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Virginia Angiola Borrino (Cossato, 28 marzo 1880 – Torino, 14 gennaio 1965) è stata un medico e pediatra italiana.
La peste del 1630 fu un'epidemia di peste bubbonica diffusasi in Italia nel periodo tra il 1629 e il 1633 che colpì diverse zone del Settentrione, il Granducato di Toscana, la Repubblica di Lucca e la Svizzera, con la massima diffusione nell'anno 1630. Il Ducato di Milano, e quindi la sua capitale, fu uno degli Stati più gravemente colpiti. Si stima che in Italia settentrionale tra il 1630 e il 1631 morirono per la peste 1.100.000 persone su una popolazione complessiva di circa 4 milioni.L'epidemia è nota in Italia come peste manzoniana perché venne ampiamente descritta da Alessandro Manzoni nel romanzo I promessi sposi e nel saggio storico Storia della colonna infame mentre all'Estero è ricordata come "Peste Italiana": en. Italian Plague o Great Plague of Milan; es. Plaga italiana o La gran peste de Milán.
Il tetano (dal greco τέτανος, tétanos, "tensione, rigidezza delle membra", derivato di un tema affine a τείνω, téinō, "tendere") è una malattia infettiva non contagiosa provocata dalla tossina prodotta da un batterio, il Clostridium tetani. Si presenta come una paralisi spastica che inizia da viso e collo, per poi procedere in torace e addome, ed alla fine diffondersi anche agli arti. L'infezione è innescata dalla contaminazione di tagli o ferite da parte delle spore di Clostridium tetani che nella profondità dei tessuti, a causa della anaerobiosi, trova l'ambiente adatto per la crescita e la produzione di tossina.
La peste è una malattia infettiva di origine batterica causata dal bacillo Yersinia pestis. È una zoonosi, il cui bacino è costituito da varie specie di roditori e il cui unico vettore è la pulce dei ratti (Xenopsylla cheopis), che può essere trasmessa anche da uomo a uomo. È una malattia quarantenaria e per il regolamento sanitario internazionale è assoggettata a denuncia internazionale all'OMS, sia per i casi accertati che per quelli sospetti. Dal 2010 al 2015 sono stati riportati 3 248 casi in tutto il mondo, con 584 morti ed è diffusa in tutti i continenti, fatta eccezione per Oceania ed Europa.Si manifesta sotto forma di tre principali quadri clinici, distinti in base ai diversi apparati dell'organismo in cui si sviluppa l'infezione. La "peste bubbonica" è causata dall'introduzione nell'organismo del bacillo Y. pestis attraverso la cute a seguito del morso di una pulce infetta; il bacillo, solitamente identificato dal sistema immunitario e fagocitato dai leucociti, viene smaltito attraverso il sistema linfatico fino ai linfonodi, dove però resta attivo e continua ad accumularsi moltiplicandosi. Ciò provoca una adenite prossimale, cioè una infiammazione di uno o più linfonodi, solitamente nella zona ascellare o inguinale più prossima alla zona della puntura. I linfonodi colpiti divengono rigonfiamenti dolorosi detti appunto "bubboni"; questi non sono ascessi, bensì edemi: non contengono pus ma sangue e tessuto edematoso-necrotico (in fase di remissione della malattia possono però divenire infetti, cioè purulenti). Quando i linfonodi non sono più in grado di contenere la malattia, il bacillo può diffondersi in tutto l'organismo, dando luogo così alla seconda forma, la "peste setticemica". Si tratta di un quadro clinico molto più grave: il bacillo, trasportato dal flusso sanguigno, raggiunge i principali organi dando luogo a una sepsi diffusa, condizione che, se non curata, può risultare fatale in breve tempo. Il terzo quadro clinico è la variante detta "peste polmonare", estremamente grave, che si caratterizza per la diversa localizzazione in quanto si sviluppa nell'apparato respiratorio; a differenza della forma bubbonica, la peste polmonare è trasmessa per via aerea, e viene contratta respirando particelle di saliva o altri liquidi provenienti da un paziente infetto.I sintomi della malattia comprendono febbre tra i 38 e i 41 °C, mal di testa, dolori articolari, nausea e vomito, sete, diarrea, tumefazione dei linfonodi e una generale sensazione di malessere. Nelle forme setticemiche e polmonari può verificarsi ipotensione, segni neurologici quali sonnolenza, letargia, delirio, e, nella forma polmonare, dispnea, tanto da conferire al malato un colorito cianotico. La sindrome da coagulazione intravascolare disseminata che può insorgere nella forma setticemica, e che è solitamente la causa del decesso, ha come sintomo vistoso la ischemia e necrosi delle estremità (dita, piedi o mani), che diventano nere; ciò ha probabilmente contribuito a coniare il nome "peste nera" per indicare la pandemia esplosa in Europa a metà del XIV secolo. Se identificata tempestivamente, un pronto e corretto trattamento mediante la somministrazione di antibiotici può portare, nella maggioranza dei casi, ad una prognosi positiva. La diagnosi può avvenire con certezza a seguito dell'identificazione del batterio in coltura da campioni biologici prelevati dal paziente; nella pratica non c'è il tempo di attendere una indagine biologica, ci si affida a informazioni epidemiologiche sul contesto in cui si verifica l'infezione, e in presenza di sospetta diagnosi di peste si applica il protocollo terapeutico.
La malattia di Lyme o borreliosi è una patologia di origine batterica. Prende il nome dalla cittadina statunitense di Lyme, nel Connecticut, in cui nel 1975 se ne segnalarono i primi casi manifestatisi con inspiegabile aumento delle artriti, soprattutto infantili, che insorgevano con eritemi cutanei su torace, addome, dorso e natiche e si ingrandivano fino a raggiungere una dimensione variabile tra i 10 e i 50 cm, mal di testa e dolori articolari. La malattia è originata da un batterio spiraliforme, la Borrelia burgdorferi, così chiamata in omaggio al suo scopritore, Willy Burgdorfer. Il batterio infesta le zecche (nello specifico quelle del genere Ixodes), le quali possono trasmetterlo all'uomo e agli animali. I luoghi nei quali è più facile contrarla sono le zone boschive. Inizialmente si pensò che il serbatoio naturale fosse rappresentato dai cervi, dal momento che questi animali rappresentano l'ambiente ideale per la riproduzione delle zecche. Tuttavia studi successivi dimostrano che il 90% delle zecche viene in contatto con lo spirocheta nella fase di ninfa tramite il peromisco dai piedi bianchi, il tamia striato, il toporagno cinereo, il toporagno settentrionale dalla coda corta. Questi piccoli mammiferi rappresentano i serbatoi più competenti nel processo infettivo del batterio. La sua incidenza è segnalata in Asia, America meridionale ed Europa centrale, nonché nelle regioni settentrionali d'Italia (Carso, in Trentino e in Liguria in particolare, più raramente in altre regioni).
La profilassi pre-esposizione (abbreviata in PrEP) è una strategia di profilassi, che consiste nell'uso di farmaci per prevenire una malattia in persone che non sono ancora state esposte all'agente che la causa. Il termine si riferisce solitamente all'uso di farmaci antivirali come strategia per la prevenzione dell'HIV/AIDS. La PrEP è una delle numerose strategie di prevenzione dell'HIV per le persone che sono negative all'HIV ma che hanno anche un rischio superiore alla media di contrarre l'HIV, compresi gli adulti sessualmente attivi a maggior rischio di HIV, persone che si dedicano all'uso di droghe per via iniettiva e coppie sessualmente attive sierodiscordanti.Attualmente, l'unico farmaco che le organizzazioni sanitarie raccomandano per la PrEP dell'HIV/AIDS è il Truvada, che è il nome commerciale della combinazione di farmaci emtricitabina/tenofovir disporoxil di Gilead Sciences. Se usato come indicato, la PrEP ha dimostrato di essere molto efficace nel ridurre il rischio di contrarre l'HIV. La PrEP è destinata all'uso insieme ad altre strategie di riduzione del rischio come i preservativi, perché le persone che assumono la PrEP corrono ancora il rischio di contrarre l'HIV, in particolare quelli che non assumono la PrEP in modo coerente e perché le persone in PrEP rimangono a rischio per altri tipi di infezione a trasmissione sessuale.
La profilassi (greco προφυλάσσω, "prophylasso", difendere o prevenire) è una qualsiasi procedura medica o di sanità pubblica a scopo di prevenzione, oppure a scopo terapeutico, di una malattia. In prima analisi, le misure di profilassi sono divise in profilassi primaria (per prevenire l'insorgere di una malattia cronica, o l'acquisizione di un'infezione nel caso delle malattie infettive), profilassi secondaria (laddove l'infezione è già stata acquisita e si vuole evitare che essa sfoci nella malattia conclamata; oppure nel caso delle malattie cronico-degenerative quando la malattia è già insorta e il paziente viene difeso dal peggiorare del processo patologico). Il termine profilassi è utilizzato soprattutto nel caso di malattie infettive, mentre nelle malattie cronico-degenerative rimane in uso il termine prevenzione (primaria, secondaria, terziaria).
Gaetano Palloni (Montevarchi, settembre 1776 – Livorno, 17 febbraio 1830) è stato un medico e accademico italiano.
Domenico Barduzzi (Brisighella, 5 agosto 1847 – Siena, 27 febbraio 1929) è stato un dermatologo e idrologo italiano, studioso di problemi inerenti alla sifilide e alla sua cura. È considerato un innovatore nel campo della dermatologia associata alla venereologia, in particolar modo nello studio della dermosifilopatia. Inoltre si è distinto nel campo della idrologia, della medicina sociale, della storia della medicina e anche in qualità di politico a livello universitario. Fu uno dei promotori della costituzione di una società italiana di dermatologia e sifilografia, di cui divenne segretario.
Per quanto riguarda la gestione della pandemia di COVID-19, l'Italia è stata il primo paese europeo a bloccare i voli diretti da e verso la Cina con una delle misure più drastiche nell'UE. Una volta scoperto il primo focolaio interno, tra le prime misure adottate vi è stata la quarantena di 11 comuni dell'Italia settentrionale (in Lombardia e in Veneto). Il 23 febbraio il Consiglio dei ministri emana il decreto-legge n. 6, che sancisce la chiusura totale dei comuni con focolai attivi e la sospensione di manifestazioni ed eventi sugli stessi comuni; nei giorni successivi il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte emana una serie di decreti attuativi (DPCM) in cui le misure di restrizione si fanno progressivamente più ferree ed estese via via all'intero territorio nazionale: DPCM del 25 febbraio, del 1º, 4, 8, 11 e 22 marzo e del 1º, 10 e 26 aprile. Con il DPCM del 16 maggio 2020 il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte annuncia al Paese l’inizio della fase 2, dal 18 maggio sino al 14 giugno 2020. In questa fase riprendono molte attività commerciali al dettaglio, inclusi bar, ristoranti e parrucchieri e si annullano alcune restrizioni, quali isolamento sociale e spostamento regionale. Viene eliminata definitivamente anche l’autodichiarazione che si sarebbe dovuta esibire alle autorità competenti. Lo spostamento tra regioni è stato ripristinato dal 3 giugno 2020 con un ulteriore allentamento delle restrizioni.In seguito alla risalita della curva dei contagi nell'autunno dello stesso anno, con il decreto-legge n. 125 del 7 ottobre e i DPCM del 13, 18 e 24 ottobre sono state progressivamente introdotte rinnovate restrizioni incentrate, più che sulla limitazione ai movimenti, a norme per regolare le attività commerciali e private. Con le misure introdotte dal DPCM del 3 novembre 2020, e confermate dal DPCM del 3 dicembre 2020 e del 14 gennaio 2021, le Regioni italiane vengono raggruppate in tre tipi di scenari epidemiologici diversi, con l'adozione di misure più o meno restrittive a seconda dello scenario. Con il decreto-legge n. 158 del 2 dicembre vengono imposte restrizioni agli spostamenti fra Regioni nel periodo natalizio (21 dicembre-6 gennaio) e, con il decreto n. 172 del 18 dicembre, vengono imposte ulteriori restrizioni agli spostamenti all'interno e all'esterno dei Comuni durante i giorni festivi e prefestivi, prorogate con il decreto legge n. 1 del 5 gennaio 2021. Con il decreto n. 2 del 14 gennaio 2021 permane il divieto di spostamento fra Regioni fino al 15 febbraio e lo stato di emergenza fino al 30 aprile; resta, fino al 5 marzo, la classificazione in diversi epidemiologici con l'aggiunta di una "zona bianca" per le aree a basso rischio.
Il Corpo sanitario aeronautico (C.S.A.) è il corpo di sanità militare dell'Aeronautica Militare italiana. Esso conta oggi circa 270 Ufficiali Medici. Gli infermieri non fanno parte del Corpo Sanitario, ma appartengo o alla categoria Operatori Sanitari Specializzati.
La malaria (detta anche paludismo) è una parassitosi, malattia provocata da parassiti protozoi del genere Plasmodium (Regno Protista, Phylum Apicomplexa, Classe Sporozoea, Ordine Eucoccidiida). Fra le varie specie di parassita Plasmodium, quattro sono le più diffuse, ma la più pericolosa è il Plasmodium falciparum, con il più alto tasso di mortalità fra i soggetti infestati. Il serbatoio del parassita è costituito dagli individui infettati in maniera cronica. I vettori sono zanzare del genere Anopheles. La malaria è la più diffusa fra tutte le parassitosi, con il suo quadro clinico di malattia febbrile acuta che si manifesta con segni di gravità diversa a seconda della specie infettante. La sua diffusione attuale non si limita alle aree tropicali dell'America del sud, dell'Africa e dell'Asia, ma interessa sporadicamente anche gli USA e altri paesi industrializzati, in cui casi clinici della malattia possono apparire a seguito di spostamenti di persone che contraggono la malattia in zone in cui essa è endemica.Si pensa che la malaria sia la causa della Talassemia minor (e conseguente major) poiché, durante il medioevo, la malaria era molto diffusa in Europa e, in risposta a ciò, il gene corrispondente alla talassemia mutò spontaneamente rendendo la riproduzione del patogeno più complessa nel corpo umano.
L'epidemia di colera di Italia del 1973 è stata un'epidemia che si verificò nell'ambito della settima pandemia di colera, nelle aree costiere delle regioni Campania, Puglia e Sardegna tra il 20 agosto e il 12 ottobre, quando vennero diagnosticati 278 casi di colera causati dal vibrione del colera, biotipo El Tor (serotipo O1). Quasi tutti i casi coinvolsero gli adulti, con una preponderanza di uomini, e causarono complessivamente 24 decessi.L'improvvisa epidemia, forse causata dal consumo di cozze crude o altri frutti di mare contaminati dal vibrione, causò un grande allarmismo nella popolazione (all'ospedale Cotugno di Napoli vennero ricoverate 911 persone in dieci giorni), ma già pochi giorni dopo l'inizio dell'emergenza venne avviata la più grande operazione di profilassi nel secondo dopoguerra che portò alla vaccinazione di circa un milione di napoletani in appena una settimana, grazie anche all'aiuto dell'impiego delle siringhe a pistola messe a disposizione dalla Sesta Flotta degli Stati Uniti.Sin dai primi giorni, comunque, il veicolo di diffusione fu indicato in una partita di cozze proveniente dalla Tunisia, arrivata prima a Torre del Greco e a Napoli, poi a Bari e a Cagliari, dove si verificarono altri casi. Napoli subì un feroce attacco mediatico da parte di alcuni giornalisti come Alberto Sensini, che, a suo dire, legge nell’epidemia l’avverarsi delle previsioni di Pietro Gobetti su di un «Sud sempre più attratto verso il Medio Oriente della miseria e dell’arretratezza». Tra i giornalisti c’è anche, però, chi avverte che sulla città «il vento della calunnia soffia dal Nord».
La prevenzione è l'azione tecnico-professionale o l'attività che mira a ridurre la mortalità, la morbilità o gli effetti dovuti a determinati fattori di rischio o ad una certa patologia ("profilassi"), promuovendo la salute e il benessere individuale e collettivo ("salutogenesi"). Le attività di prevenzione, essendo parte della più ampia attività di "tutela della salute", sono parte delle competenze professionali tipiche delle professioni sanitarie, nei loro diversi ambiti applicativi (medico, infermieristico, ostetrico, psicologico...). Esistono tre livelli di prevenzione, che si riferiscono ad atti e fasi diverse: Prevenzione Primaria: è la forma classica e principale di prevenzione, focalizzata sull'adozione di interventi e comportamenti in grado di evitare o ridurre a monte l'insorgenza e lo sviluppo di una malattia o di un evento sfavorevole. La maggior parte delle attività di promozione della salute verso la popolazione sono, ad esempio, misure di prevenzione primaria, in quanto mirano a ridurre i fattori di rischio da cui potrebbe derivare un aumento dell'incidenza di quella patologia. Frequentemente la prevenzione primaria si basa su azioni a livello comportamentale o psicosociale (educazione sanitaria, interventi psicologici e psicoeducativi di modifica dei comportamenti, degli atteggiamenti o delle rappresentazioni). Un esempio di prevenzione primaria è rappresentato dalle campagne antifumo promosse dai governi. Prevenzione Secondaria: si tratta di una definizione tecnica che si riferisce alla diagnosi precoce di una patologia, permettendo così di intervenire precocemente sulla stessa, ma non evitando o riducendone la comparsa. Lo strumento cardine è lo screening, che permette la precocità di intervento e aumenta le opportunità terapeutiche, migliorandone la progressione e riducendo gli effetti negativi. Un esempio di prevenzione secondaria è lo svolgimento del pap test e mammografia nella popolazione femminile sana. Prevenzione Terziaria: è un termine tecnico relativo non tanto alla prevenzione della malattia in sé, quanto dei suoi esiti più complessi. La prevenzione in questo caso è quella delle complicanze, delle probabilità di recidive e della morte (anche se, in tale caso, tutti i trattamenti terapeutici sarebbero in un certo senso, paradossalmente, "prevenzione"). Con prevenzione terziaria si intende anche la gestione dei deficit e delle disabilità funzionali consequenziali ad uno stato patologico o disfunzionale. Prevenzione Quaternaria è un termine ormai accettato dai medici di medicina generale che indica la prevenzione di forme di iper-medicalizzazione.
La vaccinazione consiste nella somministrazione di un vaccino sia a scopo profilattico (vaccinoprofilassi) che a scopo terapeutico (vaccinoterapia). La vaccinoprofilassi è un tipo di vaccinazione effettuata per creare uno stato immunitario nei confronti di una o più malattie, attivando le componenti del sistema immunitario a rispondere meglio ad uno specifico agente patogeno. La sua efficacia è in relazione alla sua estensione nei confronti della popolazione; essa è assoluta solo nel caso in cui tutta la popolazione che si vuole proteggere sia stata vaccinata. A causa dei costi di una vaccinazione di massa, essa viene praticata per malattie infettive con mobilità e/o mortalità elevata, e contro cui non esistano altri metodi profilattici. La vaccinoterapia è invece un tipo di vaccinazione effettuata a scopo terapeutico contro una malattia, quando questa è già in atto, con lo scopo di potenziare gli anticorpi presenti nell'organismo. La vaccinazione è un fondamentale intervento di Sanità Pubblica, che si prefigge di proteggere da malattie gravi o potenzialmente letali sia l'individuo che la comunità, anche attraverso meccanismi di "immunità di gregge". Alcune vaccinazioni sono state rese obbligatorie per legge, mentre altre sono assiduamente consigliate dai medici territoriali. Per rendere le vaccinazioni più efficaci vengono stilate successioni cronologiche, riassunte nei cosiddetti "calendari vaccinali", predisposti dalle autorità sanitarie nazionali, e che riguardano principalmente le vaccinazioni in ambito pediatrico. Le vaccinazioni di profilassi sono un presidio preventivo fondamentale per la salute del bambino, e negli ultimi decenni hanno permesso di ridurre in maniera estremamente rilevante sia il numero di patologie gravi, che la mortalità dei bambini vaccinati e le forme di disabilità infantile nel mondo. L'occasionale rinuncia di alcuni genitori alle vaccinazioni consigliate per i propri figli, spesso sulla base di fuorvianti informazioni pseudoscientifiche o di credenze errate sulla reale sicurezza dei vaccini, ha portato negli ultimi anni ad una ripresa dell'incidenza di malattie gravi o potenzialmente mortali (che sarebbero facilmente evitabili tramite semplici vaccinazioni) in migliaia di bambini.I vaccini attualmente disponibili sono estremamente sicuri e, nel corso degli anni, medici e ricercatori li hanno resi sempre più efficaci.
L'infermiere (Dottore in Infermieristica) è il professionista sanitario responsabile unico della pianificazione e gestione del processo assistenziale (assistenza infermieristica), ossia, l'attività terapeutica, palliativa, riabilitativa, educativa e preventiva rivolta all'individuo, alla comunità o alla popolazione, svolta su individui malati o sani, al fine di recuperare uno stato di salute adeguato e/o di prevenire l'insorgenza di alterazioni morfo-funzionali. Il percorso di studi in Italia prevede una strutturazione 3+2 oltre a percorsi specialistici( Master) e di dottorato di ricerca.
La rabbia è una malattia virale che causa l'infiammazione acuta del cervello negli esseri umani e in altri animali a sangue caldo. I primi sintomi possono includere febbre e prurito nel sito di esposizione. Questi sintomi sono seguiti da uno o più dei seguenti segni: movimenti violenti, emozioni incontrollate, paura dell'acqua, incapacità di muovere parti del corpo, confusione e perdita di coscienza. Una volta che i sintomi compaiono, quasi sempre la malattia si conclude nel decesso. Il periodo di tempo tra il momento in cui la malattia viene contratta e l'inizio dei sintomi varia solitamente da uno a tre mesi; tuttavia, questo periodo di tempo può andare anche da meno di una settimana a più di un anno. Il tempo dipende dalla distanza che il virus deve percorrere per raggiungere il sistema nervoso centrale.L'agente eziologico della rabbia sono alcuni virus del genere Lyssavirus, tra cui il virus della rabbia e il virus denominato Lyssavirus del pipistrello australiano. La rabbia si trasmette quando un animale infetto graffia o morde un altro animale o un uomo. La saliva di un animale infetto può anche trasmettere la rabbia se essa viene a contatto con la bocca, il naso o gli occhi. Complessivamente i cani sono gli animali più comunemente coinvolti. Più del 99% dei casi di rabbia è causato dai morsi di cani nei paesi dove più frequentemente hanno la malattia. Nelle Americhe, i morsi di pipistrello sono la fonte più comune delle infezioni di rabbia negli esseri umani e meno del 5% dei casi provengono da cani. I roditori sono raramente infettati dalla rabbia. Il virus della rabbia raggiunge il cervello seguendo i nervi periferici. La malattia può essere diagnosticata solo dopo l'inizio dei sintomi.Il controllo degli animali e i programmi di vaccinazione hanno ridotto il rischio dello sviluppo della rabbia nei cani in un certo numero di regioni del mondo. L'immunizzazione è consigliata nelle persone ad alto rischio prima di essere esposte. I gruppi ad alto rischio comprendono le persone che lavorano con i pipistrelli o che trascorrono periodi prolungati in aree del mondo dove la rabbia è endemica. Nelle persone che sono state esposte alla rabbia, il vaccino antirabbico e, talvolta, le immunoglobuline sono efficaci nel prevenire l'esordio della malattia se la persona riceve questo trattamento prima dell'inizio dei sintomi. L'immediato lavaggio di morsi e graffi per 15 minuti con acqua e sapone, iodopovidone o detergente, può ridurre il numero di particelle virali e quindi può essere un metodo in qualche modo efficace per prevenire la trasmissione. Solo poche persone sono sopravvissute a un'infezione da rabbia dopo aver mostrato i sintomi e ciò grazie all'adozione di un trattamento noto come protocollo di Milwaukee.La rabbia provoca da circa 26 000 a 55 000 decessi nel mondo ogni anno. Oltre il 95% di queste morti avviene in Asia e Africa. La rabbia è presente in più di 150 paesi e in tutti i continenti, escluso l'Antartide. Più di 3 miliardi di persone vivono in regioni del mondo in cui si verifica. Un certo numero di paesi, tra cui l'Australia, il Canada, il Giappone, gli Stati Uniti e i paesi dell'Europa occidentale, non presentano casi tra i cani. Anche molte piccole nazioni insulari sono prive della malattia.
Il dipartimento di prevenzione è una struttura tecnico funzionale dell'azienda sanitaria locale del servizio sanitario nazionale italiano. È preposta alla promozione della tutela della salute collettiva con l'obiettivo della promozione della salute, della prevenzione delle malattie, del miglioramento della qualità della vita e del benessere animale e della sicurezza alimentare.
La febbre reumatica (o reumatismo articolare acuto) è una malattia infiammatoria acuta.