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Autore principale: Johnson, Harry Gordon
Pubblicazione: Firenze : La nuova Italia, 1976
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese:
Il commercio, in economia, ovvero lo scambio in forma di acquisto e/o vendita di beni valutari o di consumo, mobili o immobili, e di servizi su un mercato in cambio di moneta, è una delle attività principali su cui, da sempre, si fonda il sistema economico / operazione di scambio di beni o servizi in cambio di una valuta monetaria. Nei secoli, il commercio ha subìto varie evoluzioni fino a raggiungere, a far data dallo sviluppo rispettivamente nelle ere industriale e post-industriale dei mezzi di trasporto e di comunicazione, alla convergenza verso un mercato globale senza confini, la globalizzazione. Quando il commercio si svolge tra nazioni diverse avvengono le cosiddette esportazione ed importazione.
L'espressione commercio elettronico (in inglese e-commerce (anche eCommerce)), può indicare diversi concetti: può riferirsi all'insieme delle transazioni per la commercializzazione di beni e servizi tra produttore (offerta) e consumatore (domanda), realizzate tramite Internet; nell'industria delle telecomunicazioni, si può altresì intendere il commercio elettronico come l'insieme delle applicazioni dedicate alle transazioni commerciali. un'ulteriore definizione descrive il commercio elettronico come l'insieme della comunicazione e della gestione di attività commerciali attraverso modalità elettroniche, come l'EDI (Electronic Data Interchange) e con sistemi automatizzati di raccolta dati.
Il commercio equo e solidale o commercio equo (o Fair Trade, in inglese) è una forma di commercio che vorrebbe garantire al produttore ed ai suoi dipendenti un prezzo giusto assicurando anche la tutela del territorio. Si oppone alla massimizzazione del profitto praticata dalle grandi catene di distribuzione organizzata e dai grandi produttori. Carattere tipico di questo commercio è di vendere direttamente al cliente finale i prodotti, limitando la catena di intermediari. La Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale è il documento che definisce i valori e i principi condivisi da tutte le organizzazioni di Commercio Equo e Solidale italiane. La prima versione della Carta è stata approvata nel 1999 sviluppata fino ad arrivare alla stesura e approvazione della seconda Carta nel 2005. La Carta definisce che cos’è il Commercio Equo e Solidale e contiene gli obiettivi del commercio stesso. L’11 maggio si celebra in tutto mondo la Giornata del Commercio Equo e Solidale.
L'agente di commercio è un'attività lavorativa che consiste nella promozione di prodotti per conto di una o più aziende in una determinata area geografica.
La camera di commercio è un ente che associa le imprese di un determinato territorio per tutelare i loro interessi collettivi, creare opportunità di affari e prestare loro eventuali altri servizi (ad esempio, di arbitrato per le controversie tra di esse o con i loro clienti). Si ritiene che le più antiche camere di commercio siano quelle di Marsiglia, in Francia, e Bruges, in Belgio, fondate nel 1599.L'ambito territoriale di riferimento di una camera di commercio è molto variabile: può andare da una città ad una circoscrizione di livello intermedio (provincia, come in Italia, regione, contea ecc.) fino ad un intero stato; esistono inoltre camere di commercio internazionali. Anche il numero di imprese aderenti può variare notevolmente, dall'ordine delle decine fino a quello delle centinaia di migliaia (sono più di 300.000 nella Camera di commercio e industria di Parigi). Le camere di commercio possono essere a loro volta associate in organizzazioni nazionali, come Unioncamere in Italia, o internazionali, come Eurochambres a livello europeo e l'International Chamber of Commerce (ICC) a livello mondiale.
Il commercio internazionale è un tipo di commercio, ossia uno scambio di capitale, merce o servizi che si effettua attraverso i confini internazionali. Nella maggior parte dei Paesi, questo tipo di commercio rappresenta una quota significativa del PIL. Il commercio internazionale fornisce globalmente ai consumatori e alle nazioni la possibilità di essere esposti a nuovi mercati e prodotti. Quasi ogni tipo di prodotto può essere commercializzato sul mercato internazionale: cibo, vestiti, gioielli, valute, azioni, prodotti di industria. Il prodotto che viene venduto nel mercato globale rappresenta una esportazione, mentre quello che viene acquistato dal mercato globale è una importazione. Sia le esportazioni che le importazioni sono contabilizzate nel bilancio di un Paese. L'importanza del commercio internazionale è notevolmente aumentata negli ultimi secoli, avendo forti impatti sulla società, sull'economia e sulla politica. Questo è successo per merito dell'industrializzazione, della tecnologia avanzata nel settore dei trasporti, della globalizzazione, delle multinazionali e dell'esternalizzazione, tutti fattori che hanno contribuito in maniera determinante all'aumento del commercio internazionale. Senza questi fattori e quindi senza il commercio internazionale, il commercio in una nazione sarebbe limitato ai beni e prodotti della stessa nazione, quindi limitato al cosiddetto commercio interno. La differenza tra i due tipi di commercio è che quello internazionale è generalmente più costoso, il che deriva dall'imposizione di tariffe o costi aggiuntivi connessi alle differenze tra Paesi come cultura o sistema giuridico. Un'altra differenza è che i fattori produttivi come il lavoro o il capitale sono più mobili all'interno di un Paese che in due o più Paesi. Il commercio internazionale è un ramo dell'economia che, insieme alla finanza internazionale, costituisce un ramo più ampio chiamato economia internazionale.
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