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Il Ducato di Savoia nacque nel 1416 dall'elevazione a rango ducale della Contea di Savoia, Stato tenuto dalla dinastia dei Savoia, e dall'unione della contea di Savoia con il principato di Piemonte. Terminò, a seguito della fusione perfetta del 1847, con l'incorporazione nel Regno di Sardegna. Il suo territorio comprendeva gli attuali dipartimenti francesi della Savoia, dell'Alta Savoia e delle Alpi Marittime, numerosi possedimenti italiani in Valle d'Aosta e gran parte del Piemonte. Il Ducato rimase conteso tra varie potenze per gran parte della sua storia, riuscendo, infine, con Emanuele Filiberto, a imporsi con fermezza nella scena politica italiana, pur appoggiandosi prima alla corona di Spagna, poi al Regno di Francia e infine all'Impero austriaco. Al termine della Guerra di successione spagnola, grazie al Trattato di Utrecht, essendo tra i vincitori, i Savoia ottennero la corona del Regno di Sicilia e il conseguente titolo regio nel 1713. I Savoia mantennero la sovranità sulla Sicilia fino al 1720 quando, a causa delle pressioni internazionali, dovettero accettare lo scambio col Regno di Sardegna (che, nel 1861, sarebbe diventato il Regno d'Italia).
La storia militare degli Stati Uniti d'America nella seconda guerra mondiale riguarda il conflitto combattuto dagli Stati Uniti contro l'impero del Giappone, la Germania nazista e l'Italia fascista, cominciato con l'attacco a Pearl Harbor all'alba del 7 dicembre 1941. Durante i primi due anni della seconda guerra mondiale gli Stati Uniti mantennero formalmente la neutralità, ma furono fin dall'inizio favorevoli alla Gran Bretagna e alla Francia; dopo la sconfitta delle potenze occidentali nel 1940, rifornirono, in base alla legge votata l'11 marzo 1941, il Lend-Lease Act, i britannici, i sovietici e i cinesi con enormi quantità di beni di guerra, e truppe americane sostituirono i soldati britannici in Islanda. Durante il periodo di guerra effettiva, più di sedici milioni di americani servirono nelle United States Armed Forces, le Forze Armate statunitensi, di cui 290 000 morirono in combattimento e 670 000 rimasero feriti. Inoltre 130 201 americani furono fatti prigionieri ma solo in 116 129 sopravvissero alla guerra. Tra i consiglieri principali del presidente Franklin Delano Roosevelt vi era il Segretario della Guerra, Henry Stimson, che coordinò lo sforzo bellico della nazione, il generale George Marshall, capo di stato maggiore generale del Esercito, il generale Henry Arnold, al comando dell'Aviazione, l'ammiraglio Ernest King, il responsabile della Marina. Il Presidente Roosevelt e i suoi comandanti, che formavano il cosiddetto Joint Chiefs of Staff (Stati maggiori riuniti), presieduto dall'ammiraglio William Leahy, decisero che, nonostante l'aggressione giapponese nel Pacifico, l'obiettivo principale della guerra rimanesse la sconfitta della Germania nazista, considerata il nemico più pericoloso e potente. La guerra iniziò con una serie di sconfitte per gli americani; nel teatro del Pacifico dopo le gravi perdite a Pearl Harbor, la flotta, passata al comando dell'abile l'ammiraglio Chester Nimitz, rimase inizialmente sulla difensiva in attesa dell'arrivo delle nuove navi in costruzione, mentre le truppe stanziate nelle Filippine, comandate dal generale Douglas MacArthur, furono costrette alla resa dai giapponesi dopo una coraggiosa resistenza nel mese di maggio 1942. Nel teatro occidentale le potenze anglo-sassoni rimasero sulla difensiva nella prima parte del 1942; nel frattempo però i dirigenti americani diedero inizio con efficienza ed energia ad un grandioso programma di reclutamento, addestramento ed equipaggiamento per formare forze armate terrestri, aeree e navali moderne e potenti che a partire dalla fine del 1942 avrebbero dato inizio alla fase vittoriosa della guerra su tutti i fronti. Nel teatro del Pacifico nel giugno del 1942 le principali portaerei giapponesi furono affondate nella battaglia delle Midway, mentre dopo la lunga campagna di Guadalcanal gli americani presero l'iniziativa e, disponendo di una schiacciante superiorità aeronavale, conquistarono le principali isole oceaniche; contemporaneamente il generale MacArthur dall'Australia avanzò lentamente verso le Filippine che furono liberate durante l'inverno 1944-45. Il Giappone dovette subire inoltre pesanti bombardamenti strategici e la sua flotta mercantile venne distrutta dai sommergibili americani; dopo la conquista dell'isola di Okinawa, gli americani pianificarono uno sbarco in Giappone, ma la guerra finì prima con l'attacco atomico di Hiroshima e Nagasaki e l'invasione sovietica della Manciuria nell'agosto 1945. Il 2 settembre 1945 il Giappone si arrese alle potenze alleate; il documento di resa venne firmato, alla presenza del generale MacArthur, sulla corazzata Missouri. La guerra contro la Germania prevedeva l'aiuto materiale alla Gran Bretagna e all'Unione Sovietica finché l'esercito americano non fosse stato pronto a partecipare direttamente ai combattimenti in Europa. Prendendo le redini delle operazioni ma lavorando a stretto contatto con i britannici, gli Stati Uniti invasero il Nordafrica e l'Italia tra il 1942 e il 1943. Infine la principale invasione in Europa venne portata a termine nel giugno del 1944, in Francia, sotto il comando del generale Dwight D. Eisenhower. Nel frattempo l'aviazione americana sistematicamente colpì i sistemi di trasporto e gli impianti di trattamento del carburante tedeschi, oltre a rendere inerme l'Aviazione tedesca entro il 1944. Con i sovietici praticamente inarrestabili ad est, e gli Alleati occidentali anch'essi inarrestabili ad ovest, la Germania fu ad un passo dal totale annientamento. Berlino cadde in mani sovietiche nel maggio 1945 e con la morte di Hitler i tedeschi si arresero. Lo sforzo bellico statunitense venne fortemente sostenuto dai civili che approvarono la politica del governo e contribuirono alla vittoria con il loro lavoro in patria e il loro impegno nelle forze armate in combattimento all'estero.
La qasba di Algeri (in arabo: قصبة الجزائر) corrisponde alla medina di Algeri, ed è riconosciuta oggi patrimonio dell'umanità da parte dell'UNESCO dal 1992. Amministrativamente forma un proprio comune all'interno della provincia di Algeri. Fondamentale esempio di architettura islamica e maghrebina, la sua storia risale all'antichità, dove fu prima un porto fenicio, poi berbero e infine romano. Fondata nel X secolo dai berberi Ziridi, fu poi arricchita dai contributi delle altre dinastie berbere che successivamente dominarono il Maghreb centrale. Raggiunse il suo apice durante il periodo della Reggenza di Algeri, della quale fu sede del potere politico. Catturata dai francesi nel 1830, la qasba fu gradualmente emarginata man mano che il centro del potere venne spostato nella città nuova. Occupò poi un ruolo centrale durante la guerra d'Algeria, servendo come roccaforte per i separatisti del Fronte di Liberazione Nazionale. Quando il paese ottenne l'indipendenza nel 1962, la qasba non riacquistò però il suo precedente ruolo centrale rimanendo un'area marginalizzata della città.
La provincia autonoma di Trento (Autonome Provinz Trient in tedesco, Provinzia Autonoma de Trent in ladino, Sèlbstendig Provintz vo Tria in cimbro, Autonome Provinz va Trea't in mocheno, Provincia de Trent in dialetto trentino), comunemente nota come Trentino, è una provincia italiana del Trentino-Alto Adige di 545 497 abitanti, con capoluogo Trento, confinante a nord con la provincia autonoma di Bolzano, a est e a sud con le province venete di Belluno, Vicenza e Verona, e a ovest con le province lombarde di Brescia e Sondrio. Come provincia autonoma del Trentino-Alto Adige, insieme al Veneto e al Friuli-Venezia Giulia, appartiene alla macroarea del Triveneto o delle Tre Venezie, la cui denominazione trae ispirazione dalla Regio X Venetia et Histria in età imperiale romana ed è inoltre una delle tre entità territoriali che, assieme al Tirolo austriaco e all'Alto Adige, costituisce l'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. La regione storico-geografica trentina fu già municipium romano, ducato longobardo e contea carolingia, quindi parte del principato vescovile di Trento in seno al Sacro Romano Impero (secoli XI-XIX), infine per circa un secolo (1815-1918) parte meridionale, linguisticamente romanza, del Tirolo, prima austriaco, poi austro-ungarico. Il territorio annesso al Regno d'Italia nel 1919, secondo quanto stabilito dal Trattato di Saint-Germain-en-Laye stipulato in seguito al primo conflitto mondiale, andò a formare la regione denominata Venezia Tridentina. In Trentino si parla soprattutto l'italiano, ma è diffuso il dialetto trentino, parlato nei centri principali e nelle valli (dove si possono riscontrare varianti dalle differenze anche piuttosto marcate). Nel territorio sono presenti minoranze linguistiche germanofone (lingua mochena nella valle dei Mocheni e lingua cimbra nel comune di Luserna negli altipiani cimbri) e ladine (Val di Fassa) ufficialmente riconosciute. Al censimento linguistico del 2011 più di settemila abitanti della Val di Non e della Val di Sole si sono anch'essi dichiarati di lingua ladina, ma senza alcun riconoscimento giuridico.
Il Piemonte (AFI: /pje'monte/; Piemont [pje'mʊnt] in piemontese, in occitano e in francoprovenzale; Piemont [pje'mont] in walser; Piémont [pje.mɔ̃] in francese) è una regione a statuto ordinario di 4 289 836 abitanti dell'Italia nord-occidentale, con capoluogo amministrativo – nonché capitale storica – la città di Torino. Confina ad ovest con la Francia (regioni Alvernia-Rodano-Alpi e Provenza-Alpi-Costa Azzurra), a nord-ovest con la Valle d'Aosta, a nord con la Svizzera (cantoni Vallese e Ticino), ad est con la Lombardia, a sud-est per un breve tratto con l'Emilia-Romagna e a sud con la Liguria. È la seconda regione italiana per superficie, settima per numero di abitanti, seconda per maggior numero di comuni, la più occidentale d'Italia e fa parte dell'Euroregione Alpi-Mediterraneo, della Macroregione alpina e, limitatamente ai territori delle province di Novara e VCO, della Regio Insubrica. È inoltre la quarta regione per esportazioni, con una quota del 10% sul totale nazionale, e quinta per valore del prodotto interno lordo (PIL), con circa 143 miliardi di euro totali. Il reddito pro capite è superiore alla media italiana.
L'Ordine Supremo della Santissima Annunziata è la massima onorificenza di Casa Savoia. Precedentemente è stata la massima onorificenza dei Conti e dei Duchi di Savoia, del Regno di Sardegna e del Regno d'Italia. Trattandosi di un ordine di origine familiare antecedente l'unità nazionale, esso continua a essere conferito in maniera privata da parte di Casa Savoia. Nel XVI secolo era uno dei quattro Ordini illustri "di collana" esistenti insieme a quelli della Giarrettiera, del Toson d'Oro e di San Michele.La Repubblica Italiana non riconosce l'Ordine e non ne autorizza l'utilizzo pubblico.
La guerra d'Algeria (anche guerra d'indipendenza algerina), è il conflitto che oppose tra il 1º novembre 1954 e il 19 marzo 1962 l'esercito francese e gli indipendentisti algerini guidati dal Fronte di Liberazione Nazionale (FLN, Front de Libération Nationale), che aveva rapidamente imposto la propria egemonia sulle altre formazioni politiche. Lo scontro si svolse principalmente in Algeria ma, a partire dal 1958, il FLN decise di aprire un secondo fronte in Francia, scatenando una serie di attentati. Nel corso del conflitto, la minoranza europea d'Algeria – i pieds noirs, installati prevalentemente nelle tre grandi città di Orano, Algeri e Costantina – riuscì a imporre il ritorno di de Gaulle al potere, minacciando un colpo di Stato (maggio 1958). L'inedito successo di un movimento dagli evidenti tratti eversivi determinò il crollo della pericolante IV Repubblica e l'avvento della V Repubblica, caratterizzata da una nuova Costituzione che conferiva poteri molto estesi al Presidente. La guerra – un «episodio chiave della decolonizzazione» – fu particolarmente cruenta, con un altissimo numero di vittime, soprattutto tra i civili algerini. L'esercito francese, memore della recente sconfitta subita nella guerra d'Indocina, mise a punto una nuova strategia: la “guerra contro-sovversiva”, caratterizzata da inedite tecniche di contro-guerriglia che facevano del controllo della popolazione la posta del conflitto. Dopo sette anni e mezzo di uno scontro senza esclusione di colpi, da una parte come dall'altra (generalizzazione della tortura, attentati, terrorismo, rappresaglie, napalm), gli algerini conquistarono l'indipendenza che fu proclamata il 5 luglio 1962.
Giorgio Bargioni (Firenze, 13 marzo 1925 – Verona, 1º febbraio 2012) è stato un accademico e agronomo italiano.
La casata del Balzo (in latino de Baucio, in francese de Baux, in provenzale moderno di Baus e in provenzale arcaico dels Baus) è una famiglia nobile italiana, documentata dal X secolo ed originaria di Les Baux-de-Provence in Provenza, discendente da rami cadetti della nobile casata dei Signori di Baux. I del Balzo ebbero particolare fortuna nel Mezzogiorno d'Italia, tanto che furono annoverate tra le sette grandi casate del Regno di Napoli.