Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Autore principale: Montesinos, Fernando; Torozomoc, Alvarez de; Velasco, Juan de
Pubblicazione: Prato : Giachetti, 1842
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La conquista dell'impero Inca è avvenuta nei primi decenni del Cinquecento per mano degli avventurieri spagnoli, detti conquistadores, che con un colpo di mano riuscirono a cancellare un impero vasto e consolidato. Lo scontro decisivo, avvenuto nella piazza principale di Cajamarca, nell'attuale Perù, decise in poche ore di lotta la fine della dinastia Inca.
Friedrich Heinrich Alexander Freiherr von Humboldt (Berlino, 14 settembre 1769 – Berlino, 6 maggio 1859) è stato un naturalista, esploratore, geografo e botanico tedesco. Era il fratello minore dello statista e intellettuale Wilhelm von Humboldt.
La colonizzazione europea delle Americhe fu il fenomeno storico che portò all'esplorazione, alla conquista e all'occupazione del continente americano da parte di diversi stati d'Europa, tra i quali la Spagna, i Paesi Bassi, il Portogallo, la Francia e l'Inghilterra. Benché l'obiettivo principale fosse quello di espandere i propri affari commerciali, civilizzando e propagando la fede cristiana nel "Nuovo Mondo", il processo di colonizzazione produsse una sistematica distruzione, in taluni casi persino fisica, delle culture delle popolazioni locali. Il processo di colonizzazione si concluse nella seconda parte del diciannovesimo secolo, con la conquista del Far West da parte degli Stati Uniti d'America.
L'America (AFI: /aˈmɛrika/), chiamata anche Continente Nuovo o Nuovo Mondo, è il continente della Terra che si estende completamente nell'emisfero occidentale. Secondo la letteratura geografica italiana, dell'Europa occidentale (escluse le Isole Britanniche) e dell'America latina, il continente americano è formato da due subcontinenti: l'America del Nord e l'America del Sud. La parte meridionale dell'America del Nord è detta America Centrale. Le varie parti del continente sono dette nel loro complesso, "le Americhe". Secondo la letteratura geografica di cultura inglese, cinese e russa, invece, l'America è considerata uno dei supercontinenti della Terra e le sue parti settentrionale e meridionale sono considerate continenti a sé stanti, separati dall'Istmo di Panama. Costituisce l'8,3% della superficie totale della Terra e il 28,4% delle terre emerse. Il rilievo è dominato dalle catene montuose delle Montagne Rocciose e delle Ande, entrambe poste lungo le coste occidentali del continente. Il lato orientale dell'America è dominato da grandi bacini fluviali, come il Rio delle Amazzoni, il Mississippi, e il Río de la Plata. L'estensione è di 14 000 km (8 699 mi) secondo l'orientamento nord-sud. Il clima e l'ecologia variano fortemente in America e vanno dalla tundra artica di Canada, Groenlandia e Alaska, alle foreste pluviali tropicali di America Centrale e America Meridionale. Quando l'America del nord e l'America del sud si unirono, 3 milioni di anni fa, si verificò il cosiddetto grande scambio americano, uno scambio intercontinentale che portò alla diffusione di molte specie viventi esistenti nelle due parti dell'America, come il puma, l'istrice, e il colibrì. Più di un miliardo di persone vivono in America (più del 14% della popolazione mondiale): i paesi più popolosi sono gli Stati Uniti d'America, il Brasile e il Messico, mentre le città più popolose sono Città del Messico, San Paolo e New York. I primi insediamenti umani provengono dall'Asia e risalgono a circa 13-14 000 anni prima dell'era volgare. Una seconda migrazione di popolazioni parlanti il na-dene si verificò successivamente, ancora dall'Asia. L'ulteriore successiva migrazione degli Inuit nell'area neoartica intorno al XXXVI secolo a.C. ha completato quello che è generalmente considerato come l'insediamento originario in America da parte dei popoli indigeni. I viaggi di Cristoforo Colombo tra il 1492 e il 1502 posero l'America in contatto permanente con le potenze europee (e successivamente, anche extraeuropee) del Vecchio Mondo, il che portò al cosiddetto "scambio colombiano". Le malattie introdotte da Europa e Africa devastarono i popoli indigeni, mentre le potenze europee colonizzarono l'America. L'emigrazione di massa dall'Europa, tra cui un gran numero di servi a contratto, e l'immigrazione forzata di schiavi africani in gran parte sostituirono i popoli indigeni. A partire dalla Guerra d'indipendenza americana nel 1776 e nel 1791, iniziò il processo di decolonizzazione dell'America e oggi quasi tutti i paesi americani sono indipendenti. L'eredità della colonizzazione e della dominazione europea è grande: l'America ha molti tratti culturali comuni con l'Europa, in particolare la predominante adesione al cristianesimo e l'uso delle lingue indoeuropee (principalmente spagnolo, inglese, portoghese e francese).
La conquista spagnola della confederazione Muisca ebbe luogo tra il 1537 e il 1540. I Muisca abitavano le alture centrali delle Ande, nell'attuale Colombia, prima dell'arrivo dei conquistadores spagnoli. Questi erano organizzati in una confederazione con differenti capi locali; gli zipa di Bacatá, con capitale a Funza, gli zaque di Boyacá, con capitale a Hunza, gli iraca della Città sacra del Sole Sugamuxi, i Tundama di Tundama, e molti altri cacique indipendenti. I capi della confederazione al tempo della conquista erano lo zipa Tisquesusa, lo zaque Quemuenchatocha, gli iraca Sugamuxi e Tundama nella parte settentrionale dei territori. I Muisca erano organizzati in piccole comunità di forma circolare, con una piazza centrale dove si trovavano il bohío e il cacique. Questa popolazione era chiamata anche "Popolo del sale" in quanto la loro principale attività era l'estrazione del sale da diversi luoghi nel loro territorio, in particolare da Zipaquirá, da Nemocón e da Tausa. La loro economia li rendeva indipendenti, ma i Muisca commerciavano inoltre oro, tumbaga e smeraldi coi loro vicini. Nella valle del Tenza, a est dell'altipiano Cundiboyacense vivevano le principali comunità Muisca, che estraevano smeraldi a Chivor e a Somondoco. L'economia Muisca era inoltre supportata dalla coltivazione di maizena, yuca, patate e varie altre coltivazioni adatte alle alture. Sull'altipiano l'agricoltura aveva avuto inizio nel 3000 a.C. dopo il periodo Herrera. Le prime evidenze archeologiche della presenza di abitazioni in Colombia è il sito di El Abra (che è anche uno dei più antichi di tutto il Sud America), datato attorno al 12500 a.C. La parte principale della civiltà Muisca era concentrata nella savana di Bogotá, un'alta pianura nella Cordigliera orientale delle Ande, lontano dalla costa caraibica. La savana era un antico lago esistito sino al Pleistocene che si era in seguito asciugato lasciando un suolo fertile, ideale per l'agricoltura. I Muisca erano una civiltà profondamente religiosa di natura politeistica e con avanzate conoscenze astronomiche che sono ben rappresentate dal loro complesso calendario lunisolare. Uomini e donne nella civiltà Muisca avevano compiti differenti, ma si basavano su una società egualitaria; le donne si occupavano di preparare il cibo, di estrarre il sale, intessere tessuti e realizzare stoviglie, gli uomini si occupavano dell'agricoltura, della guerra e della caccia. I guerrieri guecha erano incaricati della difesa del territorio dei Muisca, in particolare dalle civiltà vicine; i Muzo ("Popolo degli smeraldi") e i bellicosi Panche. Per impressionare i loro nemici, i guerrieri Muisca erano soliti indossare in battaglia le mummie dei loro antenati sulla schiena durante i combattimenti. Nelle battaglie essi usavano lance, frecce avvelenate e coltelli in oro. Pur non essendo i depositi auriferi così abbondanti sull'altipiano, attraverso il commercio i Muisca erano in grado di ottenere molti metalli preziosi che venivano in seguito lavorati. Quando gli spagnoli che risiedevano nella città costiera di Santa Marta, fondarono Rodrigo de Bastidas nel 1525, vennero a conoscenza della leggenda della presenza di una città aurifera che molti di loro identificarono con il mitico El Dorado e pertanto nel 1536 venne organizzata una prima spedizione. Una delegazione di più di 900 uomini lasciò la città tropicale di Santa Marta e incominciò una difficile spedizione nel cuore della Colombia alla ricerca di El Dorado e della civiltà dell'oro. Il capo di questa spedizione sotto le insegne della bandiera spagnola fu Gonzalo Jiménez de Quesada, con suo fratello Hernán come secondo in comando. Molti altri soldati presero parte all'impresa, e molti di loro divennero poi encomenderos che presero parte alla conquista della Colombia. Negli anni successivi altre furono le spedizioni che si portarono all'interno delle Ande alla ricerca di oro. La conquista del territorio dei Muisca ebbe inizio nel marzo del 1537, quando le truppe ormai fiaccate di De Quesada entrarono nei territori dei Muisca a Chipatá, il primo insediamento fondato l'8 marzo 1537. La spedizione si spinse ancora più all'interno del territorio sino all'altipiano Cundiboyacense negli attuali dipartimenti di Boyacá e Cundinamarca. Le città di Moniquirá (Boyacá), Guachetá e Lenguazaque (Cundinamarca) vennero fondate prima dell'arrivo dei conquistadores. Sulla strada verso il dominio dello zipa Tisquesusa, gli spagnoli fondarono Cajicá e Chía. Nell'aprile del 1537 giunsero a Funza, dove Tisquesusa venne sconfitto dagli spagnoli. Questo stimolò ulteriori spedizioni, come quella partita il mese successivo dalla parte orientale della valle del Tenza e diretta nei territori del zaque Quemuenchatocha. Il 20 agosto 1537, gli zaque si sottomisero agli spagnoli. Gli europei continuarono poi verso la valle degli Iraca, dove l'iraca Sugamuxi venne sconfitto dagli spagnoli i quali inoltre, accidentalmente, bruciarono il Tempio del Sole all'inizio di settembre di quell'anno. Nel frattempo, altri soldati della spedizione si recarono a sud e conquistarono Pasca e altri insediamenti. I capi spagnoli fecero ritorno coi loro uomini alla savana di Bogotá e da qui pianificarono altre spedizioni di conquista per la seconda metà del 1537 e i primi mesi del 1538. Il 6 agosto 1538, Gonzalo Jiménez de Quesada fondò la città di Bogotá quale capitale del Nuovo Regno di Granada, chiamando così l'area dell'attuale Colombia in onore della città spagnola di Granada. In quello stesso mese, il 20 agosto 1538, un nuovo zipa era succeduto al fratello alla sua morte; Sagipa, scelse di allearsi con gli spagnoli per combattere i Panche, secolari nemici dei Muisca a sudovest. Nella battaglia di Tocarema, le forze alleate ottennero la vittoria sui bellicosi vicini. Sul finire del 1538, altre conquiste vennero raggiunte e portarono alla fondazione di ulteriori insediamenti nel cuore delle Ande. Due altre spedizioni ebbero luogo: una guidata da De Belalcázar da sud e una guidata da Federmann da est, raggiunsero la nuova capitale e i tre capi si imbarcarono nel maggio del 1539 a bordo di una nave che salpò lungo il fiume Magdalena e li portò a Cartagena e da li poi in Spagna. Gonzalo Jiménez de Quesada lasciò suo fratello minore Hernán quale nuovo governatore di Bogotá e quest'ultimo organizzò delle nuove campagne di conquista alla ricerca di El Dorado tra la seconda metà del 1539 e il 1540. Il suo capitano, Gonzalo Suárez Rendón, fondò Tunja il 6 agosto 1539 mentre il capitano Baltasar Maldonado, che aveva prestato servizio sotto De Belalcázar, sconfisse il cacique di Tundama alla fine del 1539. L'ultimo zaque Aquiminzaque venne decapitato all'inizio del 1540, assimilando così definitivamente il territorio dell'ex confederazione Muisca all'Impero spagnolo. La storia di queste spedizioni ci perviene prevalentemente dagli scritti di Gonzalo Jiménez de Quesada, uno dei principali conquistadores dell'impresa, e dagli studiosi Pedro de Aguado, Juan Rodríguez Freyle, Juan de Castellanos, Pedro Simón, Lucas Fernández de Piedrahita, Joaquín Acosta, Liborio Zerda e Jorge Gamboa Mendoza..
Alcune catalogazioni sono state accorpate perché sembrano descrivere la stessa edizione. Per visualizzare i dettagli di ciascuna, clicca sul numero di record
Record aggiornato il: 2021-11-25T01:19:20.523Z