà sociale, politica ed economica. Si sviluppa a Milano, allora il centro culturale più vivo della penisola, in cui si raccolgono intellettuali di regioni diverse; le opere veriste però rappresentano soprattutto le realtà sociali dell'Italia centrale, meridionale e insulare. Così la Sicilia è descritta nelle opere di Giovanni Verga, di Luigi Capuana e di Federico De Roberto; Napoli in quelle di Matilde Serao e di Salvatore Di Giacomo; la Calabria nelle opere di Nicola Misasi; la Sardegna in quelle di Grazia Deledda; Roma nelle poesie di Cesare Pascarella; la Toscana nelle novelle di Renato Fucini. Il primo autore italiano a teorizzare il Verismo fu Luigi Capuana, il quale teorizzò la "poesia del vero"; così Giovanni Verga, che dapprima era collocabile nella corrente letteraria tardoromantica (era stato soprannominato il poeta delle duchesse e aveva un successo notevole) intraprese la strada del Verismo con la raccolta di novelle Vita dei campi e Novelle rusticane e infine col primo romanzo del Ciclo dei Vinti, I Malavoglia, nel 1881. In Verga e nei veristi, a differenza del Naturalismo, convive comunque il desiderio di far conoscere al lettore il proprio punto di vista sulla vicenda, pur non svelando opinioni personali nella scrittura. Il Verismo ebbe un impatto anche sulla lirica italiana, dove diede forma alla corrente dell'opera verista.
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