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Titolo uniforme: Funky food / Tracy Marsh
Autore principale: Marsh, Tracy
Pubblicazione: Milano ; Firenze : Giunti, 2007
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
L'alimentazione nell'antica Roma era basata su quei cibi resi necessari per la salute del corpo che all'inizio della storia romana si caratterizzavano per la loro semplicità e immediata disponibilità. In seguito, entrando i romani in contatto, commercialmente e militarmente, con culture più evolute, divennero sempre più raffinati nella ricerca dei sapori.
Terni (Interamna Nahars in latino) è un comune italiano di 109 340 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Umbria. L'area della conca ternana risulta interessata da insediamenti stabili già in età protostorica, come è testimoniato dalla necropoli delle Acciaierie, utilizzata a partire dall'ultima fase dell'Età del Bronzo finale (X sec. a.C.) fino a tutta la fase iniziale della prima Età del Ferro (IX secolo/inizi VIII sec. a.C.) da una comunità cospicua, riconducibile alla facies protostorica detta Cultura di Terni. L'abitato pertinente alla necropoli era posto nella fascia collinare e pedemontana a nord dell'attuale città, probabilmente nella zona della Civitella, mentre solo in età più tarda (VII sec. a.C.) si avrà la nascita di un vero e proprio centro protourbano nell'area posta alla confluenza tra fiume Nera e torrente Serra. I dati archeologici sembrano confermare, quindi, la tradizionale data di fondazione della città, collocata al 672 a.C. in base ad un'iscrizione del 32 d.C. (Corpus Inscriptionum Latinarum XI, 4170) . Le genti preromane che abitavano tali insediamenti nelle fonti latine sono chiamate Nahartes (da cui il nome della città, Interamna Nahartium, ossia dei Naharti), etnonimo che accomuna tutte le popolazioni umbre che vivevano lungo il corso del fiume Nahar (il Nera) in fondo alla valle. Città ad elevato tasso di sviluppo industriale sin dal medioevo, quando era un ricco e combattivo libero Comune con decine e decine di mulini ad acqua, nel XIX secolo vide crescere la sua potenzialità industriale nella seconda rivoluzione industriale, tanto da essere soprannominata "La Città d'Acciaio" e la "Manchester italiana". Ospita le famose Acciaierie fondate dal 1884 e dal 1875 con un'importante Fabbrica d'Armi, tuttora attiva, oltre ad impianti idroelettrici ed opifici specializzati nei settori tessile e chimico. Prima città industriale in Italia dopo quelle del famoso Triangolo, ha subìto pesantissimi bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale da parte degli Alleati. Nel XXI secolo, Terni conserva soprattutto una struttura moderna, sorta soprattutto con le ricostruzioni post-belliche. Nonostante ciò sono ancora rintracciabili nella città rinvenimenti archeologici dell'età del ferro, monumenti romani, medievali e barocchi. Alle zone urbane moderne, infatti, si alternano paesaggi verdi (in primis la cascata delle Marmore e la campagna ternana), e nonostante la II grande guerra, numerose sono ancora le testimonianze di resti romani, medievali, rinascimentali e barocchi.
610 (sei uno zero) è un programma radiofonico in onda da giugno 2003 su Rai Radio 2, ideato da Lillo & Greg con Fabrizio Trionfera, che ne è stato coautore e regista fino a giugno 2015. Da settembre 2005 Lillo & Greg sono stati affiancati nella conduzione da Alex Braga, cui nel 2019 è subentrata Carolina Di Domenico. Dal giugno 2015 sono succeduti alla regia Peppe Verdel e poi Cristian Manfredi. Curatori per conto della Rai sono stati Cristiana Merli, Cecilia Di Gennaro, Lucia Mosca e Angelica Scianò. Alla trasmissione collaborano anche Stefano Frosi, Massimo Bagnato, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Virginia Raffaele, Valentina Paoletti, Federica Cifola, Francesca Manzini, Carlo D'Alatri, Nino Frassica, Chiara Sani, Marco Marzocca, Lallo Circosta, Emanuela Fanelli, Alberto "Magico" Alivernini, Andrea Perroni, Valerio Lundini, Fabio Morici e Simone Colombari. La sigla è composta da Greg e Attilio Di Giovanni. Nel 2011 il passaggio dalla radio all'immagine è stato replicato, nella sala A del CPRF della Rai di via Asiago 10 a Roma, con lo spettacolo 610 in 2D, che è stato prima trasmesso in streaming via Internet e in replica su Rai 5.
Isabella Mary Beeton (nata Mayson; Marylebone, 12 marzo 1836 – Swanscombe, 6 febbraio 1865) è stata una giornalista e scrittrice britannica. Il suo nome è associato particolarmente al suo primo libro, l'opera del 1861 Mrs Beeton's Book of Household Management (Il libro di gestione domestica di Mrs Beeton). Nacque a Londra e, dopo avere frequentato le scuole a Islington, Londra nord, e Heidelberg, Germania, sposò Samuel Orchart Beeton, un ambizioso editore e direttore di riviste. Nel 1857, meno di un anno dopo il matrimonio, Isabella cominciò a scrivere per una delle pubblicazioni di suo marito, The Englishwoman's Domestic Magazine (La rivista domestica della donna inglese). Traduceva narrativa francese e scriveva la rubrica di cucina, benché tutte le sue ricette fossero plagiate da altre opere o mandate dai lettori della rivista. Nel 1859 i Beeton lanciarono una serie di supplementi mensili di 48 pagine a The Englishwoman's Domestic Magazine; i 24 numeri furono pubblicati in unico volume con il titolo Mrs Beeton's Book of Household Management nell'ottobre 1861, che vendette 60.000 copie nel primo anno. Isabella stava lavorando a una versione ridotta del suo libro, che doveva intitolarsi The Dictionary of Every-Day Cookery (Il dizionario della cucina quotidiana), quando morì di febbre puerperale nel febbraio 1865 all'età di 28 anni. Diede alla luce quattro figli, due dei quali morirono nell'infanzia, ed ebbe vari aborti. Due delle sue biografe, Nancy Spain e Kathryn Hughes, postulano la teoria che Samuel avesse inconsapevolmente contratto la sifilide in una relazione prematrimoniale con una prostituta, e avesse involontariamente trasmesso la malattia a sua moglie. Il Libro di gestione domestica è stato corretto, rivisto e ampliato varie volte a partire dalla morte di Isabella ed è ancora in stampa al 2016. Scrittori di alimentazione hanno affermato che le edizioni successive dell'opera erano assai lontane e inferiori alla versione originale. Vari scrittori di cucina, comprese Elizabeth David e Clarissa Dickson Wright, hanno criticato l'opera di Isabella, particolarmente il suo uso di ricette altrui. Altri, come la scrittrice di alimentazione Bee Wilson, considerano la censura eccessiva, e che Beeton e la sua opera dovrebbero essere giudicate straordinarie e ammirevoli. Il suo nome è diventato associato alla conoscenza e all'autorità sulla cucina e l'economia domestica vittoriane, e l'Oxford English Dictionary afferma che verso il 1891 il termine Mrs Beeton era ormai usato come nome generico per indicare un'autorità in materie domestiche. Si ritiene che ella abbia anche avuto una notevole influenza nella costruzione o nella formazione di un'identità del ceto medio dell'era vittoriana.
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