Accedi all'area personale per aggiungere e visualizzare i tuoi libri preferiti
La pizza alla marinara è una tipica pizza napoletana condita con pomodoro, aglio, origano, olio . È particolarmente apprezzata nell'Italia meridionale, dove risulta la seconda pizza preferita per gusto dopo quella con mozzarella di bufala.
La pizza Margherita è la tipica pizza napoletana, condita con pomodoro, mozzarella (tradizionalmente è usato il fior di latte, non quella di bufala), basilico fresco, sale e olio; è, assieme alla pizza marinara, la più popolare pizza italiana. Rappresenta sicuramente il simbolo per antonomasia (tra i tanti gusti) del patrimonio culturale e culinario italiano, diffusa per la sua fama in tutto il mondo e in tutte le sue varianti.
Il termine dizionario è usato con riferimento a due concetti. Può indicare: l'elenco alfabetico delle parole e delle locuzioni di una lingua (ed eventualmente anche altri elementi linguistici ad esso legati come ad esempio prefissi, suffissi, sigle, lettere) fornendone informazioni quali il significato, l'uso, l'etimologia, la traduzione in un'altra lingua, la pronuncia, la sillabazione, i sinonimi, i contrari (in questo senso, è detto anche lessico); un'opera che raccoglie, in modo ordinato secondo criteri anche variabili da un'opera all'altra, biografie e nozioni inerenti ad un particolare settore del sapere umano (una scienza, uno sport, un'arte, una tecnica ecc.) o anche il sapere umano nel suo complesso, fornendone una trattazione.
Lo zampognaro è il suonatore di zampogna, uno strumento musicale arcaico a fiato diffuso in Italia centro-meridionale. La zampogna (da non confondere con la cornamusa diffusa nel nord Italia e in altre regioni europee) è uno strumento tradizionale caratterizzato dalla presenza di più canne sonore (chanter).
La val Gardena ( in lingua ladina, Gröden o Grödnertal in tedesco) è una valle alpina delle Dolomiti, in Alto Adige, Italia, considerata, per la sua prevalente identità ladina, parte integrante della Ladinia stessa.
Il Granducato di Toscana fu un antico Stato italiano esistito per duecentonovanta anni, tra il 1569 e il 1859, costituito con bolla emessa da papa Pio V il 27 agosto 1569, dopo la conquista della repubblica di Siena da parte della dinastia dei Medici, reggitori della Repubblica di Firenze, nella fase conclusiva delle guerre d'Italia del XVI secolo. Fino alla seconda metà del XVIII secolo fu uno stato confederale costituito dal Ducato di Firenze (detto "Stato vecchio") e dallo Stato Nuovo di Siena, in unione personale nel granduca. Il titolo traeva origine da quello del Ducato di Tuscia, poi Marca di Tuscia e quindi Margraviato di Toscana, titolo giuridico di governo del territorio di natura feudale in epoca longobarda, franca e post-carolingia. Dopo l'estinzione della dinastia medicea, nel 1737 subentrò la dinastia degli Asburgo-Lorena, che resse le sorti del granducato sino all'unità d'Italia, pur con l'interruzione dell'epoca napoleonica. Tra il 1801 ed il 1807, infatti, Napoleone Bonaparte occupò la Toscana e l'assegnò alla casata dei Borbone-Parma col nome di regno d'Etruria. Col crollo dell'impero napoleonico nel 1814, venne restaurato il granducato. Nel 1859 la Toscana venne occupata dalle truppe del regno di Sardegna e divennero note col nome di Province dell'Italia Centrale. La Toscana venne formalmente annessa al regno sardo nel 1860, come parte del processo di unificazione nazionale, con un referendum popolare che sfiorò il 95% dei si.
I Commentarii (nella forma singolare Commentarius) sono un gruppo di opere che la filologia attesta al generale e politico Gaio Giulio Cesare durante le sue campagne militari. Si tratta di opere a stampo storiografico - etnografico basate sulle varie battaglie intraprese da Cesare contro i popoli conquistati (Africani-Galli), sia di stampo didattico e descrittivo riguardo agli usi e ai costumi di tali popolazioni. Eccezione fatta per il De bello civili, riguardante la guerra di Cesare contro Pompeo Magno. Le due opere in commentario maggiori di Cesare sono i Commentarii de bello Gallico (La guerra gallica) e i Commentarii de bello civili (La guerra civile), ambedue incluse nel Corpus Caesarianum, raccolta di tutte le opere di Cesare curata dall'amico e luogotenente Aulo Irzio. L'opera include inoltre i titoli delle campagne minori di Cesare : Anticato, Bellum Africum, Bellum Alexandrinum, Bellum Hispaniense.
Il Museo degli usi e costumi della Gente Trentina (in sigla MUCGT) è un museo etnografico con sede a San Michele all'Adige, in provincia di Trento. È considerato, sotto il profilo della tecnologia popolare, il più importante d'Italia e tra i più significativi d'Europa.
Modugno (Medùgne in dialetto locale) è un comune italiano di 37 835 abitanti della città metropolitana di Bari in Puglia. Posto nell'immediato entroterra barese, pochi chilometri a sud-ovest dal capoluogo, a partire dagli anni sessanta, con la costruzione della zona industriale di Bari che occupa la parte nord del territorio comunale, ha sostituito la tradizionale vocazione agricola per diventare un centro manifatturiero caratterizzato da un rapido sviluppo economico e demografico. Il 7 gennaio 2010, con un decreto, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha conferito a Modugno il titolo di città.
Il nome mezzaro o mezzero o mèṡere o mèṡero è un grande quadrato di stoffa in cotone o lino riccamente stampato principalmente con fantasiosi disegni di alberi (il più conosciuto è L'Albero della vita) e fiori con cui le donne liguri si drappeggiavano già nel Duecento. L'usanza di coprirsi il capo con grandi fazzoletti, così come il nome dato al telo, era in uso a Genova già dal Medioevo mentre il disegno tradizionale che oggi viene associato al mezzaro è di introduzione successiva e risale al XVII secolo e arriva a Genova con i mercanti della Compagnia delle Indie che importavano dall'Oriente pezze di stoffe con disegni tradizionali da esportare in Nord Europa come complemento d'arredo. La raffigurazione a Genova diventa subito di moda e viene usata nell'arredamento dei grandi palazzi nobiliari, ma anche come mantello e diventa in breve simbolo di potere e ricchezza indossato dalle nobili signore genovesi (il Casanova ne parla nelle sue memorie raccontando di averne comperato uno). Veniva realizzato con stampini in legno di pero intagliati che, intinti nell'inchiostro e utilizzati come tamponi, andavano a formare gli elaborati disegni di queste tele. In seguito alla sua grande diffusione in città sorsero nella Val Polcevera numerose filande e stamperie artigiane che, imparata dall'India la tecnica degli stampini, iniziarono la produzione locale dei mezzari, questi artigiani si chiamavano appunto 'indianatori'. Da qui le pezze genovesi venivano poi esportate in tutta Europa, soprattutto in Inghilterra dove erano molto apprezzati. Alla fine del Settecento il mezzaro fu abbandonato dall'aristocrazia, ma rimase parte fondamentale del costume popolare genovese, piegato in due a coprire la testa e le spalle, e ancora adesso è usato nelle feste e nel costume folcloristico. Oggi i mezzari, che fanno ancora parte dell'arredamento delle case genovesi come copriletti o complementi d'arredo, vengono stampati perlopiù in serigrafia, ma si possono trovare quelli tradizionali, ancora importati dall'India e realizzati con l'antico sistema degli stampini.
L'educazione nell'antica Roma nell'età imperiale era in genere affidata alla madre che guidava i figli seguendoli almeno sino a quando questi non arrivassero all'età della fanciullezza. Nell'epoca repubblicana invece, appaiono testimonianze che affermano che l'educazione dei figli doveva essere compito del padre così come si vantava di averla praticata Catone il Censore (234 a.C. circa–149 a.C.) insegnando ai propri figli a leggere e scrivere, a nuotare e combattere.
La cavalleria medievale è stata una classe nobiliare della società europea del Medioevo, che identificava i guerrieri a cavallo a cui un sovrano o un signore ne aveva riconosciuto il titolo, e il relativo ideale di vita e codice di condotta a cui questi cavalieri si ispiravano. La cavalleria seguì l'evoluzione che la società, l'economia e la tecnica bellica ebbero nel Medioevo, influenzate, fra l'altro, dall'affacciarsi sullo scenario storico europeo di nuove popolazioni con nuovi usi e nuovi modi di guerreggiare. Fu una evoluzione lenta ma costante, qualche volta tumultuosa in coincidenza con l'arrivo di nuovi attori sui campi di battaglia, ma sempre coerente con i cambiamenti del contesto socioeconomico che ne era il supporto. Nacque nella tarda antichità: la crisi che colpì i liberi coltivatori romani inferse un duro colpo alla potenza della fanteria legionaria, ben più grave ed irrimediabile dei colpi subiti dalla stessa ad opera dei cavalieri Parti e Sarmati, e meno alla cavalleria. Quella potenza legionaria che aveva conquistato un impero iniziò a decadere con la decadenza di quell'archetipo dell'uomo romano che ne era stato la base e la forza, fino a che dall'incontro con i barbari, le loro usanze e con la loro civilizzazione ebbe origine il cavalierato, diffusosi estremamente con il feudalesimo.
Con il termine interventismo si definiscono, in riferimento alla storia italiana, le posizioni assunte da alcune correnti politiche e di pensiero favorevoli all'intervento nella I guerra mondiale. Nel lessico comune, l'espressione ha assunto un significato più ampio, riferito all'intervento in qualsiasi tipo di guerra (anche nella forma "fredda" della contrapposizione fra blocchi) e ancora più in generale all'intervento della politica nelle sfere dell'attività pubblica (ad esempio l'interventismo economico).
Il termine folclore o folklore (pron. [folˈklore]; dall'inglese folk, "popolo", e lore, "sapere") si riferisce a quelle forme di cultura popolare comprendente le tipologie di tradizione tramandate spesso oralmente e riguardanti conoscenze, usi e costumi, miti, fiabe e leggende, filastrocche, proverbi e altre narrazioni, credenze popolari, musica, canto, danza eccetera, il tutto riferito a una determinata area geografica, a una determinata popolazione, ai ceti popolari in quanto subalterni, a più d'una o a tutte queste determinazioni.
La storia d'Italia è l'insieme di numerose vicende locali e cittadine e riflesso della storia universale della sua capitale, Roma, sede dell'Impero prima e del Papato poi. Essa è parte fondante della cultura occidentale, europea e mediterranea. L'eredità storico-culturale dell'Italia si riflette nell'elevato numero di patrimoni dell'umanità presenti nel paese. Luogo di incontro di culture arcaiche come quella etrusca, latina, e sabina, di insediamenti celti e colonie greche e fenicio-cartaginesi, l'Italia antica fu federata dalla Repubblica Romana e divenne il centro dell'Impero Romano. Una prima sistemazione amministrativa in regioni le fu data da Cesare Augusto (27 a.C.-14 d.C.). Divenne poi terra a maggioranza cristiana, abbandonando l'antico politeismo, tra la promulgazione dell'Editto di Milano (313) che garantiva la libertà di culto e quella dell'Editto di Tessalonica (380), che impose di seguire la religione del vescovo di Roma. Con la caduta dell'Impero, l'Italia venne invasa dagli Eruli di Odoacre (476), e poi dagli Ostrogoti di Teodorico (492), dai Bizantini di Giustiniano (535), e dai Longobardi di Alboino (568). Alla dominazione straniera, si accompagnò il processo di divisione politica: l'Italia meridionale fu contesa tra Longobardi, Bizantini e Berberi, quella centrale si consolidò come Stato Pontificio, e quella settentrionale venne inglobata da Carlomagno nel Sacro Romano Impero Germanico con l'incoronazione di quest' ultimo da parte di Papa Leone III nell'anno 800. Con l'umiliazione di Canossa (1077) prima e la pace di Venezia (1177) poi, il Papa indebolì l'Imperatore germanico, favorendo l'ascesa di autonomi Comuni nell'Italia imperiale. Tra questi, le repubbliche marinare di Genova e Venezia acquistarono un grande peso nel corso delle crociate, fatto che provocò una rivoluzione commerciale e mercantile in tutta Italia. Contestualmente, il mezzogiorno veniva unificato nel regno di Sicilia dai vichinghi Normanni. Per intrecci dinastici, corona di Sicilia e diadema imperiale pervennero entrambi a Federico II di Svevia, il quale fu a capo di un impero che si espanse nei paesi baltici e in Terra Santa, ma che si disgregò dopo il fallimento del progetto assolutista di dominare tutta l'Italia per la resistenza di Stato Pontificio, baroni meridionali, e Comuni centro-settentrionali. Dopo le drammatiche crisi del Trecento, la penisola conobbe una nuova epoca di prosperità economica e culturale tra XV e XVI secolo, periodo noto come Rinascimento. Per la sua ricchezza e centralità negli affari europei, divenne il principale teatro dello scontro delle Guerre d'Italia, che coinvolsero le principali potenze dell'epoca, tra cui il Regno di Francia, l'Impero germanico, l'Impero spagnolo, la Confederazone Elvetica, l'Inghilterra e l'Impero ottomano. Sul piano culturale, l'Italia conosceva poi la controriforma, il barocco, ed il neoclassicismo. Dopo la parentesi Napoleonica, gli italiani lottarono per la loro indipendenza ed unificazione in una serie di guerre sotto la guida del Regno di Sardegna sabaudo, occupando il nord, sottoposto direttamente o indirettamente agli Asburgo d'Austria, e le Due Sicilie, governate dai Borbone di Napoli, un ramo cadetto dei Borbone di Spagna. Roma, nel mezzo della guerra franco-prussiana (1870-1871), fu fatta capitale a conclusione del Risorgimento. L'Italia unita divenne uno stato liberale sul fronte economico-politico, mentre in politica estera creò un proprio spazio coloniale in Libia e Corno d'Africa. Le ambizioni territoriali in Europa e la volontà di trovare un suo posto nel concerto di blocchi politici e alleanze sicure portò l'Italia a partecipare alla prima guerra mondiale a fianco della Triplice Intesa. La società italiana, colpita dalla propaganda nazionalista della "vittoria mutilata", aderì gradualmente al fascismo di Benito Mussolini e dei suoi seguaci, saliti al potere nell'ottobre del 1922. L'avvicinamento alla Germania nazista e la formazione dell'asse Roma-Berlino del 1936 saranno determinanti nella scelta italiana di entrare nella seconda guerra mondiale, nel 1940. Dopo il suo fallimento militare, ebbe termine la forma di governo monarchica: l'attuale repubblica fu infatti istituita nel giugno 1946. In seguito alla ricostruzione, vi fu un periodo storico di ripresa economica, militare, sportiva e politica, così come la riaffermazione dell'Italia come potenza industriale, essendo tra le nazioni fondanti del G6 (poi G7, G8 e nuovamente G7 nell'attualità) nel 1975 e del G20 nel 1999. L'Italia è inoltre tra i sei Paesi fondatori dell'Unione europea, la quale opera tramite meccanismi e politiche sovranazionali (come l'euro).
Lo sciovinismo, in ambito socio-politico, indica un nazionalismo esclusivo, fazioso ed esaltato, che si esprime in un'aprioristica negazione dei valori e dei diritti degli altri popoli e nazioni. In senso lato può indicare l'esaltazione fanatica di una qualità, di un valore o simili.
La promessa di matrimonio è un istituto giuridico previsto in Italia dal codice civile italiano del 1942, dagli artt. dal 79 all'81. Si attua attraverso una libera dichiarazione di volersi sposare e di voler effettuare le pubblicazioni fatta dai futuri sposi davanti all'ufficiale dello stato civile del comune di residenza; non occorre nemmeno la presenza di entrambi gli sposi in quanto basta uno soltanto di essi munito di delega. A questa dichiarazione segue l'affissione delle pubblicazioni per otto giorni e relativa registrazione presso l'albo pretorio dell'amministrazione comunale. Il matrimonio può essere celebrato trascorsi tre giorni dalla scadenza del predetto termine. Se le nozze sono celebrate dopo 180 giorni, tuttavia, le pubblicazioni si considerano come non avvenute.
Per organi costituzionali romani si intende l'insieme delle istituzioni e dei principi tramandati attraverso gli usi e costumi degli antenati (mos maiorum), anche se spesso non totalmente codificati.
San Giovanni Rotondo è un comune italiano di 26 988 abitanti della provincia di Foggia in Puglia, noto per ospitare le spoglie di Padre Pio, frate cappuccino vissuto a lungo nella città. Il comune fa parte del parco nazionale del Gargano.
Il termine tradizione (dal latino traditiònem deriv. da tràdere = consegnare, trasmettere) può assumere diverse accezioni, fortemente interrelate: come sinonimo di consuetudine (spesso è utilizzata in tale senso la definizione "tradizioni popolari" o "folklore"), intendendo la trasmissione nel tempo, all'interno di un gruppo umano, della memoria di eventi sociali o storici, delle usanze, delle ritualità, della mitologia, delle credenze religiose, dei costumi, delle superstizioni e leggende; in particolare è detta tradizione orale la trasmissione non mediata dalla scrittura come corpus più o meno coerente di credenze e pratiche condivise da un gruppo di persone all'interno di un campo di attività umano, come può essere ad esempio una tradizione religiosa o una tradizione scientifica in ambito filosofico (con la iniziale maiuscola: Tradizione), come concetto metastorico e dinamico, indicante una forza ordinatrice in funzione di principi trascendenti, la quale agisce lungo le generazioni, attraverso istituzioni, leggi e ordinamenti che possono anche presentare una notevole diversità tradizione: come termine tecnico presente con un suo significato specifico negli ambiti disciplinari della filologia e del diritto.