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Titolo uniforme: Civil disobedience / Henry David Thoreau
Pubblicazione: Torino : Lindau, 2020
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
"La protesta di piazza Tienanmen (in cinese: \xe5\xa4\xa9\xe5\xae\x89\xe9\x97\xa8\xe4\xba\x8b\xe6\x95\x85, Ti\xc4\x81n\xc4\x81nm\xc3\xa9n sh\xc3\xacg\xc3\xb9P), fu una serie di manifestazioni popolari di massa, che ebbero luogo principalmente in piazza Tienanmen a Pechino dal 15 aprile al 4 giugno 1989 e culminato nel cosiddetto Massacro di Piazza Tienanmen ((ZH) ), l'esercito cinese armato con fucili d'assalto e carri armati apr\xc3\xac il fuoco contro i dimostranti. La stima dei morti varia da parecchie centinaia a parecchie migliaia, con migliaia di feriti.Le proteste videro la partecipazione di studenti, intellettuali e operai. Il simbolo forse pi\xc3\xb9 noto della rivolta \xc3\xa8 il Rivoltoso Sconosciuto, uno studente che solo e disarmato si par\xc3\xb2 davanti a una colonna di carri armati per fermarli: le fotografie che lo ritraggono sono diventate celebri in tutto il mondo. Nonostante l'esito drammatico e un numero complessivo di vittime (morti, feriti e arrestati) ancora oggi incerto, la protesta diede modo all'estero di conoscere la repressione del governo cinese in tema di diritti umani e libert\xc3\xa0 di espressione. Inoltre, gli eventi in Cina infervorarono ancor di pi\xc3\xb9 gli animi dei manifestanti europei, dando nuovo slancio alle rivolte contro i regimi dell'URSS e degli altri Stati del Blocco orientale (stati-satelliti) che avrebbero portato alla caduta del muro di Berlino (quindi anche del Blocco orientale) e alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, evento che segna ufficialmente la fine della guerra fredda, avvenuta nel 1991.\nAd oggi nel mondo occidentale la protesta viene considerata un evento fondamentale e importantissimo del XX secolo, ma in Cina il solo parlarne \xc3\xa8 considerato un tab\xc3\xb9. Sebbene su internet, giornali e documentari si possano trovare varie testimonianze, filmati e immagini riguardanti la protesta, molti documenti di questi e altri generi sono stati occultati dal Partito Comunista Cinese tramite l'utilizzo di censura e disinformazione, permesse dal controllo pressoch\xc3\xa9 totale dei mass media. Ci\xc3\xb2 diviene particolarmente evidente durante le commemorazioni organizzate per l'anniversario del massacro: ogni anno, in occasione del 4 giugno, si tengono marce o fiaccolate nel silenzio dei mezzi di comunicazione e sotto lo stretto controllo delle autorit\xc3\xa0, che tengono sotto osservazione anche i contenuti pubblicati su internet (motori di ricerca, chat e social network compresi) e i dissidenti relegati agli arresti domiciliari.Per aggirare la censura di Internet in Cina, si adotta lo stratagemma di riferirsi alla data del 4 di giugno come 35 maggio, espressione coniata dallo scrittore Yu Hua.\n\n"
"Il Sessantotto (o movimento del Sessantotto) \xc3\xa8 il fenomeno socio-culturale avvenuto negli anni a cavallo del 1968, nei quali grandi movimenti di massa socialmente eterogenei (operai, studenti, intellettuali e gruppi etnici minoritari), formatisi spesso per aggregazione spontanea, interessarono quasi tutti i Paesi del mondo con la loro forte carica di contestazione contro gli apparati di potere dominanti e le loro ideologie. Lo svolgersi degli eventi in un tempo relativamente ristretto contribu\xc3\xac a identificare il movimento col nome dell'anno in cui esso si manifest\xc3\xb2 in modo pi\xc3\xb9 attivo.\nIl Sessantotto \xc3\xa8 stato un movimento sociale e politico che ha profondamente diviso l'opinione pubblica e i critici, tra chi sostiene che sia stato uno straordinario momento di crescita civile che ha introdotto nella societ\xc3\xa0 mutamenti irreversibili (sviluppo dello spirito critico in ogni campo, superamento definitivo di diverse forme di moralismo, di autoritarismo, di emarginazione della donna e di altri settori della societ\xc3\xa0) e chi al contrario sostiene che si sia trattato di un fenomeno di conformismo di massa, un'ondata eversiva che ha messo in pericolo la stabilit\xc3\xa0 della societ\xc3\xa0 liberaldemocratica."
"Le proteste del 2020 in Thailandia sono soprattutto una serie di grandi manifestazioni popolari contro il governo filo-militare e filo-monarchico di Prayut Chan-o-cha. Iniziarono nel febbraio 2020, ripresero vigore a partire dal 18 luglio successivo e sono tuttora in corso. I dimostranti, in gran parte giovani e studenti che non hanno un vero leader, chiedono tra le altre cose la riforma della monarchia nazionale, richiesta che non ha precedenti nella storia della Thailandia. Le proteste sono state espresse anche su internet e i social network hanno avuto un ruolo importante nella loro diffusione e nell'organizzazione delle dimostrazioni.\nEbbero inizio verso fine febbraio per protestare contro la dissoluzione del Partito del Futuro Nuovo (PFN), compagine che aveva riscosso grande successo soprattutto tra i giovani e che era stata protagonista alle elezioni del 2019; in particolare il PFN fu molto critico verso Prayut e verso la Costituzione del 2017 stilata secondo le direttive dei militari. La prima ondata di proteste ebbe luogo esclusivamente nelle universit\xc3\xa0 e si concluse con i provvedimenti restrittivi presi dal governo a fine mese per fronteggiare la pandemia di COVID-19. Ripresero il 18 luglio con una grande dimostrazione al Monumento alla Democrazia di Bangkok organizzata dal gruppo Giovent\xc3\xb9 libera e le richieste principali furono lo scioglimento del Parlamento, la fine delle intimidazioni delle forze dell'ordine e una nuova costituzione. Tra le altre richieste che emersero dal movimento in questo periodo vi furono quelle per i diritti delle donne, del movimento LGBT e dei lavoratori, per la riforma dell'Istruzione pubblica, delle forze armate, del sistema giudiziario, e del sistema economico dominato da una ristretta cerchia di capitalisti, ecc. Anche queste proteste ebbero fine con nuovi provvedimenti presi contro la pandemia.\nIl 3 agosto due gruppi studenteschi raccolsero pubblicamente firme per la riforma della monarchia, rompendo un secolare tab\xc3\xb9 del Paese, dove le critiche in pubblico alla monarchia sono punite severamente. Una settimana dopo destarono scalpore le 10 richieste per la riforma della monarchia presentate dal movimento studentesco. Alla manifestazione del 19 settembre presero parte tra i 20 000 e i 100 000 dimostranti e fu descritta come una aperta sfida a re Vajiralongkorn. Vista l'imponente adesione alle proteste, il governo promise emendamenti alla Costituzione ma a fine mese il rinvio in Parlamento del voto per gli emendamenti aliment\xc3\xb2 il sentimento repubblicano tra la popolazione come mai era successo prima. Le grandi dimostrazioni del 14 ottobre portarono il governo a promulgare per Bangkok un duro stato di emergenza, sostenendo che una dimostrazione aveva bloccato un corteo reale. Il provvedimento estese ulteriormente i poteri delle autorit\xc3\xa0 che gi\xc3\xa0 erano aumentati con il decreto di emergenza di marzo relativo alla pandemia. Nonostante i divieti, le proteste continuarono e il 16 ottobre la polizia le disperse usando cannoni ad acqua. Il decreto di emergenza della settimana prima fu revocato il 22 ottobre.\nPrayut convoc\xc3\xb2 quindi la sessione speciale del Parlamento il 26 ottobre al termine della quale annunci\xc3\xb2 che non si sarebbe dimesso e che avrebbe presentato al Parlamento un progetto di legge per un referendum sugli emendamenti alla contestata Costituzione del 2017. In novembre vi fu una nuova seduta straordinaria del Parlamento per valutare eventuali modifiche alla Costituzione, migliaia di dimostranti si radunarono nei pressi del palazzo e vi furono violenti scontri sia con le forze dell'ordine che con gruppi di monarchici filo-governativi. I disordini causarono per la prima volta dall'inizio delle proteste il ferimento di decine di persone. Il Parlamento vot\xc3\xb2 in favore di due proposte di modifica che non prevedevano emendamenti agli articoli relativi alle riforme di monarchia e Senato richieste dalle opposizioni.Il governo fin dall'inizio ha risposto alle proteste con l'incriminazione e la detenzione di diversi manifestanti (per aver violato il Decreto di emergenza), con le intimidazioni della polizia, l'impiego di unit\xc3\xa0 speciali antiterrorismo dell'esercito, la censura dei media, la mobilitazione di gruppi filo-governativi e monarchici, e soprattutto schierando migliaia di poliziotti alle manifestazioni. Ha rinviato le decisioni da prendere in risposta alle richieste dei dimostranti, sostenendo che abbiano il supporto di governi stranieri e organizzazioni non governative impegnate in una cospirazione globale contro la Thailandia. L'esecutivo ha inoltre dato ordine agli organi direttivi di scuole e universit\xc3\xa0 di vietare agli studenti di chiedere riforme della monarchia e di identificare i leader delle proteste. Durante le proteste di ottobre, dopo il rientro del re da uno dei suoi abituali soggiorni in Germania, sono stati impiegati l'esercito e la polizia anti-sommossa che hanno eseguito arresti di massa.\n\n"
"Dittatura dei colonnelli (\xcf\x84\xe1\xbd\xb8 \xce\xba\xce\xb1\xce\xb8\xce\xb5\xcf\x83\xcf\x84\xcf\x8e\xcf\x82 \xcf\x84\xe1\xbf\xb6\xce\xbd \xce\xa3\xcf\x85\xce\xbd\xcf\x84\xce\xb1\xce\xb3\xce\xbc\xce\xb1\xcf\x84\xce\xb1\xcf\x81\xcf\x87\xcf\x8e\xce\xbd), nota anche come la Giunta (\xce\xb7 \xce\xa7\xce\xbf\xcf\x8d\xce\xbd\xcf\x84\xce\xb1), \xc3\xa8 il nome che viene usato per indicare un regime di dittatura militare di ispirazione fascista instaurato il 21 aprile 1967 e proseguito, sotto varie forme, fino al 24 luglio 1974. In quel periodo la Grecia venne governata da una serie di governi militari anticomunisti saliti al potere con un colpo di Stato guidato dai colonnelli Ge\xc5\x8drgios Papadopoulos, Nikolaos Makarezos e Ioannis Ladas. Leader della giunta furono Ge\xc5\x8drgios Papadopoulos e, dal 25 novembre 1973, D\xc4\xabm\xc4\xabtrios I\xc5\x8dannid\xc4\xabs. Il colpo di Stato soppresse il governo, eletto democraticamente, di sinistra e centro democratico. Il regime effettu\xc3\xb2 in continuazione arresti e deportazioni degli oppositori, abol\xc3\xac le libert\xc3\xa0 politiche e civili, sciolse i partiti e costrinse all'esilio la famiglia reale.\n\n"
'Le proteste contro Donald Trump si sono verificate negli Stati Uniti d\'America, in vari paesi del continente europeo e in altre parti del mondo a partire dal suo ingresso nella campagna elettorale per le elezioni presidenziali del 2016.\nLe innumerevoli manifestazioni di dissenso hanno espresso la loro netta opposizione inizialmente alla retorica e il populismo messo in campo dal candidato del Partito Repubblicano e subito dopo alla sua vittoria nella competizione, alla cerimonia inaugurale e relativo insediamento del presidente degli Stati Uniti d\'America e infine anche alle varie azioni intraprese dal neo-presidente.\nAlcune di queste proteste hanno preso la forma di "walk-out", rottura di contratti d\'affari, petizioni, raduni, dimostrazioni e marce. Mentre la maggior parte di esse si \xc3\xa8 svolta in un clima del tutto pacifico, in certi casi la condotta assunta \xc3\xa8 stata impugnata e quindi sanzionata in quanto esplosione di atti di vandalismo oltre che tentativi di aggressione fisica contro i sostenitori di Trump.\nUn numero minoritario di manifestanti sono anche stati accusati di aver fomentato disordini civili. La pi\xc3\xb9 vasta protesta organizzata in termini numerici \xc3\xa8 avvenuta il giorno successivo alla sua inaugurazione, quando milioni di persone si sono presentate il 21 gennaio del 2017 nel corso della "Women\'s March" per lanciare slogan e testimoniare il proprio dissenso, diventando cos\xc3\xac la pi\xc3\xb9 grande protesta giornaliera dell\'intera storia degli Stati Uniti d\'America.\n\n'