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Autore principale: Bellabarba, Renato
Pubblicazione: Firenze : Olschki, 1979
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ITA, Paese: IT
La Colombia (pronuncia italiana /ko'lombja/, pronuncia spagnola [ko̞ˈlõ̞mbjä]), formalmente Repubblica di Colombia (República de Colombia), è uno Stato della regione nord-occidentale dell'America Meridionale, la cui superficie è di 1 141 748 km² (2 070 408 km² se si aggiungono i 928 660 km² di estensione marittima). Delimitata a est da Venezuela e Brasile, a sud da Perù ed Ecuador e a nord-ovest da Panama, dal Mar dei Caraibi a nord e dal Pacifico a ovest, è l'unico paese sudamericano ad affacciarsi sui due oceani che bagnano il continente; fanno parte della Colombia le isole dell'arcipelago di San Andrés, Providencia e Santa Catalina; è il sesto Paese più esteso dell'America e il quarto per popolazione. La capitale è Bogotà. Il territorio che comprende l'attuale Colombia fu originariamente abitato da tribù di amerindi che migrarono dall'America Centrale e dai Caraibi. Le tribù principali furono muisca, quimbaya, tairona e zenu, appartenenti alle famiglie delle lingue arawakana, chibcha e caribe. Parte del sud fu abitato dagli Inca. Nel XV secolo i conquistadores spagnoli occuparono e colonizzarono il territorio istituendovi il vicereame della Nuova Granada. Nel 1819, con le campagne di Simón Bolívar, la Colombia ottenne l'indipendenza dalla Spagna insieme alle attuali Panama, Venezuela ed Ecuador, unite in una repubblica chiamata Gran Colombia. Tuttavia già nel 1830 la Grande Colombia si divise in seguito a guerre intestine che portarono alla separazione delle attuali Venezuela ed Ecuador. I territori oggi noti come Colombia e Panama emersero come Repubblica della Nuova Granada, successivamente si federarono con la Confederazione Granadina nel 1858, per formare poi gli Stati Uniti di Colombia nel 1863, fino al consolidamento dell'attuale repubblica centralista nel 1886. Nel 1903, dopo la Guerra dei mille giorni, si arrivò alla secessione del dipartimento di Panama. Nel 1932 la Colombia fu coinvolta in una guerra contro il Perù per la contesa di un vasto territorio denominato trapezio amazzonico, che fu risolta attraverso la mediazione della Società delle Nazioni. Nel 1948 incominciò un'epoca di tumulti sociali che condusse a una guerra civile la quale sfociò nell'attuale conflitto armato tra il governo e le formazioni paramilitari da un lato e trafficanti di droga e la guerriglia comunista dall'altro, e che produce come conseguenza decine di migliaia di morti, feriti, persone scomparse e milioni di sfollati, classificando la Colombia come uno dei Paesi più violenti del mondo e uno dei maggiori esportatori di droghe. Nonostante ciò la Colombia ha avuto istituzioni relativamente stabili, fatta eccezione per gli anni tra il 1953 e il 1957 in cui sperimentò un colpo di Stato militare che portò al governo del generale Rojas Pinilla. La Colombia è all'inizio del XXI secolo una potenza di media grandezza, con il PIL al terzo posto fra i paesi del Sud america, in cui è significativa la produzione di caffè e l'esportazione di fiori, carbone e petrolio. La maggioranza del bilancio dello Stato è assorbito dalle spese militari, che sostengono l'esercito più numeroso del continente in rapporto alla popolazione, il quale è impegnato nel conflitto armato contro le due guerriglie colombiane attualmente attive: le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) e l'Esercito di Liberazione Nazionale (ELN). Presenta una grande diversità culturale e una delle più ampie biodiversità del pianeta. La Colombia è una repubblica unitaria di tipo presidenziale; il potere legislativo è esercitato dal Congresso, composto da Senato (102 senatori) e Camera di consiglio (166 deputati).
Colombano (in gaelico: Colum Bán, «colomba bianca»; latino: Columbanus; Monte Leinster, 540 circa – Bobbio, 23 novembre 615) è stato un monaco missionario ed evangelizzatore irlandese, uomo di azione ed abile diplomatico, noto per aver fondato da abate numerosi monasteri e chiese in Europa. È venerato come santo dalla Chiesa cattolica, dalle Chiese ortodosse e dalla Chiesa anglicana. È conosciuto anche con altri nomi, impropri e più rari, quali san Colombano di Luxeuil (in Francia) o san Columba il Vecchio o San Collin in certe zone Irlandesi. Tramite le sue numerose fondazioni contribuì alla diffusione in Europa del monachesimo irlandese. Stabilì una regola monastica che in seguito fu assimilata a quella benedettina e poi definitivamente abrogata anche formalmente nel 1448 da papa Niccolò V. Introdusse con il Paenitentiale l'uso della confessione privata in sostituzione di quella pubblica per il sacramento della penitenza. Papa Benedetto XVI lo ha definito "santo europeo". Infatti San Colombano stesso scrisse in una lettera che gli europei dovevano essere un unico popolo, un "corpo solo" che viene unito da radici cristiane in cui le barriere etniche e culturali vanno superate; inoltre usò per la prima volta l'espressione latina totius Europae. È santo patrono dei motociclisti.
Pegli (Pêgi in ligure) è un quartiere del ponente genovese. Comune autonomo fino al 1926, quando insieme ad altri diciotto comuni fu inglobato nel comune di Genova, nella cui ripartizione amministrativa fu dapprima una delegazione e poi dal 1978 una circoscrizione. Nella ripartizione amministrativa in vigore dal 2005 fa parte del Municipio VII Ponente, assieme a Pra' e Voltri (anch'essi ex comuni autonomi).
I principali musei distribuiti sul territorio della Provincia autonoma di Bolzano sono riuniti sotto l'egida dell'ente Musei provinciali altoatesini (in tedesco Südtiroler Landesmuseen, in ladino Musei provinziai de Südtirol), istituito il 22 settembre 2003. L'ente riunisce nove musei provinciali fondati tra il 1976 ed il 2012 nei settori dell'archeologia, delle scienze naturali, dell'industria mineraria, dell'etnografia, della storia e cultura ladina e dello sviluppo turistico. L'ente, con sede a Bolzano, è nato con la finalità di tutelare e diffondere la varietà culturale e la storia naturale e sociale del territorio provinciale, attraverso modalità di rappresentazione e trasmissione moderne ed efficaci, per permettere sia al mezzo milione di abitanti sia ai numerosi vacanzieri di toccare con mano l'evoluzione naturale e sociale della zona e scoprire l'affascinante patrimonio storico-culturale dell'Alto Adige. Le istituzioni museali hanno sede a Bolzano, Merano, Caldaro sulla strada del vino, Teodone di Brunico, Castel Wolfsthurn a Mareta (Mareit), Ćiastel de Tor a San Martino in Badia e Forte di Fortezza a Fortezza. Il Museo delle miniere ha la sua amministrazione centrale a Racines ed è dislocato in diversi siti: Cadipietra (Steinhaus) e Predoi in Valle Aurina, Masseria (Maiern) in Val Ridanna e San Leonardo in Passiria (queste ultime due valli sono divise dal Monteneve, al cui interno si snodano le galleria della miniera). A Castel Tirolo si trova un ulteriore museo provinciale, dedicato alla cultura e alla storia locali. Si tratta di un museo che costituisce un ente a sé, tuttavia rimane legato ai Musei provinciali altoatesini da un intenso rapporto di collaborazione.
Troina (AFI: [troˈina]; Truìna in siciliano) è un comune italiano di 8 820 abitanti del libero consorzio comunale di Enna in Sicilia. Situata in un'area montuosa nella parte centrorientale dell'isola, dista 62 km da Enna, capoluogo di provincia, 167 km da Palermo, capoluogo di regione, e 71 km da Catania, della cui omonima provincia fece parte fino al 1927. Nel 1062, i Normanni la liberarono dalla dominazione araba, e Ruggero I di Sicilia, capo della spedizione militare normanna contro i Saraceni, proclamò Troina prima capitale della Contea di Sicilia.
La cosiddetta rivolta dei contadini (Peasants' Revolt) o ribellione di Wat Tyler è stata una ribellione popolare avvenuta in Inghilterra nel 1381. Tale rivolta ha coinvolto gli abitanti delle campagne i quali a causa di una crisi generale dell'economia inglese che perdurava ormai da anni e dovuta alla politica feudale di sfruttamento delle terre coltivate impiegando lavoratori sottopagati e spesso ridotti nella condizione di servi della gleba e da riforme agrarie fallimentari, cercavano in qualche modo di cambiare tale situazione soprattutto con le convinzioni maturate a seguito dell'imperversare della Peste nera del 1348-1349, secondo le quali presto si sarebbe verificata la venuta di un "secondo Cristo" dopo le sofferenze patite dall'epidemia, il quale avrebbe eliminato tutte le distinzioni sociali e portato maggiore equità. Un passo importante in questo senso lo si era fatto con lo "Statuto dei Lavoratori" del 1351 nel quale i contadini e gli abitanti delle città (i "villani"), chiedevano un aumento dei salari e di garanzie nei loro confronti. Questi fatti sfociarono quindi nella rivolta del 1381, quando, verso la fine di maggio dello stesso anno, un gruppo di contadini si raccolse nella valle del Tamigi e cominciò a marciare su Londra, bruciando e devastando varie abitazioni, dopo aver catturato e assassinato Simon Sudbury, l'Arcivescovo di Canterbury. A Londra una delegazione di rivoltosi, capeggiati da Wat Tyler e John Ball, incontrarono il re Riccardo II affinché apportasse miglioramenti per quanto riguardava la loro condizione. Dapprima il re acconsentì alle loro richieste ma quando Tyler, il giorno dopo, gli chiese di confiscare i beni ecclesiastici sul territorio inglese il sindaco di Londra William Walworth devoto al re approfittò del fatto che Tyler fosse solo e disarmato per ucciderlo con la sua spada. Contemporaneamente venne pugnalato da uno degli scudieri del re. A seguito di questo episodio i rivoltosi desistettero e la ribellione fu facilmente sedata. Rivolte di questo genere si verificarono ad ogni modo anche in altre parti d'Europa, come la rivolta dei Ciompi a Firenze.
Il Museo degli usi e costumi (in tedesco Südtiroler Volkskundemuseum) si trova a Brunico, nella frazione di Teodone (Dietenheim); istituito nel 1976, è costituito da un parco museale di circa 4 ettari e dalla Residenza Mair am Hof.
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