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Autore principale: Ente Fucino
Edizione: 2. ed
Pubblicazione: Roma ; Avezzano : [s. n.], 1953
Tipo di risorsa: testo, Livello bibliografico: monografia, Lingua: ita, Paese: IT
Il Fucino (AFI: /ˈfuʧino/, Fùcino) è una vasta conca appenninica della Marsica, in provincia dell'Aquila, in Abruzzo, posta tra i 650 e i 680 m s.l.m. e circondata dai rilievi montuosi del Sirente-Velino a nord-nordest, del monte Salviano a ovest, della Vallelonga a sud e della valle del Giovenco a est-sudest. Ha contenuto l'omonimo lago, terzo in Italia per estensione, fino al totale prosciugamento avvenuto nella seconda metà dell'Ottocento ad opera di Alessandro Torlonia che ampliò e riutilizzò le preesistenti opere di ingegneria idraulica come il canale collettore, l'incile, l'emissario e i cunicoli di Claudio, risalenti all'epoca romana. Nella piana, a prevalente destinazione agricola, vengono coltivati ortaggi e tuberi. I prodotti che hanno ottenuto il marchio europeo IGP sono la patata del Fucino e la carota dell'altopiano del Fucino.
Avezzano (AFI: /aved͡zˈd͡zano/ o /avet͡sˈt͡sano/; dialetto marsicano: Avezzanë /aved͡zˈd͡zanə/) è un comune italiano di 41 303 abitanti della provincia dell'Aquila, in Abruzzo. Elevato a rango di città con decreto del presidente della Repubblica del 21 giugno 1994, il centro urbano è documentato per la prima volta con chiarezza nel IX secolo. Si è sviluppato a cominciare dal riordino amministrativo francese e ancor più verso la fine del XIX secolo in seguito al prosciugamento del lago Fucino, anticamente situato al centro della Marsica. La città, quasi completamente distrutta dal terremoto del 1915, è stata decorata con la medaglia d'argento al merito civile avendo subito nel 1944, pochi anni dopo la ricostruzione, gravi danni a causa dei bombardamenti aerei anglo-americani nonché atti di violenza e rappresaglie nazi-fasciste. A vocazione agricola, oltre che industriale e commerciale, costituisce un nodo geografico stradale e ferroviario nell'area appenninica dell'Italia centro-meridionale.
La Màrsica (AFI: /ˈmarsika/) è una regione storico-geografica dell'entroterra abruzzese, storicamente da considerarsi come la zona abitata in epoca antica dai Marsi, popolo italico stanziato dal I millennio a.C. nel territorio circostante il lago Fucino e nelle aree limitrofe. Il toponimo deriva dall'aggettivo latino Marsicus. Geograficamente è posta al confine occidentale dell'Abruzzo con il Lazio, intorno alla piana del Fucino, tra il parco nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, la piana di Carsoli e la valle Roveto. Comprende 37 comuni della provincia dell'Aquila, tra cui il più popoloso è Avezzano, per un totale di oltre 130 000 abitanti.
I Cunicoli di Claudio sono un'opera idraulica di epoca romana, costituita da un lungo canale sotterraneo, sei cunicoli e trentadue pozzi, che l'imperatore Claudio fece costruire tra il 41 e il 52 d.C. per prosciugare il lago Fucino con lo scopo di salvaguardare i paesi marsicani dalle inondazioni o dalle malsane secche e rendere i terreni emersi coltivabili. Dal versante di Avezzano una buona parte delle acque lacustri defluì, attraverso l'emissario ipogeo del monte Salviano, nel fiume Liri dallo sbocco di Capistrello. Il canale sotterraneo rappresenta la più lunga galleria realizzata dai tempi antichi fino all'inaugurazione del traforo ferroviario del Frejus avvenuta nel 1871. Con la caduta dell'Impero romano, in assenza di manutenzione, la galleria si ostruì facendo ritornare lo specchio d'acqua ai livelli originari. Diversi secoli dopo, a cominciare dal 1854, Alessandro Torlonia realizzò il nuovo canale lungo oltre 6 chilometri, ricalcando in buona parte il tunnel claudiano. La nuova opera idraulica, connessa al monumentale Incile del Fucino, permise il totale prosciugamento del lago che avvenne ufficialmente nel 1878. Nel 1902 i cunicoli di Claudio, erroneamente detti anche "cunicoli di Nerone", sono stati inclusi tra i monumenti nazionali italiani. L'area, che rappresenta un sito d'interesse archeologico e speleologico, è tutelata da un parco inaugurato nel 1977.
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