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Il farro dicocco (Triticum dicoccum), noto anche come emmer, farro medio o comunemente anche solo farro, è un cereale, parente stretto del grano. È una delle tre specie del genere Triticum comunemente chiamate farro. È stata una delle prime otto colture rese coltivabili.
Tortelli è il nome utilizzato prevalentemente in Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana per indicare un tipo di pasta ripiena di forma rettangolare o a forma di tortellino di 2 o 3 cm di lato simile ai ravioli, condita con burro fuso, lardo e pomodoro, ragù. Con lo stesso termine si indicano anche dei piccoli dolci fritti ripieni di marmellata o creme, ma solo nelle province in cui il termine tortellino non indica un tipo di pasta ripiena (cappelletto). Nelle altre province infatti tali dolci non si fanno o hanno un altro nome. I piatti più caratteristici sono tortelli di ricotta alle erbe conditi con burro e salvia; sono tipici anche i tortelli verdi, di zucca (mantovani, reggiani, piacentini o cremonesi), i tortelli di Parma con ricotta ed erbette (tortelli d'erbetta), di spinaci (tortelli alla piacentina), di ortiche, di carciofi, di patate e i Tortel dols dal ripieno agrodolce della bassa parmense. In Toscana il tortello del Melo tipico del pistoiese, il tortello di patate (diffuso nei territori di Arezzo, Firenze e Prato), il tortello maremmano con spinaci che si distingue per il ripieno di ricotta e spinaci e le dimensioni più grandi rispetto agli altri tipi. Famosi anche i tortelli di patate alla mugellana, e infine quello dolce di Pitigliano di influenza ebraica. I tortelli apuani (o "tordelli", in dialetto), tipici delle aree di Massa e Carrara, Lucchesia, Versilia e Garfagnana hanno, invece, una forma semi-circolare e contengono un ripieno di carne ed erbette (primo fra tutte il timo, o "peporino"). Nati originariamente come piatto da cucinare esclusivamente il giovedì grasso, sono ormai entrati nella cucina popolare e vengono preparati non solo nelle occasioni di festa. Nella provincia di Lucca si fanno tortelli più grandi dalla forma rotonda (due strati di pasta di circa 1 o 2 mm) con ripieno formato da carne (vitello e/o maiale, talvolta salsiccia), pane raffermo ammollato, bietola, uovo, pepe e noce moscata, conditi con ragù o sugo di pomodoro; durante la stagione della caccia è possibile trovare nei ristoranti una variante con cinghiale. Nell'alta Romagna forlivese-cesenate sono tradizionali anche i tortelli alla lastra, ripieni di patate insaporite con pancetta o salsiccia o a volte di erbe, simili ai crescioni, ma di forma quadrata, a differenza dei crescioni che sono a mezzaluna, come una piadina ripiegata e ripiena, cucinati in tutta la Romagna. Similmente ai ravioli, vi sono anche versioni di tortelli fritti e dolci, ripieni di marmellata, ricotta o cioccolata.
Un tartufo è il corpo fruttifero di un fungo Ascomycota sotterraneo. La maggior parte dei tartufi appartengono al genere Tuber, ma esistono anche altri generi di funghi appartenenti a questa categoria fra cui Geopora, Peziza, Choiromyces, Leucangium e oltre un centinaio di altri. I tartufi appartengono alla classe Pezizomycetes e, tolte alcune eccezioni, all'ordine Pezizales. I tartufi sono funghi micorrizici, e crescono pertanto vicini alle radici degli alberi. La dispersione delle spore dei tartufi avviene grazie ai micofagi, animali che si nutrono di funghi. Sotto la denominazione di tartufo vengono ricomprese comunemente anche le terfezie, genere della famiglia Terfeziaceae, detti anche tartufi del deserto. Sono endemici di aree desertiche e semi-desertiche dei paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dove sono molto apprezzati. Talune specie di tartufo costituiscono un'essenza alimentare estremamente pregiata, ricercata e costosa; altre specie sono invece considerate di poco pregio o, talvolta, perfino lievemente tossiche. In ogni caso i tartufi emanano un tipico profumo penetrante e persistente che si sviluppa solo a maturazione avvenuta e che ha lo scopo di attirare gli animali selvatici (maiale, cinghiale, tasso, ghiro, volpe), nonostante la copertura di terra, per spargere le spore contenute e perpetuare la specie. Tali frutti ipogei vengono individuati con l'aiuto di cani e raccolto a mano. La scienza che studia i tartufi si chiama idnologia e deriva dal greco ὕδνον, hýdnon.
L'espressione "alla boscaiola" è utilizzata per indicare diversi tipi di piatti conditi con una salsa o ragù a base di funghi, diffusa nella cucina italiana. Ne esistono diverse varianti locali, che prevedono oltre ai funghi l'aggiunta di diversi ingredienti quali carni di maiale (pancetta affumicata, prosciutto cotto o salsiccia sbriciolata) e, in diverse combinazioni, piselli, olive nere, pomodorini pachino o, in alternativa, panna da cucina. Il tipo di funghi impiegato varia anch'esso, sebbene si preferiscano solitamente i porcini e i finferli freschi.
Xiaolin Showdown è una serie televisiva di disegni animati statunitense creata da Christy Hui e prodotta dalla Warner Bros. nel 2003; trasmessa inizialmente, in USA e in Italia, su Cartoon Network, si compone di 52 episodi distribuiti nell'arco di tre stagioni. Ambientata in un mondo magico e fantastico, la serie racconta delle avventure di quattro giovani monaci shaolin in allenamento, che lottano contro le forze del male. La loro maggiore preoccupazione è quella di proteggere e custodire gli Shen Gong Wu, antichi artefatti magici, dalle grinfie dei malvagi, come mafiosi, scienziati pazzi, streghe, signori dell'oscurità, creature magiche, bestie selvagge. Nel 2013 ha debuttato un retcon della serie, dal titolo Xiaolin Chronicles, prodotta in Canada e in onda su Disney XD.
Jacopo Carucci, conosciuto come Jacopo da Pontormo o semplicemente Pontormo (Pontorme, 24 maggio 1494 – Firenze, 1º gennaio 1557), è stato un pittore italiano di scuola fiorentina, esponente dei cosiddetti "eccentrici fiorentini", i pionieri del manierismo in pittura. Allievo di Andrea del Sarto insieme a Rosso Fiorentino, fu egli stesso maestro di artisti quali il Bronzino e Giovanni Battista Naldini.
Bobbio (AFI: [ˈbɔbbjo] (Bòbi in dialetto bobbiese e piacentino, Bêubbi in ligure, Bobium in latino) è un comune italiano di 3 527 abitanti della provincia di Piacenza, in val Trebbia, in Emilia-Romagna. Il territorio, abitato fin dal neolitico con insediamenti celto-liguri, divenne romano nel 14 a.C. e nel IV secolo si formò il borgo fortificato di Castrum Bobium, ma la sua storia si identifica con quella dell'Abbazia di San Colombano fondata nel 614. Per tutto il medioevo ebbe un ruolo politico, religioso e culturale di valenza europea, ed i suoi possedimenti feudali reali ed imperiali, fin dall'età longobarda e carolingia, spaziavano in vaste zone del centro-nord d'Italia. Il 14 febbraio 1014 ebbe il titolo di Città, divenendo Diocesi, Contea vescovile, Comune e cingendosi di mura; prima indipendente come Feudo imperiale, una breve parentesi come Signoria dei Malaspina, poi sotto il Ducato di Milano come Contea imperiale autonoma dei Dal Verme, e infine nel Regno di Sardegna sotto i Savoia. Libero comune dall'inizio del XII secolo, combatté con la Lega Lombarda contro il Barbarossa a Legnano. Provincia genovese fino all'unità d'Italia, fino al 1923 fu parte della provincia di Pavia, poi passò alla provincia di Piacenza. Fu sede vescovile residente fino al 1986, tuttora è sede vescovile, in accorpamento con la Diocesi di Piacenza forma la Diocesi di Piacenza-Bobbio. La città è sede della nuova Unione di comuni: Unione montana Valli Trebbia e Luretta. È una meta turistica nota per il suo passato di arte e cultura. Il centro storico ha mantenuto intatte le caratteristiche del borgo medievale. Simbolo della cittadina è il Ponte Vecchio detto anche Ponte Gobbo (o Ponte del Diavolo), un ponte in pietra romanico di origine incerta, che attraversa il fiume Trebbia con 11 arcate irregolari. Domina il Santuario di Santa Maria in Monte Penice, che si trova sulla cima del monte omonimo.
Il Trasporto di Cristo (talvolta detto "Deposizione" erroneamente) dipinto a tempera ad uovo su tavola (313x192 cm) di Pontormo, databile al 1526-1528 circa e conservato nella Cappella Capponi nella chiesa di Santa Felicita a Firenze. Centro motore dell'intera cappella, viene considerato uno dei capolavori massimi dell'arte, non solo fiorentina. Il restauro eseguito da Daniele Rossi che in precedenza aveva restaurato i quattro tondi con gli Evangelisti sui pennacchi della stessa cappella si è appena concluso. Attraverso una serie di indagini diagnostiche e di analisi chimiche sono stati individuati i colori usati dal Pontormo su questo dipinto. Prevale la biacca che si mescola all'azzurrite sul manto della Madonna e con il lapislazzulo del cielo, mentre gli incarnati sono dipinti con stesure di ocre, biacca e cinabro, usa altresì molta lacca di Robbia pura o per velature trasparenti. Il legante usato per dipingere è la tempera all'uovo, albume e tuorlo, individuata su molti pigmenti attraverso analisi scientifiche selettive e non l'olio di lino come sulla Visitazione di Carmignano.
La pizza alle quattro stagioni è una varietà di pizza che viene preparata con diversi condimenti, ripartiti in quattro diverse sezioni, ognuna delle quali richiama una delle quattro stagioni dell'anno. Generalmente la pizza si compone di 4 ingredienti caratterizzanti della propria stagione: i funghi rappresentano l'autunno, il prosciutto e le olive corrispondono all'inverno, i carciofi figurano la primavera ed infine i pomodori e il basilico l'estate. Nel resto d'Italia, tale ultimo quarto è sostituito con del salamino piccante.
La polenta è un antichissimo piatto di origine italiana a base di farina di mais o altro cereale. Pur essendo conosciuto nelle sue diverse varianti pressoché sull'intero suolo italiano, ha costituito, in passato, l'alimento di base della cucina povera in varie zone settentrionali alpine, prealpine, pianeggianti e appenniniche di Lombardia, Veneto, Valle d'Aosta, Piemonte, Liguria, Trentino, Emilia-Romagna e Friuli-Venezia Giulia, regioni nelle quali è tuttora piuttosto diffuso. La polenta è tradizionalmente cucinata anche in Toscana e nelle zone di montagna di Umbria e Marche, Abruzzo, Lazio e Molise. Il cereale di base più usato in assoluto è il mais, importato in Europa dalle Americhe nel XV secolo, che le dà il caratteristico colore giallo, mentre precedentemente era più scura perché la si faceva soprattutto con farro o segale, e più tardivamente anche con il grano saraceno, importato dall'Asia. Pur comparendo un esemplare di mais nell'Erbario di Ulisse Aldrovandi (Bologna, 1551), le prime testimonianze scritte di coltivazioni di mais in Italia fanno riferimento ai territori della Repubblica di Venezia. In un'annotazione alla seconda edizione del Delle navigationi et viaggi di Giovan Battista Ramusio (Venezia, 1554), commentando un testo dello storico portoghese João de Barros (1496-1570), si afferma infatti che:
Siena (, AFI: /ˈsjɛna/) è un comune italiano di 54 168 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Toscana. La città è universalmente conosciuta per il suo ingente patrimonio storico, artistico, paesaggistico e per la sua sostanziale unità stilistica dell'arredo urbano medievale, nonché per il celebre Palio. Nel 1995, il suo centro storico è stato inserito dall'UNESCO nel Patrimonio dell'Umanità. Nella città ha sede la Banca Monte dei Paschi di Siena, fondata nel 1472 e dunque la più antica banca in attività nonché la più longeva al mondo.
Il pollo alla cacciatora è un piatto della cucina italiana che richiede funghi, verdure e vino. Esistono molte varianti. L'Italia meridionale usa più vino rosso, mentre il nord favorisce il vino bianco.
L'arte del Rinascimento si sviluppò a Firenze a partire dal Quattrocento al Cinquecento, e da qui si diffuse nel resto d'Italia e poi in Europa, fino ai primi decenni del XVI secolo, periodo in cui ebbe luogo il "Rinascimento maturo" con le esperienze di Leonardo da Vinci, Michelangelo Buonarroti e Raffaello Sanzio.
La Galleria degli Uffizi è un museo statale di Firenze, che fa parte del complesso museale denominato Gallerie degli Uffizi e comprendente, oltre alla suddetta galleria, il Corridoio Vasariano, le collezioni di Palazzo Pitti e il Giardino dei Boboli, che insieme costituiscono per quantità e qualità delle opere raccolte uno dei più importanti musei del mondo. Vi si trovano la più cospicua collezione esistente di Raffaello e Botticelli, oltre a nuclei fondamentali di opere di Giotto, Tiziano, Pontormo, Bronzino, Andrea del Sarto, Caravaggio, Dürer, Rubens ed altri ancora. Mentre a Palazzo Pitti si concentrano le opere pittoriche del Cinquecento e del Barocco (spaziando da Giorgione a Tiziano, da Ribera a Van Dyck), ma anche dell'Ottocento e Novecento italiano, il corridoio Vasariano ospitava fino al 2018 parte della Collezione di Autoritratti (oltre 1.700), che prossimamente sarà ospitata nella Galleria delle Statue e delle Pitture. Il museo ospita una raccolta di opere d'arte inestimabili, derivanti, come nucleo fondamentale, dalle collezioni dei Medici, arricchite nei secoli da lasciti, scambi e donazioni, tra cui spicca un fondamentale gruppo di opere religiose derivate dalle soppressioni di monasteri e conventi tra il XVIII e il XIX secolo. Divisa in varie sale allestite per scuole e stili in ordine cronologico, l'esposizione mostra opere dal XII al XVIII secolo, con la migliore collezione al mondo di opere del Rinascimento fiorentino. Di grande pregio sono anche la collezione di statuaria antica e soprattutto quella dei disegni e delle stampe che, conservata nel Gabinetto omonimo, è una delle più cospicue ed importanti al mondo. Nel 2019 ha registrato 2.361.732 visitatori (dati Mibact).
L'insalata capricciosa è un antipasto italiano tradizionale del Piemonte. Simile all'insalata russa, l'insalata capricciosa viene preparata mescolando cubetti di prosciutto, formaggio, olive, funghi sott'olio e verdure tagliate à la julienne a piacere fra cui carote, sedano rapa e carciofi sott'olio il tutto unito da maionese che funge da legante.
La Visitazione è un affresco (392x337 cm) di Pontormo, databile al 1514-1516 e conservato nel Chiostrino dei Voti della basilica della Santissima Annunziata di Firenze.