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Luigi XIV di Borbone, detto il Re Sole (Le Roi Soleil) o Luigi il Grande (Saint-Germain-en-Laye, 5 settembre 1638 – Versailles, 1º settembre 1715), è stato un membro della casata dei Borbone nonché il sessantaquattresimo re di Francia e quarantaquattresimo di Navarra. Regnò per 72 anni e 110 giorni, dal 14 maggio 1643, quando aveva meno di cinque anni, fino alla morte nel 1715. Per la sua durata il regno di Luigi XIV è al primo posto nella classifica dei regni più lunghi della storia. Fu il primogenito di Luigi XIII e di Anna d'Austria. Il 10 marzo 1661, alla morte del cardinale Mazzarino, prese personalmente il potere senza nominare alcun primo ministro: la sua presa di potere segnò la fine delle grandi rivolte nobiliari, parlamentari, protestanti e contadine che avevano segnato i decenni precedenti. Luigi impose l'obbedienza a tutti gli ordini della popolazione e il controllo anche sulla religione, condannando il giansenismo nel 1660 e il protestantesimo, revocando l'Editto di Nantes nel 1685. Durante il suo regno rafforzò l'influenza della Francia in Europa e nel mondo, combattendo tre grandi conflitti; ma oltre che militarmente la cultura francese fu sovrana in Europa durante il suo lungo regno. Fino alla morte convinto assertore di una monarchia di tipo assolutistico e della legittimità dei diritti divini del monarca. Continuò inoltre l'opera dei suoi predecessori nel tentativo di creare uno Stato sempre più centralizzato governato direttamente dalla capitale: Parigi. Cercò di eliminare gli ultimi resti dell'antico feudalesimo medievale persistente in alcune parti della Francia con il trasferimento dal 1682 della corte intera alla reggia di Versailles, il grande palazzo da lui fatto realizzare in aperta campagna con il preciso scopo di controllare direttamente l'aristocrazia francese e costringerla a vivere lontana dalla vera politica che si dibatteva nella capitale. Con questi mezzi consolidò il sistema della monarchia assoluta in Francia, la cui supremazia, che non teneva in nessun conto l'opinione dei sudditi, perdurò sino alla rivoluzione francese. Alla sua morte gli succedette il bisnipote di appena cinque anni, che assunse il nome di Luigi XV, dal momento che tutti gli eredi intermedi gli erano premorti: suo figlio Luigi, il Gran Delfino, il primogenito del delfino Luigi, duca di Borgogna e anche il figlio di questi, Luigi, duca di Bretagna (fratello maggiore di Luigi XV).
Luigi XV di Borbone, detto il Beneamato (Versailles, 15 febbraio 1710 – Versailles, 10 maggio 1774), è stato re di Francia dal 1715 fino alla sua morte. Ereditato il trono dal bisnonno Luigi XIV di Francia all'età di appena cinque anni, trascorse i primi anni della sua vita in relativa tranquillità sotto l'attenta guida di diversi precettori, che gli fornirono una vasta cultura, mentre il potere effettivo venne delegato ad alcuni reggenti. Al compimento della maggiore età, Luigi XV affidò il governo al cardinale Fleury, suo vecchio precettore. A differenza di Luigi XIV non ebbe mai contatti diretti con la vita politica del suo Paese: incontrava di rado i suoi ministri e spesso agiva contro le loro aspettative, arrivando a costituire una rete segreta di diplomatici e spie. Il disinteresse per la politica e il continuo susseguirsi di ministri diversi indebolì il potere della Francia a livello europeo e contribuì a gettare le basi per lo scoppio della Rivoluzione francese. All'inizio del regno ottenne grandi consensi da parte del popolo, che arrivò a tributargli l'appellativo di "Beneamato". Con il passare degli anni però la sua debolezza nel prendere decisioni e l'intrigante e costante presenza delle sue amanti ne fecero crollare la popolarità, tanto che alla sua morte per le vie di Parigi impazzarono i festeggiamenti, com'era accaduto anche per Luigi XIV, e il suo funerale dovette essere celebrato di nascosto e nottetempo per evitare, com'era capitato con il suo predecessore, che il feretro venisse sottoposto al pubblico dileggio. Sotto il suo regno la Francia ottenne tuttavia grandi successi militari all'interno del continente europeo, come la conquista del ducato di Lorena, ma perse il controllo su gran parte del proprio impero coloniale a favore della Gran Bretagna.
Il Ducato di Savoia nacque nel 1416 dall'elevazione a rango ducale della Contea di Savoia, Stato tenuto dalla dinastia dei Savoia, e dall'unione della contea di Savoia con il principato di Piemonte. Terminò, a seguito della fusione perfetta del 1847, con l'incorporazione nel Regno di Sardegna. Il suo territorio comprendeva gli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell'Alta Savoia e delle Alpi Marittime, numerosi possedimenti italiani in Valle d'Aosta e gran parte del Piemonte. Il Ducato rimase conteso tra varie potenze per gran parte della sua storia, riuscendo, infine, con Emanuele Filiberto, a imporsi con fermezza nella scena politica italiana, pur appoggiandosi prima alla corona di Spagna, poi al Regno di Francia e infine all'Impero austriaco. Al termine della Guerra di successione spagnola, grazie al Trattato di Utrecht, essendo tra i vincitori, i Savoia ottennero la corona del Regno di Sicilia e il conseguente titolo regio nel 1713. I Savoia mantennero la sovranità sulla Sicilia fino al 1720 quando, a causa delle pressioni internazionali, dovettero accettare lo scambio col Regno di Sardegna (che, nel 1861, sarebbe diventato il Regno d'Italia).
Cristina di Borbone (Parigi, 10 febbraio 1606 – Torino, 27 dicembre 1663) nata principessa di Francia, divenne duchessa e reggente di Savoia come moglie di Vittorio Amedeo I di Savoia, che aveva sposato appena tredicenne il 10 febbraio 1619. Era la figlia del re Enrico IV di Francia e della sua seconda moglie Maria de' Medici.
Yolande Martine Gabrielle de Polastron, duchessa de Polignac (Parigi, 8 settembre 1749 – Vienna, 4-5 dicembre 1793), è stata una nobildonna francese, grande amica e favorita della regina di Francia Maria Antonietta, fra il 1775 e il 1789, dalla cui amicizia aveva avuto il suo tornaconto. Era considerata una delle grandi bellezze dell'alta società pre-rivoluzionaria, ma la sua stravaganza e lo snobismo le valsero molti nemici..
Luigi Filippo I dei Francesi, già Luigi Filippo, duca d'Orléans (Parigi, 6 ottobre 1773 – Claremont House, 26 agosto 1850), conosciuto durante la Rivoluzione come il cittadino Chartres oppure Égalité fils, fu re dei Francesi dal 1830 al 1848 con il nome di Luigi Filippo I. Luigi Filippo d'Orléans era il figlio primogenito di Luigi Filippo II, duca d'Orléans, conosciuto con il nome di Philippe Égalité (Filippo Uguaglianza), cugino del re ghigliottinato Luigi XVI e poi lui stesso vittima della Rivoluzione francese alla quale aveva aderito, e di Luisa Maria Adelaide di Borbone-Penthièvre. Apparteneva ai Borbone-Orléans, ramo cadetto dei Borbone di Francia, attraverso il capostipite Filippo I, figlio secondogenito di Luigi XIII e fratello minore di Luigi XIV, il Re Sole. Luigi Filippo fu l'ultimo monarca a regnare sulla Francia con il titolo di re (l'ultimo regnante, Napoleone III, fu imperatore) e l'ultimo dei re Borbone in Francia, seppur appartenente al ramo secondario.
Luisa Cristina di Savoia (nome completo Luisa Ludovica Cristina; Torino, 28 luglio 1629 – Torino, 14 maggio 1692) fu una principessa di Savoia per nascita e Governatrice consorte di Nizza, principessa consorte di Oneglia e marchesa consorte di Argentera e Bersezio per matrimonio.
Maréchal de France, italianizzato in maresciallo di Francia è, dal momento della soppressione della dignità di connestabile di Francia nel 1627, la più alta distinzione militare francese. L'ultimo a detenerla è stato Alphonse Juin, deceduto nel giugno del 1967. Maresciallo di Francia è un termine formato a partire da quello di maresciallo, per il quale una spiegazione etimologica rimanda al termine celtico march (cavallo) e all'alemanno scalch (maestro), da cui il latino medievale marescallus come "maestro dei cavalli". Inizialmente, in epoca carolingia, era così designato un ufficiale sovrintendente alle scuderie reali; nel medesimo periodo esisteva con analoghi compiti la funzione di connestabile (dal latino comes stabuli, "compagno della scuderia"): durante il Basso impero romano e in alcuni regni romano-barbarici la parola comes (da cui in seguito "conte") designava i funzionari di corte, tra cui sicuramente amici e parenti del sovrano. Per un certo periodo quindi le due figure coesistettero e si sovrapposero, ma quella di connestabile, in quanto retaggio della cultura imperiale romana, fu sempre considerata superiore all'altra, patrimonio dei barbari invasori germanici. Fu con la monarchia capetingia (la prima per cui esistono in merito fonti certe), che all'accrescersi delle necessità dello Stato tenne dietro, per questa come per altre cariche, un accrescersi di importanza e di rango: la guerra, mobilitando crescenti risorse, richiedeva sempre più uomini e cavalli, cosicché il siniscalco ebbe il comando dell'esercito, e il maresciallo, sempre in subordine, ebbe il comando della cavalleria e una serie di altre funzioni di tipo ispettivo e organizzativo. Guglielmo il Bretone, parlando della conquista dell'Angiò e del Poitou da parte di Filippo Augusto, racconta che il ruolo del maresciallo consisteva nel comandare l'avanguardia e dare il segnale d'attacco, laddove il connestabile, a lui superiore, comandava il grosso dell'esercito; il ridursi del potere del connestabile avrebbe nel corso del tempo magnificato il ruolo del maresciallo. Occasionalmente il re conferiva la carica di maresciallo generale degli accampamenti e delle armate del re (Maréchal général des camps et armées du roi), il cui titolare aveva autorità su tutti gli altri marescialli ed era il più alto riconoscimento dell'esercito, ma quasi mai conferito a militari in servizio attivo, trattandosi piuttosto, specie nei secoli XVIII e XIX, di una ricompensa a fine carriera per i marescialli particolarmente meritevoli. Solamente sei furono i titolari del grado di maresciallo generale.
Luigi Carlo di Borbone (Versailles, 27 marzo 1785 – Parigi, 8 giugno 1795) era il terzo figlio, il secondo maschio, di Luigi XVI di Francia e di Maria Antonietta d'Asburgo-Lorena. Alla nascita fu insignito del titolo di duca di Normandia; dopo la morte del fratello maggiore, il delfino Luigi Giuseppe, avvenuta nel 1789, divenne il nuovo delfino di Francia. Quando quest'ultimo titolo fu abolito dalla Costituzione francese del 1791, divenne noto come Luigi Carlo, principe reale. Dalla morte del padre nel 1793, fu considerato re di Francia e di Navarra col nome di Luigi XVII dai monarchici francesi e dalle corti europee, anche se di fatto si trovava ancora imprigionato dai repubblicani. Non regnò mai effettivamente né venne mai incoronato ufficialmente. Morì all'età di dieci anni, nel 1795, a causa delle dure condizioni di prigionia cui era stato sottoposto per oltre due anni.
Luigi XVI di Borbone (Versailles, 23 agosto 1754 – Parigi, 21 gennaio 1793) è stato re di Francia dal 1774 al 1792; dal 1º ottobre 1791 regnò con il titolo di "re dei Francesi" fino al 10 agosto 1792, giorno della sua deposizione, e di fatto ultimo vero sovrano assoluto per diritto divino. Inizialmente amato dal popolo, sostenne la guerra d'indipendenza americana, ma non fu in grado di comprendere appieno gli eventi successivi in patria. Durante la Rivoluzione venne chiamato Luigi Capeto, in quanto discendente di Ugo Capeto, fondatore della dinastia, nell'intenzione di dissacrarne lo status di re, e soprannominato derisoriamente Louis le Dernier (Luigi Ultimo; in realtà non sarà l'ultimo re di Francia, onore che spetterà a Luigi Filippo, figlio di suo cugino Luigi Filippo II di Borbone-Orléans). Dopo la deposizione, l'arresto e l'instaurazione della Repubblica, fu giudicato colpevole di alto tradimento dalla Convenzione nazionale, venendo condannato a morte e ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Luigi XVI fu riabilitato da suo fratello Luigi XVIII con la Restaurazione (1815). La Chiesa cattolica, già dal 1793, ricorda il martirio della famiglia reale, celebrando messe di suffragio, principalmente in Francia.
Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja è un complesso architettonico e storico situato nella centrale Piazza Castello a Torino. È patrimonio mondiale dell'umanità UNESCO, come parte del sito seriale Residenze Sabaude. Nel palazzo ha sede il Museo Civico d'Arte Antica. Si tratta di un connubio di duemila anni di Storia di Torino, da antichissima porta orientale della colonia romana di Julia Augusta Taurinorum a casaforte difensiva, quindi a Castello vero e proprio, simbolo del potere sabaudo fino almeno al XVI secolo, quando venne preferito l'attuale Palazzo Reale, come sede dei duca di Savoia. La parte occidentale del primo complesso medioevale, fu poi chiamato Palazzo Madama perché fu dapprima abitato da Madama Cristina di Borbone-Francia, detta la "prima Madama Reale", nel periodo 1620-1663 circa, quindi da Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, detta la "seconda Madama Reale", nel periodo 1666-1724. Fu per quest'ultima che l'attuale facciata fu disegnata, nel 1716-1718, dall'architetto di corte Filippo Juvarra.
Maria Antonia Giuseppa Giovanna d'Asburgo-Lorena, nota semplicemente come Maria Antonietta (Vienna, 2 novembre 1755 – Parigi, 16 ottobre 1793), è stata regina consorte di Francia e Navarra, dal 10 maggio 1774 al 1º ottobre 1791, e regina dei Francesi, dal 1º ottobre 1791 al 21 settembre 1792, come consorte di Luigi XVI. Fu di fatto l'ultima vera regina di Francia. Figlia di Maria Teresa d'Austria e di Francesco Stefano di Lorena, alla nascita era stata insignita del titolo di arciduchessa d'Austria. Per suggellare l'alleanza tra l'Austria e la Francia contro la Prussia e l'Inghilterra, venne data in sposa, quattordicenne, al delfino di Francia, il futuro Luigi XVI. Trasferitasi a corte, nella reggia di Versailles, per sopperire alla solitudine, alla noia e a un matrimonio deludente e tormentato, cominciò a vivere nelle frivolezze, dedicandosi a costosi diversivi.La leggerezza del suo carattere, i favoritismi e le ingerenze negli intrighi di corte le inimicarono molte delle grandi famiglie dell'antica nobiltà, che contribuirono a diffondere maldicenze e dicerie contro di lei, soprannominata con sprezzo l'Austriaca. Anche negli anni della maturità, nei quali avrebbe mostrato più senso di responsabilità e di riflessione, non sarebbe riuscita a cancellare, di fronte all'opinione pubblica, l'immagine di «donna frivola, irresponsabile, assetata di lusso e dissipatrice».Durante la rivoluzione francese, ostile a ogni compromesso con le idee liberali e accesa sostenitrice del diritto divino dei re, cercò di salvare la monarchia assoluta, anche attraverso i continui contatti con gli aristocratici emigrati, e sfruttando alcuni moderati come Mirabeau e Barnave. In seguito alla crescente ostilità popolare, dovuta anche al fallito tentativo di fuga, fu messa in stato di arresto insieme alla famiglia reale. Durante il periodo di prigionia, dopo la caduta della monarchia, dimostrò di essere una madre e una moglie esemplare.Sebbene sconvolta perché il mondo che aveva conosciuto era ormai crollato, conservava ancora l'alterigia e la coscienza del proprio ruolo cui era stata educata sin dalla nascita. Processata sommariamente e giudicata colpevole di alto tradimento dal tribunale rivoluzionario, seppur senza prove tangibili, morì con dignità e fierezza regale sulla ghigliottina. La sua morte segnò la reale fine dell'ancien régime.
La Francia (/ˈfranʧa/; in francese: France, /fʁɑ̃s/), ufficialmente Repubblica francese (in francese: République française), è uno Stato principalmente situato nell'Europa occidentale, ma che possiede ugualmente territori disseminati su più oceani e altri continenti. La Francia è una repubblica costituzionale unitaria avente un regime semipresidenziale. Parigi è la capitale, la lingua ufficiale è il francese, le monete ufficiali sono l'euro e il franco Pacifico nei territori dell'oceano Pacifico. Il motto della Francia è «Liberté, Égalité, Fraternité», e la sua bandiera è costituita da tre bande verticali di uguali dimensioni di colore blu, bianco e rosso. L'inno nazionale è La Marsigliese. È uno stato formatosi all'inizio dell'Alto Medioevo, che prende il suo nome dal popolo dei Franchi. Dall'inizio del XVII secolo alla prima metà del XX secolo, ha posseduto un vasto impero coloniale. Nella seconda metà del secolo è stata uno degli stati fondatori dell'Unione Europea. Inoltre è la terza potenza nucleare mondiale, uno dei membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite ed uno stato aderente all'NATO. Ugualmente è membro del G7, del G20, della zona euro, dello Spazio Schengen ed ospita la sede del Consiglio d'Europa, del Parlamento europeo e dell'UNESCO. La Francia possiede una certa influenza in materia politica, economica, militare e culturale in Europa e nel mondo come media potenza. Esercita la sua sovranità su territori presenti su tre oceani e quattro continenti. La sua geopolitica è importante a livello mondiale, perché possiede un gran numero di ambasciate e consolati, secondo solo agli Stati Uniti d'America, e dispone di basi militari su tutti i continenti. La Francia detiene la prima zona economica esclusiva (spazio marittimo) al mondo, al quale si aggiunge un'estensione piattaforma continentale di 579 000 km² nel 2015. È, nel 2014, la terza potenza economica europea dopo la Germania e il Regno Unito, e la sesta potenza economica mondiale per prodotto interno lordo nominale (nona a parità di potere d'acquisto), e possiede un livello di vita molto elevato. Il 1º gennaio 2016 la popolazione totale della Francia è di circa 67,2 milioni d'abitanti, secondo le stime pubblicate dall'INSEE, di cui 64 513 000 nelle regioni metropolitane, 2 114 000 nelle regioni ultramarine e 604 400 nelle collettività d'oltre mare e in Nuova Caledonia. È il secondo stato più popolato dell'Unione europea dopo la Germania. Inoltre è anche lo stato più esteso dell'Unione europea e il terzo paese più vasto d'Europa. Antica potenza coloniale, la sua cultura si è diffusa attraverso il mondo ed è oggi membro dell'Organizzazione internazionale della francofonia. Il francese è la seconda lingua più studiata al mondo ed è una delle sei lingue ufficiali dell'Organizzazione delle Nazioni unite.
Carlo Emanuele I di Savoia, detto il Grande e soprannominato dai sudditi Testa di Fuoco per le manifeste attitudini militari e per alcuni autori il Gobbo (Rivoli, 12 gennaio 1562 – Savigliano, 26 luglio 1630), figlio di Emanuele Filiberto di Savoia e di Margherita di Francia, fu Marchese di Saluzzo (dal 1588), Duca di Savoia, Principe di Piemonte e Conte d'Aosta, Moriana e Nizza dal 1580 al 1630. Fu anche Re Titolare di Cipro e Gerusalemme.
Jeanne Antoinette Poisson, marchesa di Pompadour, detta Reinette ("reginetta"), meglio nota come Madame de Pompadour (Parigi, 29 dicembre 1721 – Versailles, 15 aprile 1764), è stata la più celebre favorita del re Luigi XV e la donna francese più potente del XVIII secolo. Difese con tutte le sue forze i principi della monarchia assoluta. Nacque nel 1721 da Luise Madeleine de La Motte, una ricca ereditiera borghese, e da François Poisson, benché la paternità sulla bambina non gli sia attribuita. La ragazza ricevette una buona educazione in convento e anche nei salotti parigini frequentati da artisti, letterati e filosofi. Grazie alle sue amicizie, riuscì a partecipare al ballo organizzato per festeggiare le nozze del Delfino e in quell'occasione conobbe Luigi XV di Francia, che ne fece la sua amante. Dopo averle acquistato il titolo di Marchesa di Pompadour, Jeanne Antoinette fu riconosciuta come maîtresse-en-titre, ovverosia amante ufficiale. Madame de Pompadour ebbe notevole influenza sulle arti, sulla moda, sul teatro e sulla musica, dettando lo stile della prima metà del Settecento; a livello filosofico fu sostenitrice delle idee dell'Illuminismo, essendo mecenate degli enciclopedisti, facendo in modo che l'Encyclopédie continuasse a essere stampata.Ebbe anche notevole importanza a livello politico riuscendo a ottenere cariche per amici e familiari. A lei si deve la riuscita del rovesciamento delle alleanze, con il quale la Francia si unì al Sacro Romano Impero, unione che sarebbe stata suggellata nel 1770 dal matrimonio del Delfino Luigi Augusto con l'arciduchessa Maria Antonietta d'Austria. Morì nel 1764 prima di veder realizzati i frutti del suo operato.
Guy Armand de Gramont, conte di Guiche (25 novembre 1637 – Parigi, 29 novembre 1673), fu un nobiluomo francese, avventuriero ed uno dei più grandi dongiovanni del XVII secolo. Era figlio del maresciallo Antoine III de Gramont e di Françoise-Marguerite du Plessis de Chivré, nipote del cardinale Richelieu. Sua sorella fu Catherine Charlotte, (1639–1678), principessa di Monaco e una volta amante di Luigi XIV di Francia.Armand era bisessuale. Faceva parte dell'entourage di Filippo di Francia, che era omosessuale, dove molti lo consideravano l'uomo più bello di corte. Era noto per essere vanesio, arrogante e alquanto sprezzante, ma molti amanti di entrambi i sessi spesso trascuravano questi difetti. È generalmente accettato che egli diventò amante della principessa Enrichetta d'Inghilterra, ma per un certo periodo corteggiò anche Louise de La Vallière.Guiche era, tuttavia, non innamorato a sufficienza di Louise da sfidare l'affetto di re Luigi XIV per lei. Fu esiliato nel 1662 per aver cospirato con la gelosa Enrichetta, duchessa di Orléans per aver messo zizzania tra Luigi XIV e Louise. Combatté poi contro i turchi per la Polonia e contro gli inglesi, e alla fine tornò in Francia nel 1669. Ritornò a corte nel 1671 e nel 1672, si unì a Luigi XIV e al Gran Condé nella guerra d'Olanda coprendosi di gloria quando attraversò a nuoto il fiume Reno, e l'intero esercito seguì il suo esempio.
Marie Duplessis, pseudonimo di Alphonsine Rose Plessis, divenuta poi la contessa di Perrégaux (Nonant-le-Pin, 15 gennaio 1824 – Parigi, 3 febbraio 1847), è stata una celebre figura di arrampicatrice sociale che ha ispirato numerose opere letterarie, teatrali e cinematografiche. Tra le più famose vi è l'opera letteraria di Alexandre Dumas figlio La signora delle camelie (nella quale la protagonista assume il nome di Marguerite Gautier), romanzo dal quale è tratta la celeberrima opera lirica di Giuseppe Verdi La traviata (con il nome di Violetta Valéry).
Giovanna d'Arco (in francese Jeanne d'Arc, in francese medio Jehanne Darc; Domrémy, 1412 – Rouen, 30 maggio 1431) è stata un'eroina nazionale francese, venerata come santa dalla Chiesa cattolica, conosciuta anche come «la pulzella d'Orléans» (in francese «la pucelle d'Orléans»). Riunì, nel proprio Paese, parte del territorio caduto in mano agli inglesi, contribuendo a risollevarne le sorti durante la guerra dei cent'anni, guidando vittoriosamente le armate francesi contro quelle inglesi. Catturata dai Borgognoni davanti a Compiègne, Giovanna fu venduta agli inglesi. Questi la sottoposero a un processo per eresia, al termine del quale, il 30 maggio 1431, fu condannata al rogo e arsa viva. Nel 1456 papa Callisto III, al termine di una seconda inchiesta, dichiarò la nullità di tale processo. Beatificata nel 1909 da Pio X e canonizzata nel 1920 da Benedetto XV, Giovanna fu proclamata santa patrona di Francia.