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Autore principale: Terreri, Francesco
Pubblicazione: Firenze : Comune aperto, 1996
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Le bombe a grappolo o munizioni a grappolo, sono ordigni, in genere sganciate da velivoli o elicotteri e talvolta con artiglierie, razzi e missili guidati, contenenti un certo numero di submunizioni: le bomblets, che, al funzionamento dell'ordigno principale (cluster), vengono disperse, secondo diversi sistemi, a distanza. Il tipo più comune è progettato per colpire persone e veicoli, ma ne esistono varianti specifiche per distruggere piste di atterraggio, linee elettriche, liberare sostanze chimiche, biologiche, incendiarie e alcune che hanno diversi effetti combinati.
Il Lee-Enfield è stato il fucile bolt-action d'ordinanza dell'Impero Britannico e del Commonwealth dalla sua adozione nel 1895 fino al suo definitivo ritiro dal servizio attivo nel 1957. Nato come riprogettazione del Lee-Metford (adottato dall'esercito britannico nel 1888), il Lee-Enfield presto soppiantò i già presenti Martini-Henry, Martini-Enfield e Lee-Metford. L'arma presentava un caricatore da 10 colpi ricaricabile dall'alto tramite stripper clip (a partire dal Mk. I*, prima solo a colpi singoli) con munizioni .303 British. Il Lee-Enfield fu il fucile d'ordinanza di tutte le nazioni del Commonwealth britannico (tra cui Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Canada e India). Sebbene rimpiazzato ufficialmente nel 1957 dal più moderno L1A1 SLR, rimase in servizio fino alla metà degli anni '60 (la variante di precisione 7,62 mm L42 addirittura fino agli anni '90). Come fucile di servizio è ancora in attività in alcune nazioni che facevano parte del Commonwealth, in particolare la polizia del Bangladesh, cosa che rende il Lee-Enfield il secondo fucile al mondo come durata di servizio attivo dopo il Mosin-Nagant russo. La riserva artica delle Forze Armate Canadesi ha utilizzato gli SMLE N°4 fino al 2015, quando si è deciso di rimpiazzarli con armi più moderne. Si stima che la produzione totale di fucili Lee-Enfield superi le 17 milioni di unità. Il Lee-Enfield prende il suo nome dalla combinazione del cognome del suo progettista, James Paris Lee, e dalla città dello stabilimento in cui la progettazione ebbe luogo, la Royal Small Arms Factory di Enfield. In Australia e Nuova Zelanda l'arma viene chiamata con i nomignoli three-oh-three e three-naught-three in riferimento al calibro.
La storia del fascismo italiano prende avvio alla fine del 1914, con la fondazione, da parte del giornalista Benito Mussolini, del Fascio d'azione rivoluzionaria, in seno ad un movimento di interventismo nella prima guerra mondiale. Le espressioni ventennio fascista o semplicemente ventennio si riferiscono al periodo che va dalla presa del potere del fascismo e di Mussolini, ufficialmente avvenuta il 29 ottobre 1922, sino alla fine del regime, avvenuta formalmente il 25 luglio 1943. Specialmente dalla propaganda del regime veniva inoltre utilizzata la locuzione Italia fascista per indicare il Regno d'Italia sotto il governo di Mussolini e del Partito Nazionale Fascista.
La storia dell'Italia unita ha inizio nel 1861, dopo la proclamazione del Regno d'Italia, in seguito alla quale l'Italia venne riunita in un unico Stato sovrano, autonomo e indipendente.
La Conferenza di Bruxelles del 1890 (titolo completo: Convenzione di Bruxelles del 2 luglio 1890 sulla tratta degli schiavi e l'importazione in Africa di armi, munizioni e liquori) stabilì una serie di misure contro la schiavitù e fu firmata a Bruxelles il 2 luglio 1890 (ed entrò in vigore il 31 agosto 1891) per porre fine al commercio degli schiavi via terra come via mare per migliorare le condizioni morali e materiali di esistenza delle "razze native". I negoziati per questo atto nacquero durante la Conferenza anti-schiavitù di Bruxelles 1889–90 e fu specificamente applicabile a quei paesi "che hanno possedimenti o protettorati nel bacino convenzionale del Congo", all'Impero Ottomano e ad altre potenze o parti che erano coinvolte nella tratta degli schiavi nella costa dell'Africa orientale, nell'Oceano Indiano e in altre aree. Ad esempio, l'articolo 21 descrive la zona in cui dovrebbero essere prese le misure, facendo riferimento alle "coste dell'Oceano Indiano (compresi il Golfo Persico e il Mar Rosso), il Belouchistan fino a Tangalane (Quilimane) ..." e il Madagascar. La legge prevedeva l'istituzione di un ufficio internazionale competente a Zanzibar. Nell'art. 68, "le Potenze riconoscono l'alto valore della Legge sul divieto del traffico di schiavi dei neri, emanata da Sua Maestà l'Imperatore degli Ottomani il 4-16 dicembre 1889, e assicurano che un'azione di sorveglianza sarà intrapresa dalle Autorità ottomane, soprattutto nella parte occidentale dell'Arabia e sulle rotte che mantengono quella costa in comunicazione con altri possedimenti di Sua Maestà Imperiale in Asia". Azioni simili furono chiamate dallo Scià di Persia e dal Sultano di Zanzibar (artt. 69, 70). I partecipanti decisero anche di interrompere la vendita di pistole e altre armi agli africani.Le parti dell'accordo furono: Austria-Ungheria Belgio Stato Libero del Congo Danimarca Francia Germania Italia Paesi Bassi Impero Ottomano Stato Sublime di Persia Portogallo Russia Spagna Zanzibar Svezia-Norvegia Regno Unito Stati UnitiL'Atto di Bruxelles è stato integrato e rivisto dal Trattato di Saint-Germain-en-Laye firmato dalle potenze alleate della prima guerra mondiale il 10 settembre 1919.
Il commercio internazionale è un tipo di commercio, ossia uno scambio di capitale, merce o servizi che si effettua attraverso i confini internazionali. Nella maggior parte dei Paesi, questo tipo di commercio rappresenta una quota significativa del PIL. Il commercio internazionale fornisce globalmente ai consumatori e alle nazioni la possibilità di essere esposti a nuovi mercati e prodotti. Quasi ogni tipo di prodotto può essere commercializzato sul mercato internazionale: cibo, vestiti, gioielli, valute, azioni, prodotti di industria. Il prodotto che viene venduto nel mercato globale rappresenta una esportazione, mentre quello che viene acquistato dal mercato globale è una importazione. Sia le esportazioni che le importazioni sono contabilizzate nel bilancio di un Paese. L'importanza del commercio internazionale è notevolmente aumentata negli ultimi secoli, avendo forti impatti sulla società, sull'economia e sulla politica. Questo è successo per merito dell'industrializzazione, della tecnologia avanzata nel settore dei trasporti, della globalizzazione, delle multinazionali e dell'esternalizzazione, tutti fattori che hanno contribuito in maniera determinante all'aumento del commercio internazionale. Senza questi fattori e quindi senza il commercio internazionale, il commercio in una nazione sarebbe limitato ai beni e prodotti della stessa nazione, quindi limitato al cosiddetto commercio interno. La differenza tra i due tipi di commercio è che quello internazionale è generalmente più costoso, il che deriva dall'imposizione di tariffe o costi aggiuntivi connessi alle differenze tra Paesi come cultura o sistema giuridico. Un'altra differenza è che i fattori produttivi come il lavoro o il capitale sono più mobili all'interno di un Paese che in due o più Paesi. Il commercio internazionale è un ramo dell'economia che, insieme alla finanza internazionale, costituisce un ramo più ampio chiamato economia internazionale.
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