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Strage di Peteano

La strage di Peteano è un atto terroristico di matrice politica di estrema destra commesso il 31 maggio 1972 in località Peteano, una frazione di Sagrado (Gorizia) che provocò la morte di tre carabinieri (il brigadiere Antonio Ferraro, i carabinieri Donato Poveromo e Franco Dongiovanni) e il ferimento di altri due (il tenente Angelo Tagliari e il brigadiere Giuseppe Zazzaro). I cinque militari vennero attirati a controllare un'automobile sospetta che si rivelò essere un'autobomba che esplose quando si tentò di aprire lo sportello a cui il suo innesco era collegato. I responsabili dell'attentato furono Vincenzo Vinciguerra (reo confesso), Carlo Cicuttini e Ivano Boccaccio, aderenti al gruppo eversivo neofascista Ordine Nuovo; finirono sotto inchiesta anche esponenti delle forze armate e delle forze dell'ordine per i tentativi di depistaggio dell'indagine tramite apertura di filoni d'inchiesta, poi rivelatisi inconsistenti, nei confronti di organizzazioni e gruppi di sinistra ed estrema sinistra. Lo stesso segretario del Movimento Sociale Giorgio Almirante fu accusato di aver favorito la fuga e la latitanza in Spagna di uno dei responsabili dell'attentato, Carlo Cicuttini, che fu condannato all'ergastolo in contumacia. Cicuttini iniziò a scontare la pena nel 1998, ma per motivi di salute fu scarcerato e morì nel 2010, mentre Vinciguerra sconta l'ergastolo.

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