Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
Simplicio (in greco antico: Σιμπλίκιος, Simplíkios; in latino: Simplicius; Cilicia, 490 circa – 560 circa) è stato un filosofo e matematico bizantino.
Il Liber monstrorum de diversis generibus è un repertorio mitografico adespoto, un catalogo ragionato di ciò che vi è in natura di portentoso, mosso dalla volontà critica di chiarire quanto le definizioni sui mostri siano vere o confutabili. Scritto probabilmente a metà dell’VIII secolo d. C. in ambiente anglosassone, potenzialmente vicino alla temperie culturale di Aldelmo di Malmesbury (abate che morì nel 709), è tràdito da sei manoscritti (IX-X secolo) in minuscola carolina. Il libro è diviso in tre parti, proprio come la Chimera di cui parla: quasi umani (dalle razze ai casi singoli), animali e serpenti, tutti esseri provenienti dai quattro angoli del mondo, l’Oceano, il lontano Nord, i deserti Africani e lo sterminato Est.
Il pensiero di Aristotele ha conosciuto varie e contrastanti interpretazioni nella storia del pensiero occidentale: ad esempio i neoplatonici cercarono di armonizzare il suo pensiero con quello di Platone dando un'immagine di Aristotele teologo ed insieme di scienziato. Questa visione del pensiero aristotelico fu ripresa dagli arabi, in particolare da Avicenna che tentò di accordarlo con la religione islamica. Nel pensiero cristiano medioevale Aristotele sarà il fulcro della filosofia di San Tommaso che elaborerà una teologia, fondata su principi aristotelici, che proseguirà nel neotomismo. Nel Rinascimento si separerà nettamente l'Aristotele scienziato della natura da Platone interessato alla spiritualità umana e alla ricerca religiosa. Un'estremizzazione delle due filosofie questa che vedrà, ad esempio, Pomponazzi, che sulla base di Alessandro di Afrodisia, darà di Aristotele una interpretazione del tutto materialista e negatrice di ogni aspetto religioso. Con l'avvento della scienza moderna, il declino delle teorie astronomiche e fisiche di Aristotele rese obsoleta parte della sua filosofia. L'interesse per la speculazione aristotelica, con la fondazione di una metafisica realista, rinacque nel XIX secolo nell'ambito degli studi storici dell'età classica e della reazione all'idealismo.
Galileo Galilei (Pisa, 15 febbraio 1564 Arcetri, 8 gennaio 1642) stato un fisico, astronomo, filosofo, matematico e accademico italiano, considerato il padre della scienza moderna. Personaggio chiave della rivoluzione scientifica, per aver esplicitamente introdotto il metodo scientifico (detto anche "metodo galileiano" o "metodo sperimentale"), il suo nome associato a importanti contributi in fisica e in astronomia. Di primaria importanza fu anche il ruolo svolto nella rivoluzione astronomica, con il sostegno al sistema eliocentrico e alla teoria copernicana.I suoi principali contributi al pensiero filosofico derivano dall'introduzione del metodo sperimentale nell'indagine scientifica grazie a cui la scienza abbandonava, per la prima volta, quella posizione metafisica che fino ad allora predominava, per acquisire una nuova, autonoma prospettiva, sia realistica che empiristica, volta a privilegiare attraverso il metodo sperimentale pi la categoria della quantit (attraverso la determinazione matematica delle leggi della natura) che quella della qualit (frutto della passata tradizione indirizzata solo alla ricerca dell'essenza degli enti) per elaborare ora una descrizione razionale oggettiva della realt fenomenica.Sospettato di eresia e accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture, Galilei fu processato e condannato dal Sant'Uffizio, nonch costretto, il 22 giugno 1633, all'abiura delle sue concezioni astronomiche e al confino nella propria villa di Arcetri. Nel corso dei secoli il valore delle opere di Galilei venne gradualmente accettato dalla Chiesa, e 359 anni dopo, il 31 ottobre 1992, papa Giovanni Paolo II, alla sessione plenaria della Pontificia accademia delle scienze, riconobbe "gli errori commessi" sulla base delle conclusioni dei lavori cui pervenne un'apposita commissione di studio da lui istituita nel 1981, riabilitando Galilei.
Ferdinando da Cordova, in spagnolo Fernando de Córdoba, noto in latino come Fernandus Cordubensis (Cordova, 1425 c. – Roma, 1485), è stato un filosofo neoplatonico spagnolo. Di straordinaria intelligenza, a 20 anni dominava latino, greco, ebreo, caldeo e arabo, e conosceva a memoria le opere di Platone, Aristotele, Ippocrate, Avicenna e altri autori. Era inoltre musicista, pittore e insegnante di diritto civile. Nel 1443 fu ambasciatore di Giovanni II di Castiglia presso Alfonso il Magnanimo nella sua corte di Napoli. Nel 1445 andò a Parigi, dove suacitò l'ammirazione e l'invidia dei dottori della Sorbona. Si giunse ad affermare che un uomo così istruito non poteva essere altri che l'Anticristo. Divenuto suddiacono, morì a Roma nel 1485 e fu sepolto nella Chiesa di Santa Maria in Monserrato degli Spagnoli.Laurence Sterne lo menziona nel Tristram Shandy tra gli esempi di bambini prodigio.
Evangelista Torricelli (Roma, 15 ottobre 1608 – Firenze, 25 ottobre 1647) è stato un matematico, fisico e accademico italiano.
Il Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo è un celeberrimo trattato di Galileo Galilei, scritto sotto forma dialogica negli anni tra il 1624 e il 1630 e pubblicato nel 1632. L'opera, strutturata nel dialogo fra tre personaggi: Simplicio (che riprende il nome dell'antico filosofo del VI secolo Simplicio di Cilicia), Sagredo e Filippo Salviati, ebbe da subito un enorme successo, ma la Chiesa, che dapprima ne aveva concesso l'imprimatur, mutò radicalmente la sua posizione, inserendola nell'Indice dei libri proibiti nel 1633. Il Dialogo si presenta, nonostante la lettera nicodemica iniziale, come una confutazione del sistema tolemaico-aristotelico a favore di un sistema copernicano, benché le teorie moderne rivelino l'inesattezza della dimostrazione galileiana sulle maree.Si pone però come un importante scritto filosofico all'interno di quella che sarà l'imminente rivoluzione scientifica, conciliando linguaggio e semplicità divulgative. Il nuovo metodo scientifico (o appunto metodo galileiano) si muoverà da questa sua pubblicazione, in particolar modo verrà esplicata la teoria della conoscenza di Galileo. Oltre che un trattato scientifico-astronomico infatti si presenta come una grande opera filosofica.
Archimede di Siracusa (in greco antico: Ἀρχιμήδης, Archimédēs; Siracusa, 287 a.C. circa – Siracusa, 212 a.C.) è stato un matematico, fisico e inventore siceliota. Considerato come uno dei più grandi scienziati e matematici della storia, contribuì ad avanzare la conoscenza in settori che spaziano dalla geometria all'idrostatica, dall'ottica alla meccanica: fu in grado di calcolare la superficie e il volume della sfera e intuì le leggi che regolano il galleggiamento dei corpi; in campo ingegneristico, scoprì e sfruttò i principi di funzionamento delle leve e il suo stesso nome è associato a numerose macchine e dispositivi, come la vite di Archimede, a dimostrazione della sua capacità inventiva; circondate ancora da un alone di mistero sono invece le macchine da guerra che Archimede avrebbe preparato per difendere Siracusa dall'assedio romano. La sua vita è ricordata attraverso numerosi aneddoti, talvolta di origine incerta, che hanno contribuito a costruire la figura dello scienziato nell'immaginario collettivo. È rimasta celebre nei secoli, ad esempio, l'esclamazione èureka! (εὕρηκα! - ho trovato!) a lui attribuita dopo la scoperta del principio sul galleggiamento dei corpi che ancora oggi porta il suo nome.
Alfred North Whitehead (Ramsgate, 15 febbraio 1861 – Cambridge, Massachusetts, 30 dicembre 1947) è stato un filosofo e matematico britannico. Si occupò di logica, matematica, fisica, epistemologia, teologia e metafisica. Insieme a Bertrand Russell fu autore dei tre volumi di cui si compongono i Principia Mathematica, opera che si proponeva l'ambizioso programma di fondare la matematica sulla logica. In La scienza e il mondo moderno (1925), Processo e realtà (1929) e Avventure di idee (1933), Whitehead tentò una mediazione tra l'istanza filosofica e la visione scientifica del mondo e formulò una metafisica organicistica, basata sulle idee di Leibniz e di Bergson.