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Il Việt Minh (abbreviazione di Việt Nam Độc lập Đồng minh Hội, 'Lega per l'Indipendenza del Vietnam') è stata un'organizzazione politico-militare vietnamita. Nacque nel 1941, come movimento di resistenza al colonialismo francese in Indocina. Di ispirazione leninista, riprese da Mao Zedong l'adattamento del marxismo-leninismo al contesto asiatico, soprattutto in relazione alla mobilitazione dei contadini e alla pratica della guerrilla. Il movimento ebbe anche una forte impronta nazionalista, radicata nella secolare opposizione alla dominazione cinese e, a partire dal settembre 1940, nella resistenza all'occupazione da parte dei giapponesi.Sono detti viet minh anche i membri del movimento.
L'Impero giapponese occupò le Indie orientali olandesi durante la seconda guerra mondiale, a partire dal marzo 1942 fino alla fine del conflitto nel 1945. Questo periodo fu uno dei più critici e drammatici della storia dell'Indonesia. A causa dell'occupazione nazista del suo territorio nazionale, i Paesi Bassi non ebbero alcuna possibilità di difendere le proprie colonie contro l'offensiva giapponese, e in meno di tre mesi dopo il primo attacco nel territorio del Borneo, la marina giapponese, in concerto con l'esercito imperiale, ebbero la meglio sulle forze alleate. Inizialmente la maggior parte della popolazione indonesiana salutò con favore l'arrivo delle forze giapponesi, considerandoli come dei liberatori dal giogo coloniale olandese; tuttavia questo stesso sentimento cambiò quando gli indonesiani vennero coinvolti nel sopperire allo sforzo bellico soprattutto con il lavoro forzato. Tra il 1944 e il 1945, le truppe alleate non giunsero immediatamente in territorio indonesiano, soprattutto non toccarono le sue regioni più popolare come Giava e Sumatra. Per questo motivo la maggior parte dell'Indonesia era ancora sotto l'occupazione dei giapponesi quando questi furono costretti alla resa nell'agosto 1945. L'occupazione giapponese fu la prima seria sfida al dominio coloniale olandese e terminò con la fine di esso, gettando le basi per mutamenti politici e sociali radicali che sfociarono subito dopo nel periodo storico della guerra d'indipendenza indonesiana. A differenza di quanto avevano fatto gli olandesi, l'esercito giapponese facilitò la politicizzazione della popolazione indonesiana, e, particolarmente nella zona di Giava e, in modo minore, a Sumatra, essi educarono, addestrarono e armarono molti giovani indonesiani dando nel contempo ai loro leader nazionali la possibilità di esprimersi e organizzarsi politicamente. Grazie all'eliminazione del dominio coloniale olandese e alle libertà politiche concesse, il periodo dell'occupazione giapponese dell'Indonesia creò le condizioni affinché, mentre l'Impero giapponese veniva costretto arrendersi, in quegli stessi giorni la nazione indonesiana iniziò i primi passi per reclamare l'indipendenza del paese. Tuttavia, a guerra finita, gli olandesi cercarono di ripristinare il precedente ordine costituito, e solo dopo cinque lunghi e duri anni di lotta diplomatica, militare ma anche sociale, le autorità olandesi furono costrette a riconoscere l'indipendenza e la sovranità indonesiana nel dicembre del 1949. Fino al 1942 l'Indonesia fu colonizzata dai Paesi Bassi ed il suo territorio era noto con il nome di Indie orientali olandesi. Nel 1929 i leader nazionalisti Sukarno e Mohammad Hatta avevano già preconizzato una guerra nel Pacifico e che un'avanzata giapponese sarebbe stata un'opportunità vantaggiosa per la causa indipendentista indonesiana. Dal canto loro la propaganda giapponese iniziò a presentarsi come "la luce dell'Asia"; l'Impero giapponese era l'unica nazione asiatica che si era trasformata con successo in una società tecnologicamente avanzata e culturalmente moderna e, alla fine del XIX secolo rimase l'unico paese a restare indipendente in una regione, il sud-est asiatico nella quale la maggior parte delle altre nazioni erano finite sotto il dominio europeo o statunitense. A seguito della seconda guerra sino-giapponese, l'Impero giapponese rivolse la sua attenzione verso il sud est asiatico reclamando la cosiddetta sfera di co-prosperità della Grande Asia orientale, ovvero una sorta di zona commerciale sotto l'egida giapponese. Gradualmente l'Impero giapponese diffuse la propria influenza in tutto il continente asiatico tra la prima metà del XX secolo e tra gli anni venti e gli anni trenta stabilirono legami commerciali in tutte Indie orientali. Questi spaziavano dai piccoli negozi di città ai grandi centri commerciali e alle grandi industrie come la Suzuki e la Mitsubishi che iniziarono a investire nel commercio dello zucchero. La popolazione giapponese raggiunse il proprio picco nel 1931 con 6.949 residenti, prima di registrare un graduale calo, soprattutto a causa delle tensioni economiche tra Giappone e governo coloniale delle Indie Olandesi. Diversi funzionari e agenti giapponesi furono inviati in Indonesia per stabilire contatti con i nazionalisti indonesiani, soprattutto all'interno dei movimenti di ispirazione islamica, mentre, di contro, i nazionalisti indonesiani erano incentivati a recarsi in Giappone. Questo incoraggiamento del nazionalismo indonesiano entrava in un contesto molto più ampio cioè all'interno di un discorso diretto a rivendicare il continente asiatico per gli asiatici. La maggior parte degli indonesiani credettero alle promesse giapponesi di porre fine al sistema di dominio olandese basato su criteri razziali, e per questo motivo gli indonesiani di etnia cinese, che erano il gruppo etnico che più aveva traeva vantaggio da tale sistema, si dimostrarono i più contrari. Un altro gruppo scarsamente solidale con l'alleanza giapponese era la resistenza indonesiana di ispirazione comunista, che continuò a seguire una politica fedele al fronte popolare unito proposto dall'Unione Sovietica contro ogni forma di fascismo. L'aggressione espansionistica giapponese in Manciuria e in Cina destarono inoltre non poche preoccupazioni tra la popolazione cinese in Indonesia, che iniziò a raccogliere fondi per sovvenzionare la resistenza anti-giapponese in Indonesia. Nel novembre del 1941 il Madjlis Rakjat Indonesia, un'organizzazione politica e religiosa indonesiana, sottoscrisse un "memorandum" alle autorità governative coloniali olandesi per richiedere la mobilitazione della popolazione indonesiana per affrontare la minaccia della guerra; tuttavia il "memorandum" venne rifiutato dal momento che gli olandesi non consideravano il movimento del Madjlis Rakjat Indonesia rappresentativo del popolo indonesiano; nel frattempo, nell'arco temporale di pochi mesi, l'esercito giapponese aveva occupato tutto il territorio dell'arcipelago indonesiano.
L'Indocina francese, ufficialmente Unione indocinese (Union indochinoise) tra il 1887 e il 1941, poi Federazione indocinese (Fédération indochinoise) tra il 1941 e il 1954, fu una colonia francese che riuniva il Tonchino, l'Annam, la Cocincina (regioni che costituiscono l'odierno Vietnam), i territori che formano oggi il Laos e la Cambogia, nonché l'exclave di Kwangchowan in Cina. Spesso viene chiamata semplicemente "Indocina", creando così confusione con la nozione geografica di Indocina (o penisola indocinese), che comprende invece tutti i paesi situati tra l'India e la Cina, ossia anche la Birmania, il Siam ed una parte della Malaysia. Il Siam, divenuto Thailandia nel 1939, era uno stato cuscinetto tra l'Indocina francese, che andava dal Siam al Mar cinese meridionale, e l'Indocina britannica, che era formata dai territori dell'attuale Birmania e da alcuni possedimenti nella penisola malese.
L'Indocina è una vasta penisola dell'Asia sud-orientale, saldata largamente al continente, prominente tra il golfo del Bengala e il mar Cinese meridionale; la sua estremità meridionale si suddivide in un ampio lobo e in una lunga appendice, la Malacca, che giunge a contatto dell'arcipelago malese; nell'andamento delle due coste profondamente incise, nella snellezza delle forme, nella struttura in cui hanno gran parte i corrugamenti recenti, presenta un profondo contrasto con la forma massiccia e la struttura tabulare dell'Arabia e dell'India. Ha una superficie di circa 2 milioni di km² e si estende dal 1° al 23° di latitudine nord, e fra il 93° e il 109° di longitudine est da Greenwich. Al frazionamento della sua struttura fisica corrisponde il frazionamento della vita sociale e politica, la quale, mentre ha impedito la formazione di una nazione o di uno Stato unitario, ha permesso alle minori unità di aborigeni e di antiche popolazioni di mantenersi in pieno isolamento nei distretti montuosi, nelle alte valli dei fiumi e nelle zone più fittamente forestali. Ne consegue la divisione in regioni ben individuate e la formazione di Stati numerosi e differenziati.
La seguente è una cronologia della guerra del Vietnam e degli eventi significativi che la precedettero creandone le condizioni. 1940 – settembre: seconda guerra mondiale, i giapponesi stabiliscono basi militari nell'Indocina francese approfittando della debolezza della Francia, occupata dai tedeschi; il comunista Ho Chi Minh emerge come capo della resistenza anti-giapponese. 1945 – marzo: i giapponesi attaccano le guarnigioni francesi dell'Indocina e si impossessano del paese; agosto: resa del Giappone, le forze giapponesi in Indocina si arrendono a nord alle truppe cinesi e a sud a quelle anglo-francesi. 1946 - I francesi tentano di restaurare il loro dominio coloniale in Indocina, ma il Viet Minh resiste. Inizia la Guerra d'Indocina. 1949 – Mao Tse Tung consolida il potere dei comunisti in Cina. 1950 – La Guerra di Corea è indicativa di una grossa minaccia in Asia. Gli Stati Uniti arrivano a coprire il 75% delle spese militari francesi per la guerra d'Indocina. 1954 – I francesi sono sconfitti a Dien Bien Phu, dopo che gli Stati Uniti si rifiutano di fornire supporto aereo. Gli Accordi di Ginevra vengono firmati da francesi e Vietminh, stabilendo la Commissione Internazionale di Controllo, definendo come linea di demarcazione temporanea il 17º parallelo, che dividerà il Vietnam in due e creando un piano per elezioni libere in Vietnam entro luglio 1956. Ngô Đình Diệm prende il potere nel Vietnam del Sud. Gli Stati Uniti inviano supporto tecnico e finanziario, aspettandosi in cambio riforme sociali e agrarie.Viene formata la SEATO, da: Pakistan, Thailandia, Filippine, Australia, Nuova Zelanda, Francia, Regno Unito e Stati Uniti. Vietnam del Sud, Laos e Cambogia si uniranno in seguito. Le nazioni concordano di consultarsi sulle questioni militari; l'impegno non è così stretto o vincolante come quello richiesto dalla NATO. 1955 – In gennaio gli Stati Uniti iniziano ad aiutare il governo di Saigon occupandosi dell'addestramento dell'esercito sudvietnamita.In luglio, a Mosca, Ho Chi Minh accetta l'aiuto sovietico dopo aver negoziato a Pechino l'assistenza cinese. Il 23 ottobre Diem sconfigge Bao Dai in un referendum e diventa capo di Stato il 26 ottobre proclama la repubblica del Vietnam, autonominandosi presidente. 1956 – Nessun'elezione si svolge in Vietnam del Nord e Vietnam del Sud. Diem mette fuori legge l'opposizione e le elezioni dei capi villaggio. 1957 – L'Unione Sovietica propone che sia il Nord che il Sud Vietnam siano ammessi come stati separati all'ONU.l'8 maggio, in una visita negli Stati Uniti di dieci giorni, Diem incontra il presidente Eisenhower: gli USA riconfermano il sostegno al suo regime. In ottobre, nel Sud inizia l'insurrezione comunista, mentre ad Hanoi si organizzano trentasette compagnie armate nel delta del Mekong. Durante l'anno vengono uccisi circa quattrocento funzionari sudvietnamiti. 1960 – L'opposizione politica nel Vietnam del Sud diventa sotterranea. Accadono sporadici atti di terrorismo; i Vietcong chiedono, e ottengono, aiuto dal Vietnam del Nord. I Vietcong conducono una campagna per assassinare i capi villaggio nominati da Diem.1961 – John F. Kennedy invia 1364 consiglieri americani nel Vietnam del Sud. Ancora nessuna riforma agraria. Un'operazione militare aerea statunitense viene ordinata per bombardare obiettivi nel Vietnam del Sud, ma l'operazione viene cancellata poco prima del decollo. 1962 – Il numero di consiglieri statunitensi sale a 9865. I piloti dell'aeronautica statunitense bombardano clandestinamente il Vietnam del Sud, in un tentativo di destabilizzare il governo di Diem. 1963 – 15.500 americani in Vietnam. Diem perde la presa sui rivoluzionari buddisti. Kennedy concorda con i generali sudvietnamiti per la rimozione di Diem. Con la CIA che comunica l'approvazione di Kennedy, Diem viene assassinato in un colpo di Stato militare e gli succedono alcuni comandanti militari. John F. Kennedy viene assassinato a Dallas.1964 – La situazione nel Vietnam del Sud si deteriora rapidamente. In agosto avviene l'incidente del Golfo del Tonchino. La Risoluzione del Golfo del Tonchino, passata dal Congresso statunitense, dà a Lyndon B. Johnson mano libera per proteggere le forze statunitensi in Vietnam. Johnson prende una posizione moderata sul Vietnam, durante la sua campagna elettorale, ma in privato concorda nel non interrompere la politica di Kennedy sul Vietnam, ora apparentemente radicata. 1965 – In febbraio, gli USA iniziano a bombardare con insistenza il Vietnam del Nord, dopo gli attacchi di Pleiku. In marzo, i Marines sbarcano a Đà Nẵng per dare il via a un'azione militare su vasta scala. In maggio, si ha una pausa di 6 giorni nei bombardamenti. In agosto, 125.000 soldati americani sono in Vietnam. In dicembre, i bombardamenti americani si fermano nuovamente, senza reazioni apparenti da parte dei Vietnamiti. Giorgio La Pira si incontra con Ho Chi Minh per abbozzare un trattato di pace, quest'ultimo si dice disposto a trattare anche senza un ritiro delle truppe USA, ma chiede riservatezza per non innervosire gli alleati russi.[1] Archiviato il 13 marzo 2007 in Internet Archive. 1966 – Il numero di soldati statunitensi in Vietnam arriva a 385.000. In settembre, il Vietnam del Sud elegge Thieu e Ky in base alla nuova costituzione. Uno dei primi atti di Thieu è far arrestare i capi dell'opposizione. Il Presidente Johnson riceve un messaggio segreto di Ho Chi Minh tramite La Pira e Fanfani, allora Presidente delle Nazioni Unite. 1967 – 500.000 soldati americani in Vietnam. 1968 – Offensiva del Têt. L'ambasciata statunitense viene occupata per breve tempo. Il 12 marzo, lo Stato del New Hampshire dà un forte supporto a Eugene McCarthy, che sta conducendo una campagna per porre fine alla guerra. Il 19 marzo 1968, l'esercito Usa uccide 347 civili a My Lai. La notizia del massacro non raggiunge l'opinione pubblica statunitense fino al novembre 1969. Il 31 marzo, Lyndon Johnson chiede una parziale interruzione dei bombardamenti, e annuncia che "non cercherà la rielezione". In aprile, gli Stati Uniti e il Vietnam del Nord iniziano i colloqui a Parigi. In ottobre, Johnson ferma tutti i bombardamenti a nord del 17º parallelo. Iniziano i colloqui a quattro. 1969 – gennaio: Richard Nixon entra in carica come nuovo presidente degli Stati Uniti, 541.000 soldati in Vietnam; in marzo, Nixon annuncia che si stanno svolgendo dei colloqui riservati. Alla data di aprile, 33.000 soldati americani sono stati uccisi in Vietnam. A maggio prese il via l'Operazione Apache Snow che si suddivise in due scontri: dal 2 all'8 gli stati uniti si spinsero alla conquista della Valle di A Shau, al confine col nord del paese e con il Laos, e dal 10 al 20 si è protratto uno scontro tra le truppe aviotrasportate statunitensi e delle milizie vietcong dalle pendici alla cima di una collina nella suddetta valle alla quota 937, (successivamente nominata dai reduci americani li presenti "Hamburger Hill" data la presenza lungo tutta la collina di corpi spappolati). Ambedue gli scontri, ovvero la conquista della Valle di A Shau e la Battaglia di Hamburger Hill causarono circa 300 vittime agli stati uniti, scatenando una reazione dell'opinione pubblica che costrinse l'allora presidente a ridurre i contingenti, fino al totale sgombero delle truppe che avvenne a fine conflitto. Il 15 novembre, si svolge una gigantesca manifestazione per la pace a Washington. Seymour Hirsh svela la storia del Massacro di My Lai. Il movimento pacifista guadagna supporto grazie alle prove delle atrocità commesse dalle truppe statunitensi. 1971 – A febbraio, rimangono in Vietnam circa 325.000 soldati americani. Il Vietnam del Sud invade il Laos con l'appoggio degli Usa. Fino a questo punto, circa 45.000 soldati americani sono morti in Vietnam. 1972 – In ottobre, Nixon e Henry Kissinger annunciano che "la pace è a portata di mano", con un accordo per finire la guerra. In dicembre, gli USA iniziano a bombardare nuovamente il Vietnam del Nord, con i famosi Raid di Natale. Negli USA riprendono le manifestazioni. 1973 – Termina il coinvolgimento statunitense in Vietnam. Kissinger vince il Premio Nobel per la pace. I soldati statunitensi uccisi in Vietnam sono oltre 58.000; più di 153.000 feriti. Le ultime cifre fissano le perdite Vietnamite da almeno mezzo milione fino a 4 milioni. La guerra è costata quasi 150 miliardi di dollari. I termini del trattato sono gli stessi abbozzati da La Pira e Ho Chi Minh già otto anni prima. 1975 – Il 30 aprile, Saigon cade nelle mani dell'FLN e dei Nordvietnamiti e diviene Città di Ho Chi Minh. Il Presidente Gerald Ford, nei giorni immediatamente precedenti alla caduta di Saigon, richiese al Congresso un finanziamento di 705 milioni di dollari per aiutare l'alleato.
Il pomelo, pummelo o pampaleone (nome scientifico Citrus maxima (Burm.) Merr.) è un albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutaceae e al genere Citrus. Secondo Maisto è il più antico agrume coltivato dall'uomo. È ritenuta una delle tre specie da cui derivano tutti gli agrumi oggi conosciuti, assieme al cedro Citrus medica e al mandarino Citrus reticulata. A Shanghai (Cina) a questo frutto vengono attribuite proprietà afrodisiache.
La battaglia di Ðiện Biên Phủ (in francese: Bataille de Diên Biên Phu; in vietnamita: Chiến dịch Điện Biên Phủ) fu combattuta fra il 13 marzo 1954 e il 7 maggio 1954 dalle truppe francesi del Corpo di spedizione francese in Estremo Oriente (Corps expéditionnaire français en Extrême-Orient) e le truppe nazionaliste vietnamite del Việt Minh (abbreviazione di Việt Nam Độc lập Đồng minh Hội - Lega per l'Indipendenza del Vietnam) nei dintorni del villaggio di Ðiện Biên Phủ, nel nord-ovest del Vietnam. Fu la battaglia decisiva della guerra d'Indocina e terminò con la vittoria totale del Việt Minh guidato da Võ Nguyên Giáp e la resa delle forze francesi accerchiate nella vallata di Ðiện Biên Phủ. L'esito della battaglia influenzò l'andamento dei negoziati fra le due parti in lotta in corso alla conferenza di Ginevra, portando alla fine della guerra e alla firma degli accordi di pace conclusi il 21 luglio 1954, in base ai quali la Francia dovette accettare di ritirare le proprie truppe dall'intera Indocina francese, mentre il Vietnam venne diviso temporaneamente in due parti lungo il 17º parallelo. La battaglia di Ðiện Biên Phủ, che ebbe vasta risonanza in tutto il mondo, determinò la fine del dominio francese in Indocina e assunse una grande importanza storica simboleggiando la sconfitta irreversibile del colonialismo occidentale nel Terzo mondo.
L'Asia è una regione geografica del mondo, comunemente considerata un continente, a sua volta parte del supercontinente euroasiatico insieme all'Europa e di quello eurafrasiatico insieme ad Europa ed Africa. È il più vasto dei continenti del mondo, con una superficie di oltre 4,4 volte più grande di quella dell'Europa e pari a circa un terzo di tutte le terre emerse e, con circa 4,4 miliardi di abitanti, è anche il più popolato.