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Pubblicazione: Firenze : DNC, [2008]
Tipo di risorsa: risorsa video e da proiezione, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, eng, Paese: GB
Il ruggito del coniglio è una trasmissione radiofonica di Radio 2 e condotta da Antonello Dose e Marco Presta. La prima puntata andò in onda lunedì 2 ottobre 1995. La trasmissione ha fatto registrare un crescente successo di ascolti. Secondo la concessionaria di pubblicità Sipra essa registra 1.718.000 ascoltatori netti per puntata trasmessa con un ascolto di 738.000 per quarto d'ora medio. Attualmente va in onda dal lunedì al venerdì tra le 7:50 e le 10:30, sabato e domenica dalle 10:37 alle 11:30 con la trasmissione "Coniglio Relax". Dalla stagione 2017/2018 va in onda dalle 7:50 alle 10:30. Il canovaccio della trasmissione si basa sulla capacità della coppia di conduttori di interpretare con ironia le principali notizie quotidiane invitando i radioascoltatori ad intervenire in diretta per commentarle, con le proprie esperienze, e preferibilmente in modo faceto. Attualmente collaborano regolarmente alla trasmissione gli attori Paola Minaccioni, Giancarlo Ratti e i musicisti Attilio Di Giovanni e Max Paiella. La sigla è del maestro Joe Cusumano. Fino alla stagione 2009-2010, la trasmissione è stata talvolta realizzata con un folto pubblico presente nello studio U2 di via Asiago in Roma; tali eventi (che avevano cadenza mensile) sono stati denominati: Coniglio & Friends (riecheggiando nel titolo i famosi concerti benefici del tenore Luciano Pavarotti, Pavarotti & Friends). Dalla stagione 2010-2011, due volte la settimana (generalmente il martedì e il giovedì) dallo studio U3 di via Asiago ha luogo il Coniglio da camera, ovvero una diretta con 30 spettatori presenti in studio (al pari della musica da camera, dove il numero di esecutori è ridotto rispetto a un'orchestra). La regia del programma è affidata, fin dal 1995, a Paolo Restuccia; la cura è affidata a Siriana Gioscia, la redazione è composta da Ludovica Rossetti e Angelica de Rossi.
L'edutainment o intrattenimento educativo è una forma di intrattenimento finalizzata sia a educare sia a divertire. L'edutainment solitamente cerca di educare e di far socializzare le persone tramite momenti incastonati all'interno di altre forme di intrattenimento, soprattutto di ambito familiare, come i programmi televisivi, i videogiochi, i film, la musica, i siti web, i software ecc. Secondo alcune interpretazioni, senza divertimento (senza passione) non potrebbe esserci apprendimento. Da questo assunto si deriva la "necessità" dell'edutainment.
L'animazione è una tecnica che crea la percezione di movimento tramite immagini proposte allo spettatore in rapida successione temporale. L'effetto di percezione del movimento è possibile, stando agli ultimi studi fisiologici e neurologici sulla percezione, grazie al meccanismo della "short-range apparent motion", ossia "movimento apparente a corto raggio". (Contrariamente a un mito duro a morire, l'animazione e più in generale il cinema e il video, non sono basati sulla cosiddetta persistenza della visione o sul fenomeno phi, che sono concetti antiquati e fraintesi, nati rispettivamente nel diciannovesimo secolo e all'inizio del ventesimo secolo.) L'animazione viene solitamente prodotta mediante disegni animati o animazioni a passo uno. Gli animatori sono le figure professionali che si dedicano alla creazione di animazioni. Le animazioni, disegnate su carta, oppure prodotte con la computer grafica, possono essere fruite tramite una vasta gamma di metodi. A partire dal semplicissimo flip-book (un blocchetto di fogli), ai macchinari del precinema, alla pellicola cinematografica, al video, sino ai sistemi digitali di ogni tipo oggi in commercio.
Gli spettacoli nell'antica Roma erano numerosi, aperti a tutti i cittadini ed in genere gratuiti; alcuni di essi si distinguevano per la grandezza degli allestimenti e per la crudeltà. I Romani frequentavano di preferenza i combattimenti dei gladiatori, quelli con bestie feroci (venationes), le riproduzioni di battaglie navali (naumachia), le corse di carri, le gare di atletica, gli spettacoli teatrali dei mimi e le pantomime. Quarant'anni dopo l'invettiva di Giovenale (n. tra il 55 e il 60–m. dopo il 127) che rimpiangeva la sobrietà e la severità repubblicana di un popolo che ormai aspirava solo al panem et circenses, al pane e agli spettacoli, Frontone (100-166), quasi con le stesse parole, descriveva sconsolato la triste realtà: La classe dirigente romana considerava infatti suo compito primario quello di distribuire alimenti una volta al mese al popolo e di distrarlo e regolare il suo tempo libero con gli spettacoli gratuiti offerti nelle festività religiose o in ricorrenze laiche.
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