Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Simplicio (in greco antico: Σιμπλίκιος, Simplíkios; in latino: Simplicius; Cilicia, 490 circa – 560 circa) è stato un filosofo e matematico bizantino.
Il Liber monstrorum de diversis generibus è un repertorio mitografico adespoto, un catalogo ragionato di ciò che vi è in natura di portentoso, mosso dalla volontà critica di chiarire quanto le definizioni sui mostri siano vere o confutabili. Scritto probabilmente a metà dell’VIII secolo d. C. in ambiente anglosassone, potenzialmente vicino alla temperie culturale di Aldelmo di Malmesbury (abate che morì nel 709), è tràdito da sei manoscritti (IX-X secolo) in minuscola carolina. Il libro è diviso in tre parti, proprio come la Chimera di cui parla: quasi umani (dalle razze ai casi singoli), animali e serpenti, tutti esseri provenienti dai quattro angoli del mondo, l’Oceano, il lontano Nord, i deserti Africani e lo sterminato Est.
Fortunio Liceti (Rapallo, 3 ottobre 1577 – Padova, 16 giugno 1657) è stato un medico, filosofo e scienziato italiano, allievo ed erede di Cesare Cremonini.
Il pensiero di Aristotele ha conosciuto varie e contrastanti interpretazioni nella storia del pensiero occidentale: ad esempio i neoplatonici cercarono di armonizzare il suo pensiero con quello di Platone dando un'immagine di Aristotele teologo ed insieme di scienziato. Questa visione del pensiero aristotelico fu ripresa dagli arabi, in particolare da Avicenna che tentò di accordarlo con la religione islamica. Nel pensiero cristiano medioevale Aristotele sarà il fulcro della filosofia di San Tommaso che elaborerà una teologia, fondata su principi aristotelici, che proseguirà nel neotomismo. Nel Rinascimento si separerà nettamente l'Aristotele scienziato della natura da Platone interessato alla spiritualità umana e alla ricerca religiosa. Un'estremizzazione delle due filosofie questa che vedrà, ad esempio, Pomponazzi, che sulla base di Alessandro di Afrodisia, darà di Aristotele una interpretazione del tutto materialista e negatrice di ogni aspetto religioso. Con l'avvento della scienza moderna, il declino delle teorie astronomiche e fisiche di Aristotele rese obsoleta parte della sua filosofia. L'interesse per la speculazione aristotelica, con la fondazione di una metafisica realista, rinacque nel XIX secolo nell'ambito degli studi storici dell'età classica e della reazione all'idealismo.