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Titolo uniforme: Perché i vulcani si svegliano?
Autore principale: Taddia, Federico; Tozzi, Mario <1959- >
Pubblicazione: Firenze ; Trieste : Editoriale Scienza, 2011
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
La meteorologia (dal greco μετεωρολογία, letteralmente "studio dei fenomeni celesti") è il ramo delle scienze dell'atmosfera e della Terra che studia i fenomeni fisici che avvengono nell'atmosfera terrestre (troposfera) e responsabili del tempo atmosferico.
In meteorologia si chiama isoterma una delle linee sulle carte meteorologiche (dette anche carte sinottiche) che uniscono i punti della terra e del mare che hanno la stessa temperatura. Sono anche note con il termine linee isotermiche.
Il meteorologo in senso lato è colui che studia e lavora nel campo della meteorologia, mentre coloro che usano i modelli matematici, le conoscenze e l’esperienza acquisita nel settore per redigere prodotti meteorologici, come bollettini e previsioni del tempo, sono chiamati “previsori del tempo” o “meteorologi operativi".
Il tempo atmosferico (o meteorologico), nella meteorologia, indica il complesso delle condizioni dell'atmosfera terrestre (definite da parametri come temperatura, pressione atmosferica, umidità, nuvolosità, precipitazioni, visibilità e vento, e dai fenomeni associati come ad es. pioggia, neve, grandine, ecc.) in un dato momento e in un dato luogo della superficie terrestre o in libera atmosfera(quando usato senza specificazioni si parla comunemente del "tempo" atmosferico terrestre).
La stagione è ciascuno dei periodi temporali in cui è suddiviso l'anno solare. Esistono diversi modi di definire una stagione: quelli utilizzati più comunemente sono la suddivisione astronomica e quella meteorologica. Secondo la suddivisione astronomica una stagione è l'intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio e un solstizio; si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno; ciascuna di esse ha una durata costante di tre mesi e ben definita nel corso dell'anno, indipendentemente dalla latitudine e dalla collocazione geografica. La suddivisione meteorologica tiene invece conto dei mutamenti climatici e ambientali che avvengono in un dato luogo nel corso dell'anno, e per questo non coincide quasi mai con la suddivisione astronomica delle stagioni; nelle zone temperate si distinguono in genere quattro stagioni meteorologiche approssimativamente simili a quelle astronomiche, ma la loro durata varia a seconda della latitudine e del microclima locale indotto dalla geografia circostante; nelle regioni polari generalmente si distinguono due sole stagioni (spesso denominate sole di mezzanotte e notte polare, oppure semplicemente estate e inverno) determinate dalla presenza o meno del sole sopra l'orizzonte; infine anche nelle zone tropicali si preferisce suddividere l'anno in due sole stagioni, definendole stagione delle piogge e stagione secca (anche se spesso sono presenti anche una stagione calda e una fredda), determinate dai principali mutamenti climatici annuali che investono le regioni italiane.
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Record aggiornato il: 2021-11-25T01:43:44.700Z