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Pierce Brendan Brosnan (Drogheda, 16 maggio 1953) è un attore e produttore cinematografico irlandese naturalizzato statunitense. Ha iniziato la sua carriera come attore televisivo, raggiungendo un grande successo con la serie investigativa americana Mai dire sì (Remington Steele), in cui ha recitato dal 1982 al 1987. In seguito ha preso parte a film come Quarto protocollo e Mrs. Doubtfire - Mammo per sempre. Nel 1995 è stato ingaggiato nel ruolo del celebre agente segreto James Bond, che ha riportato al successo dopo un periodo di stallo. Ha ricoperto i panni di 007 in ben quattro film, fino al 2002. Altre importanti pellicole a cui ha preso parte sono Dante's Peak - La furia della montagna, Robinson Crusoe, Gioco a due (remake del film del 1968 Il caso Thomas Crown con Steve McQueen), Laws of Attraction - Matrimonio in appello, The Matador, Mamma Mia! e L'uomo nell'ombra. Ha una stella sulla Hollywood Walk of Fame, al numero 7021. Nel 2003 è stato insignito del titolo di Ufficiale dell'Ordine dell'Impero britannico (OBE) dalla regina Elisabetta II del Regno Unito per il suo "eccezionale contributo all'industria cinematografica britannica" e "per aver aggiunto, nelle sue interpretazioni di James Bond, stile e glamour all'immagine della Gran Bretagna nel mondo". Nello stesso anno Brosnan ha avviato le pratiche per ottenere la cittadinanza statunitense, che gli è stata conferita nel 2004.
Liam John Neeson (Ballymena, 7 giugno 1952) è un attore e doppiatore nordirlandese. È stato candidato all'Oscar al miglior attore nel 1994 per la sua interpretazione di Oskar Schindler in Schindler's List - La lista di Schindler di Steven Spielberg. Ha inoltre ricevuto 3 candidature ai Golden Globe e una ai Premi BAFTA. Vince la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per Michael Collins.
Guardia del corpo (The Bodyguard) è un film del 1992 diretto da Mick Jackson, con protagonisti Kevin Costner e Whitney Houston. La sceneggiatura era stata in origine pensata da Lawrence Kasdan per un film con Steve McQueen e Diana Ross nel 1976.
Getaway! (The Getaway) è un film del 1972 diretto da Sam Peckinpah, interpretato da Steve McQueen e Ali MacGraw. È tratto dal romanzo Getaway di Jim Thompson, adattato per il cinema da un giovane Walter Hill, all'inizio della sua carriera. È stato ridistribuito in Italia nel 1976 col titolo Getaway, il rapinatore solitario.
L'evoluzione della storia del nudo artistico è parallela a quella della storia dell'arte nella sua generalità, fatta debita eccezione per le specificità derivanti dal differente grado di accettazione delle scene di nudità da parte delle varie forme di società e cultura che si sono succedute nel mondo durante il corso dei secoli e dei millenni. Quello del nudo è un tema artistico consistente nella rappresentazione all'interno dei vari media artistici - pittura e scultura in primis, ma anche in fotografia e nel cinema - della forma del corpo umano (sia maschile sia femminile) nudo o seminudo; questo è considerato una delle classificazioni principali dell'opera d'arte in accademia. La nudità in arte viene a riflettere nel suo insieme le norme sociali presenti, sia in ambito di estetica che nella concezione di morale, del tempo e del luogo in cui è stata eseguita l'opera. Molte sono le culture che tollerano la nudità nell'arte assai più di quanto non tollerino la nudità nella vita reale, con diversi parametri su ciò che è considerato accettabile o meno. Come genere quello del nudo è una questione complessa da affrontare per le sue numerose varianti, sia formali che estetiche ed iconografiche, e vi sono storici dell'arte che giungono a considerarlo come uno dei più importanti, se non quello di maggior importanza in assoluto, nella storia dell'arte occidentale; secondo lo storico, saggista e critico spagnolo Francisco Calvo Serraller, «la nudità non è solo una forma d'arte, ma è la stessa spiegazione - o logica - dell'arte occidentale: il punto drammatico od incrocio tra il naturale e il cielo, tra l'ideale e il vero, tra il carnale e lo spirituale, in definitiva tra il corpo e l'anima». Anche Javier Portús, curatore d'arte e conservatore del Museo del Prado, ritiene che «da secoli il nudo è stato la forma d'arte per eccellenza presente in Occidente, potendo esso esprimere al meglio tutti gli altri valori attraverso il colore e la materia pittorica».. Anche se spesso associato con l'erotismo, il nudo può in realtà acquisire varie interpretazioni e significati alternativi, da quello inerente alla mitologia e alla religione, allo studio di anatomia o, infine, anche - per le sue qualità intrinseche - quello di massima rappresentazione possibile dell'ideale (nel senso di bene, come principio o valore etico da perseguire) di Bellezza e perfezione estetica, come accade ad esempio nell'arte figurativa dell'antica Grecia. La sua rappresentazione è variata secondo i valori sociali e culturali di ogni epoca storica e di ogni popolazione, e come per i Greci il corpo è stato un motivo di orgoglio così per gli ebrei - e di conseguenza per il successivo cristianesimo - si è rivelato invece fonte d'estremo d'imbarazzo, condizione degli schiavi e dei miserabili. Lo studio e la rappresentazione artistica del corpo umano è stata una costante in tutta la storia dell'arte, dalla preistoria, con la Venere di Willendorf, per fare solamente uno degli esempi più conosciuti. Una delle culture in cui maggiormente è proliferata la rappresentazione della nudità artistica è stata quella del mondo classico nell'antichità greco-romana, ov'è stata presto concepita come ideale (come accade nel nudo eroico), estetico ma anche etico di perfezione e "bellezza assoluta"; concetto questo che è perdurato nel classicismo, condizionando in buona parte la percezione della civiltà occidentale nei confronti non solo del nudo ma anche dell'arte nel suo complesso. Durante il Medioevo la rappresentazione artistica si è limitata ai temi più specificamente religiosi e trattati dalla teologia, basati su brani della Bibbia, il testo sacro cristiano; solamente in tal maniera se ne poteva giustificare la resa nelle varie forme d'arte. Con l'avvio del Rinascimento a partire dalla metà del XV secolo la nuova cultura derivata dall'umanesimo prese una direzione decisamente improntata ad un sempre maggior antropocentrismo; ciò ha portato al ritorno in grande stile del nudo artistico dopo lunghi secoli di occultamento ed affiancando così ai soliti soggetti religiosi dei secoli precedenti anche quelli storico-mitologici risalenti al paganesimo, soprattutto sotto forma di allegoria. È stato poi nel XIX secolo, soprattutto con l'impressionismo, che il nudo ha cominciato a perdere il suo carattere eminentemente iconografico per esser rappresentato nelle sue qualità estetiche molto più semplicemente profane: l'immagine nuda, sensuale ed auto referenziale prese così un poco alla volta il sopravvento. Gli studi attorno al nudo nella sua qualità di genere artistico si sono concentrati nell'analisi fattane dalla semiotica, innanzitutto nel rapporto inerente tra opera e spettatore, così come anche nello studio delle relazioni di genere; il femminismo ha criticato l'utilizzo del nudo in quanto oggettivazione della forma del corpo umano femminile il quale confermerebbe così il dominio all'interno della società occidentale dell'ideologia patriarcale. Artisti come Lucian Freud e Jenny Saville hanno sviluppato una sorta di nudo non idealizzato nel tentativo di eliminare il concetto tradizionale di nudità, andando a cercarne l'essenza al di là e al di fuori dell'idea di bellezza e distinzione discriminante data dall'identità di genere.